L’utilizzo della cambiale nella società contemporanea 

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La cambiale è un titolo di credito che ha la tipica funzione di rimandare il pagamento di una somma in denaro.

In Italia la disciplina principale è contenuta nella cosiddetta legge cambiaria (Regio Decreto del 14 dicembre 1933, n. 1669).

Esistono due tipi di cambiale:

La cambiale tratta da due persone, più comunemente detta tratta.

Il traente dà ordine al trattario di pagare una somma al beneficiario del titolo.

Per legge il traente garantisce la cambiale.

Le figure coinvolte in questa tipologia di cambiale sono il traente, colui che spicca la cambiale, il trattario, che deve accettare la tratta e risulterà l’obbligato principale, il beneficiario, che può anche coincidere con il traente che, in questo caso, indicherà, nei termini dedicati al beneficiario il termine me medesimo o all’ordine mio proprio.

Il vaglia o pagherò cambiario, più comunemente detta pagherò.

L’emittente fa una promessa di pagamento al creditore, vale a dire al beneficiario del titolo.

La cambiale viene firmata dall’emittente.

Le figure coinvolte in questo titolo sono il beneficiario, che nel caso del pagherò è anche detto prenditore, e l’emittente.

In passato la cambiale è stata il titolo di credito più utilizzato negli scambi commerciali.

Negli ultimi decenni l’utilizzo di questo strumento di pagamento è stato abbandonato facendo spazio a titoli simili come l’assegno postdatato, la Rid (Ricevuta interbancaria diretta) e la Ri.ba. (Ricevuta bancaria).

Nonostante questo, la cambiale costituisce un “titolo di credito”, e in caso di mancato pagamento, consente di avviare, oltre al protesto del debitore, anche l’immediata esecuzione forzata nei suoi confronti.

Il pignoramento, in presenza di una cambiale protestata, non richiede che si passi dal tribunale, non è necessaria una causa né un ricorso per decreto ingiuntivo, è sufficiente il possesso del titolo di credito.

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Scelta più conveniente tra cambiale e assegno postdatato

Uno dei motivi per i quali la cambiale non si utilizza più come ordinario mezzo di pagamento sta nella possibilità di emettere assegni postdatati senza incorrere in nessuna sanzione.

L’assegno postdatato produce effetti simili a quelli della cambiale, rimandando il pagamento del credito sino alla data apposta sul titolo.

Come la cambiale, l’assegno post datato è un titolo esecutivo e consente il pignoramento immediato.

Non ha costi aggiuntivi come la cambiale, che prevede il versamento dell’imposta di bollo in proporzione al valore della stessa.

Se si tratta di cambiale tratta, l’imposta è pari al 12 per mille, mentre se si tratta di vaglia cambiario l’imposta è pari all’11 per mille.

L’assegno post datato ha un inconveniente.

Non è possibile presentarlo allo sportello della banca per l’incasso prima della data indicata, a meno che non si regolarizzi il titolo versando l’imposta di bollo che in caso contrario sarebbe dovuta su un’ipotetica cambiale dello stesso valore.

Questo significa che, se si prevede un inadempimento e si vuole agire in via esecutiva, con l’assegno postdatato non si può fare prima del compimento della data futura riportata sul titolo.

L’assegno postdatato è una sorta di evasione fiscale, si utilizza un titolo di credito con una funzione di garanzia che non è la sua.

L’assegno è un titolo di pagamento al portatore, pagabile a vista, mentre la cambiale ha la funzione di garantire un pagamento futuro.

La cambiale richiede il versamento dell’imposta di bollo, chi utilizza l’assegno al posto della cambiale sta evadendo questa imposta.

Quando il prenditore dell’assegno postdatato vuole incassare lo stesso prima della scadenza di pagamento, dovrà eseguire la procedura di regolarizzazione del titolo in suo possesso versando l’imposta di bollo.

Le alternative alla cambiale

La cambiale è tramontata anche perché nell’epoca odierna chi esegue vendite con pagamento ritardato o dilazionato si garantisce in modo diverso rispetto al rilascio della cambiale.

Compiendo una selezione tra i debitori e accogliendo chi sembra più affidabile sotto il profilo della solvibilità e della serietà personale.

In alcuni casi richiede una fideiussione a garanzia del credito che concede.

A volte si chiede che il contratto venga firmato anche da altre persone in modo che queste possano garantire il pagamento.

Altre volte si chiede l’intero pagamento anticipato o una buona percentuale dello stesso.

A volte si concorda con il cliente il pagamento attraverso Rid o Riba.

La scelta più conveniente tra cambiale e Rid

Rid è l’acronimo di ricevuta interbancaria diretta.

È un sistema di addebito per il quale la banca, su mandato del cliente, preleva in modo automatico dal suo conto corrente le somme che dovranno essere accreditare sul conto del creditore, e per questo percepisce una commissione.

Di solito si utilizza per provvedere al rimborso di finanziamenti o per le vendite a rate.

La Rid è a pagamento.

Non è prevista l’imposta come per la cambiale ma un compenso alla banca che avrà l’onere di eseguire il versamento periodico.

La Rid si utilizza per pagamenti a cadenze prestabilite, ad esempio una volta al mese, o al trimestre, o simili.

La Rid non è un titolo di credito come la cambiale.

Il creditore non possiede un documento che gli consente di agire direttamente con il pignoramento, ma non si deve rivolgere in modo diretto al debitore per sollecitare il versamento delle rate, la banca attingerà in automatico al suo conto.

Con la Rid il creditore è più tranquillo, sapendo che, se il conto si dovesse essere privo di liquidità, la Rid non verrebbe pagata e il creditore dovrebbe agire con un decreto ingiuntivo.

La scelta più conveniente tra cambiale e Ri.ba.

Ri.ba. è l’acronimo di ricevuta bancaria e si tratta di un documento che contiene la menzione di un credito e l’indicazione di un pagamento.

Il creditore invia la Ri.ba. alla banca, in modo che, da parte sua, provveda alla riscossione.

Alla scadenza prevista, il debitore effettuerà in banca il pagamento ricevedo in cambio la ricevuta (in forma cartacea) che attesta l’avvenuto pagamento.

Le Ri.ba. possono essere:

Al dopo incasso

In simili casi, la banca accrediterà la somma sul conto del creditore dopo averla riscossa dal debitore.

Salvo buon fine

In presenza di simili circostanze, la banca anticiperà al creditore la somma che il debitore deve versare, salvo a rivalersi sul creditore stesso se il debitore non dovesse pagare.

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