Nota di lettura ANCI sulle nuove forme di incompatibilità tra incarichi dirigenziali

Redazione 10/07/13
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Lilla Laperuta

L’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia (ANCI) ha pubblicato il 4 luglio una nota di lettura sulle nuove forme di incompatibilità tra incarichi dirigenziali e incarichi di responsabilità amministrativa di vertice nelle amministrazioni pubbliche e negli enti di diritto privato sottoposti a controllo pubblico introdotte dal D.Lgs. 39/2013. L’ANCI esclude che le nuove ipotesi di incompatibilità trovino applicazione anche alle situazioni giuridiche già consolidate alla data di entrata in vigore del D.Lgs. 39/2013. Diversamente, si spiega nella nota, si finirebbe per attribuire alla norma un valore retroattivo non espressamente previsto e che si porrebbe, tra l’altro, in netto contrasto con altri interessi costituzionalmente protetti, quali innanzitutto il diritto, costituzionalmente garantito, di accesso alle cariche elettive in condizioni di parità. Le nuove previsioni previste dal decreto definiscono, inoltre, nuove ipotesi di incompatibilità e si richiama la sentenza n. 60 del 2006 nella quale il giudice costituzionale evidenzia quale caratteristica fondamentale delle cause di incompatibilità è la effettiva possibilità per l’interessato di rimuoverle con un proprio atto di rinuncia ad un’attività o professione o con il trasferimento ad altra sede. Il giudice costituzionale precisa che la condizione di incompatibilità, per essere costituzionalmente legittima, deve essere rimuovibile attraverso un atto di volontà dello stesso soggetto. In altri termini la condizione di incompatibilità è costituzionalmente legittima nella misura in cui la stessa può essere rimossa attraverso l’esercizio di un’opzione. Ad avviso dell’ANCI, laddove si ritenesse applicabile il D.Lgs. 39/2013 agli incarichi in essere con conseguente incompatibilità sopravvenuta, detta incompatibilità non potrebbe essere rimossa attraverso l’esercizio di un effettivo esercizio di jus variandi.

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