Saccomanni in audizione alla Camera: “la mini Imu è equa”
Fermo restando l’innalzamento di aliquota, a dover pagare la mini Imu, tra esattamente una settimana, non saranno solo i proprietari di abitazioni principali, ma anche quelli di altre categorie di immobili solitamente in secondo piano rispetto alla naturale preponderanza delle prime case.
Innanzitutto, come detto, va sottolineato che a pagare la mini Imu entro venerdì prossimo dovranno essere solo quei 2mila e 400 comuni in cui l’aliquota ha subito un incremento rispetto alla quota standard suggerita dal Governo.
Dunque, nei milioni di edifici sottoposti a questo balzello, che il Governo ha coperto per il 60% e che per il 40% rimane invece in carico ai contribuenti, si trovano anche altre tipologie che nulla hanno a che vedere con le prime case propriamente dette. Si tratta, in sostanza, di tutte quelle fasce di lotti o immobili che si erano visti esentare della rata di giugno e che si trovano, a gennaio 2014, a dover saldare il dovuto riguardo alla rata dello scorso dicembre, ma solo in parte e per l’eccedenza rispetto alla quota normale (> come calcolare la mini Imu).
Ecco, dunque, che a dover pagare la mini Imu entro il 24 gennaio saranno anche le case popolari, le case assegnate al coniuge in stato di separazione, le abitazioni appartenenti a personale di forze armate, di polizia, vigili del fuoco e carriera prefettizia, così come i terreni agricoli appartenenti a coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali.
In merito a quest’ultima categoria, i terreni agricoli, è necessario sottolineare che l’aliquota di riferimento è stabilita al 7,6 per mille. Qualora il comune in cui si trova il terreno rurale abbia applicato un’aliquota inferiore, decadrà immediatamente l’obbligo di dover versare la mini Imu, mentre, laddove sia stata deliberata la crescita della percentuale di imposizione, andrà versato un ulteriore conguaglio a ripiano della differenza.
Sul fronte delle cooperative, invece, in caso di abitazioni assegnate ai soci, vige la regola secondo cui anche questi immobili sono stati riconosciuti come abitaizoni principali se come tali usufruiti: per questa ragione, in riferimento ai primi sei mesi 2013, si dovrà calcolare la differenza tra il dovuto con aliquota base del Comune di appartenenza e quota standard del 7,6 per mille, mentre per i successivi sei mesi la sottrazione andrà effettuata tra imposta con aliquota in vigore e imposta con aliquota al 4 per mille. In entrambi i casi, andranno applicate le relative detrazioni e si dovrà poi procedere al calcolo del 40% del risultato finale, ossia quanto andrà corrisposto dai contribuenti in questo complicatissima serie di operazioni.
Saccomanni, la mini Imu è equa
Gli aumenti delle aliquote Imu dei comuni che poi hanno generato la mini Imu “si sono resi necessari per salvaguardare l’equilibrio di bilancio data l’impossibilità di attivare strumenti impositivi alternativi”, ha dichiarato ieri il Ministro dell’economia Saccomanni in audizione in Commissione finanze alla Camera.
Il versamento della mini Imu il 24 gennaio, “ultima data utile per consentire la contabilizzazione nel 2013”, assicura “un trattamento equo dei contribuenti, non discriminandoli in base alla tempistica con cui i comuni sono intervenuti sul tributo”, ha aggiunto il Ministro. La mini-Imu vale 400 mln, “meno del 10%” dell’Imu 2013 mai versato.
Il Governo è ”cosciente dell’impatto di queste misure sul settore finanziario e assicurativo ma si trattava di identificare un ammontare certo di risorse in un lasso di tempo molto breve” ha rilevato il Ministro, riferendosi alle coperture per cancellare l’Imu prima casa. Operazione ”particolarmente complessa”, ha concluso.
tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it
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