Nuove misure Ue per la ripresa economica e l’occupazione

Redazione 24/04/12
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Anna Costagliola

È stato presentato dalla Commissione Europea il «Pacchetto Occupazione», ovvero un insieme di misure concrete che, alla luce dell’attuale, poco incoraggiante, panorama lavorativo europeo, mirano ad incrementare il tasso occupazionale, al fine di incoraggiare le assunzioni nei diversi Stati membri riducendo gli oneri fiscali che gravano sul lavoro e fornendo un maggiore sostegno alla nascita di nuove imprese. La proposta ribadisce la necessità di una più forte dimensione occupazionale e sociale nella governance UE e delinea nuove strategie per coinvolgere maggiormente i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori nella definizione delle priorità dell’Unione. Presentando il nuovo pacchetto a Strasburgo, il commissario UE responsabile per l’occupazione, ha affermato come, di fronte agli attuali, inaccettabili, livelli di disoccupazione, la creazione di posti di lavoro debba divenire un’effettiva priorità europea. Il commissario ha ancora sottolineato la necessità, per rilanciare la crescita e affrontare importanti cambiamenti strutturali (essenzialmente un’economia più ecocompatibile e lo sviluppo tecnologico) di un mercato del lavoro europeo  dinamico e inclusivo. In questa direzione, la proposta identifica anche gli ambiti che presentano le migliori prospettive occupazionali per il futuro: l’economia ecocompatibile, i servizi sanitari e le ICT.

In definitiva, il pacchetto occupazionale mira a sollecitare gli Stati membri a rafforzare le proprie politiche nazionali per l’occupazione, attraverso la mobilitazione delle risorse esistenti e la cooperazione con le parti sociali per stimolare il mercato del lavoro negli ambiti indicati.

In particolare, esso contiene proposte rivolte agli Stati membri affinché pongano in atto le condizioni adeguate per stimolare la creazione di posti di lavoro, ad esempio offrendo sussidi alle assunzioni, spostando il carico fiscale dalla tassazione che grava sul lavoro alle tasse ambientali oppure sostenendo i lavoratori autonomi. Vengono sollecitati maggiori investimenti nelle competenze, in modo da affrontare gli squilibri in tema di domanda e offerta che si riscontrano sui mercati del lavoro, prospettandosi strumenti specifici per migliorare il riconoscimento delle competenze medesime e delle qualifiche e avvicinare il mondo dell’istruzione e quello del lavoro. Si suggerisce, inoltre, di definire salari decenti e sostenibili, di assicurare soluzioni contrattuali adeguate per prevenire il ricorso eccessivo ai contratti non standard, di offrire effettive opportunità per i giovani nonché di sviluppare l’apprendimento permanente che è un elemento chiave per la sicurezza dell’occupazione e per la produttività.

Altre misure sono dirette a valorizzare il settore della cd. Green Economy, che prospetta maggiori possibilità in termini di occupazione, sollecitandosi gli Stati membri ad includere questo stesso settore anche nell’ambito dei Piani nazionali per l’occupazione, accrescendo la conoscenza delle abilità per esso richieste.

Nell’ambito della sanità, obiettivo dichiarato è quello di equilibrare la domanda e l’offerta degli operatori, offrendo loro prospettive di lavoro di lungo periodo e stimolando lo scambio di strategie efficaci per il reclutamento e la fidelizzazione degli operatori sanitari medesimi.

Il settore sul quale, soprattutto, punta il pacchetto di proposte dell’Ue, è quello individuato dall’acronimo ICT (Information and Communication Technology), in relazione al quale la Commissione ha invitato i Paesi Ue ad adoperarsi per accrescere una manodopera altamente qualificata e a promuovere le competenze digitali tra tutta la forza lavoro.

In funzione della creazione di un vero e proprio mercato del lavoro Ue, la Commissione, per migliorare la mobilità del lavoro ribadisce il proprio impegno a rimuovere gli ostacoli giuridici e pratici che si frappongono alla libera circolazione dei lavoratori, tra cui il miglioramento della portabilità delle pensioni, il trattamento fiscale dei lavoratori transfrontalieri o la conoscenza dei diritti e degli obblighi.

Infine, il pacchetto propone un progetto di coordinamento e di monitoraggio rafforzati delle politiche occupazionali a livello dell’UE, in linea con la governance economica dell’Unione. A partire dal 2013, infatti, la Commissione intende introdurre un quadro di controllo (cd. scoreboard) per seguire i progressi realizzati dagli Stati membri durante l’attuazione dei loro Piani nazionali per l’occupazione.

 

 

 

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