Nuovo Codice Appalti approvato dal Consiglio dei Ministri

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Dal prossimo 1 aprile 2023 entrerà in vigore il nuovo Codice degli appalti.
I due punti cardine nella riforma sono il principio di risultato e il principio di fiducia.
Come si legge su appaltiecontratti.it, Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Giorgia Meloni e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, ha approvato con modifiche, in esame definitivo, il decreto legislativo che reca il Codice dei contratti pubblici, in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78

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Indice

1. Il contenuto del comunicato stampa


Secondo fiscoetasse.com, con un comunicato stampa del MIT, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, che precede il consueto comunicato stampa del Governo, è stata resa nota l’approvazione da parte del Cosiglio dei Ministri del codice degli appalti, rivisto e integrato con le  osservazioni delle commissioni parlamentari, semplificando le procedure e la liberalizzazione.
Come è stato dichiarato dal MIT, dovrà essere uno strumento che permetta a istituzioni e imprese di lavorare con maggiore velocità per fornire beni e servizi ai cittadini.
Le neo regole si svilupperanno in tre fasi:
Il giorno 1 aprile è prevista la vigenza della norma, il giorno 1 luglio l’operatività e il giorno 1 gennaio 2024 la digitalizzazione degli appalti

2. Che cosa prevede il testo


Il testo andato  prima del Consiglio dei Ministri e poi all’esame degli stessi, affronta tra gli altri la riqualificazione delle stazioni appaltanti, la digitalizzazione, con la creazione di una grande banca dati dei contratti pubblici e di un’interconnessione dei soggetti e le stazioni di appalto che in Italia gestiscono procedure per lavori, servizi e forniture, l’illecito professionale che nel testo originario prevedeva ampi poteri discrezionali in capo alla pubblica amministrazione per escludere le imprese dagli appalti.
Le modifiche successive dovrebbero essere più definite.

Nel dicembre 2022, un comunicato stampa del Governo informava dell’approvazione durante il Consiglio dei Ministri del iCodice degli appalti.
Il testo approvato a dicembre ha subito diverse modifiche.
In particolare, si trattava di un Decreto Legislativo di riforma del Codice dei contratti pubblici, in attuazione dell’articolo 1 della legge 21 giugno 2022, n. 78 (menzionato all’inizio).
Veniva sottolineato come il Codice degli appalti avrà due principi cardine, stabiliti nei primi due articoli:

  • Il principio del risultato, vale a dire, l’interesse pubblico primario del Codice stesso, relativo all’affidamento del contratto e la sua esecuzione con la massima tempestività e il migliore rapporto tra qualità e prezzo nel rispetto dei principi di legalità, trasparenza e concorrenza.
  •  Il principio della fiducia nell’azione legittima, trasparente e corretta della pubblica amministrazione, dei suoi funzionari e degli operatori economici.


Per approfondire leggi anche:

3. L’Appalto Integrato


Si legge sempre su appaltiecontratti.it che ritorna l’appalto integrato.
Il contratto potrà avere in oggetto la progettazione esecutiva e l’esecuzione dei lavori sulla base di un progetto di fattibilità tecnica ed economica approvata.
Allo scopo di garantire la conclusione dei lavori, si potrà procedere anche al subappalto cosiddetto a cascata, senza limiti.
Niente colpa grave per i funzionari e i dirigenti degli enti pubblici se avranno agito sulla base della giurisprudenza o dei pareri dell’autorità.

4. La digitalizzazione


Per fare una gara si risparmieranno dai sei mesi a un anno, grazie principalmente alla digitalizzazione delle procedure, che entreranno in vigore il giorno 1 gennaio 2024.
Una banca dati degli appalti conterrà le informazioni relative alle imprese, una specie di carta d’identità digitale, sempre consultabile, senza che si renda necessario per chi partecipa alle gare presentare ogni volta plichi di documentazione, con notevoli risparmi di costi e di carta.
Una norma apprezzabile anche sotto il profilo ambientale.
Soggetti appaltanti, imprese e cittadini avranno disponibili on line gli elementi per garantire trasparenza.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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