L’organizzazione aziendale

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Ai fini dello studio della sua organizzazione, l’azienda può essere considerata un sistema socio-tecnico, vale a dire, costituito da persone, le risorse umane che costituiscono l’organismo personale dell’azienda, e tecnologie, mezzi strumentali e know how.

In funzione delle opportunità che fornisce l’ambiente esterno, e tenendo conto dei vincoli posti dallo stesso, l’azienda definisce le sue priorità e suoi obiettivi.

Dall’interazione tra risorse umane e tecnologie deriva il comportamento aziendale, rivolto al raggiungimento degli obiettivi, che producono dei risultati.

Il comportamento aziendale è funzione:

Delle variabili ambientali, esterne al sistema organizzativo e relative ad aspetti socio-economici, giuridici e culturali dell’ambiente nei quali lavora.

Delle variabili di contesto, interne al sistema organizzativo, che comprendono:

le variabili umane, relative alle caratteristiche delle persone che operano nel sistema organizzativo (qualificazione, atteggiamenti, motivazione).

 

Le variabili sociali, vale a dire, l’insieme delle relazioni interpersonali che si creano nel sistema organizzativo.

Le variabili organizzative relative alle tecnologie impiegate

Le variabili organizzative consistono nelle modalità attraverso le quali si realizzano le connessioni tra gli elementi del sistema organizzativo, definendone i ruoli organizzativi, indipendentemente da coloro che li impersonano.

Sono di solito considerate variabili organizzative:

  • La struttura organizzativa
  • I sistemi (o meccanismi) operativi
  • Lo stile di leadership e, più in generale, la cultura organizzativa.

La locuzione viene poi utilizzata per indicare:

Il processo attraverso il quale l’insieme di persone che, con il loro lavoro, partecipano direttamente allo svolgimento dell’attività dell’azienda viene strutturato secondo i principi di divisione del lavoro e coordinamento, che acquisisce una struttura e diventa un sistema.

Il termine organizzazione può essere considerato sinonimo di azienda, ed è molto utilizzato nella letteratura aziendalistica di area anglosassone, mentre nella tradizione italiana si preferisce “azienda”.

Nei sistemi di gestione secondo le norme ISO (ad esempio la ISO 9001) si impiega questo significato di organizzazione che implementa il sistema (impresa, ente pubblico, associazione, gruppo aziendale, consorzio).

La struttura organizzativa

La struttura organizzativa dell’azienda è caratterizzata da:

  • divisione del lavoro
  • gruppo
  • meccanismi di coordinamento
  • decentramento.

La divisione del lavoro

La divisione del lavoro si concretizza:

Nella scomposizione dei processi aziendali in attività elementari e nel raggruppamento delle stesse in compiti secondo un modello logico o tecnico.

Nell’assegnazione dei compiti alle posizioni organizzative, vale a dire ai ruoli definiti all’interno dell’azienda, i compiti assegnati a una posizione costituiscono le sue mansioni.

Collegato al concetto di divisione del lavoro è quello di specializzazione che, secondo la terminologia introdotta da H. Mintzberg, può essere orizzontale o verticale.

Si ha elevata specializzazione orizzontale quando alla posizione sono assegnate poche attività oppure attività tra loro omogenee.

Si ha elevata specializzazione verticale quando la posizione ha poca autonomia decisionale, tenendo presente che, di solito, la complessità delle attività assegnate tende a fare aumentare l’autonomia.

Quando viene diminuita la specializzazione orizzontale si parla di allargamento dei compiti (job enlargement).

Si accorpano in un ruolo anche mansioni che stanno a monte o a valle nel processo e che in precedenza erano affidate a soggetti diversi, compiendo un’aggregazione orizzontale.

Quando viene diminuita la specializzazione verticale si parla di arricchimento dei compiti (job enrichment).

Si accorpano in un ruolo anche attività che appartenevano a un livello di gestione superiore, si compie un’aggregazione verticale.

Al contrario, la rotazione dei compiti (job rotation) è la variazione periodica dei compiti assegnati al singolo operatore in una determinata area organizzativa, vale a dire, nell’ambito di ruoli simili ma che permettano un ampliamento delle conoscenze.

Il Grouping

Il grouping consiste nel raggruppamento degli organi, secondo un determinato modello, in unità organizzative alle quali è preposto un organo di comando, il responsabile dell’unità organizzativa.

Allo stesso modo le unità organizzative possono essere raggruppate in unità di livello superiore.

La stessa azienda può essere pensata come il raggruppamento di più alto livello, al quale è preposto l’alta direzione.

Le unità organizzative nelle quali si articola un’azienda sono denominate: direzioni, divisioni, dipartimenti, settori, sezioni, uffici, reparti, officine.

I metodi di raggruppamento possono essere:

  • In base all’input dei processi aziendali, quando sono raggruppati organi (o unità operative) omogenei in relazione alla funzione, vale a dire alla natura tecnico-economica delle attività svolte (ad esempio in un’impresa: produzione, marketing, amministrazione e finanza, acquisti, risorse umane), oppure in relazione alla disciplina (ad esempio, in un ospedale: medicina generale, oculistica, otorinolaringoiatria ecc.) o alla tecnologia impiegata.
  • In base all’output dei processi aziendali, quando sono raggruppati organi (o unità operative) omogenei in relazione al prodotto oppure al mercato di sbocco del medesimo, alle categorie di clientela o all’area geografica.

Si può fare rientrare in questa categoria anche il raggruppamento per progetto.

In base ai processi aziendali, quando sono raggruppati tutti gli organi (o le unità operative) impegnati in un determinato processo.

Su base numerica, quando gli organi sono raggruppati in squadre che svolgono la stessa attività nello stesso momento.

Su base temporale, quando gli organi sono raggruppati in turni che svolgono la medesima attività in periodi diversi.

Il criterio di raggruppamento in base all’input focalizza l’attenzione sull’ottimale impiego delle risorse e sull’efficienza dell’azienda, ma tende a distoglierla dal risultato finale del processi, i prodotti, e  la soddisfazione del cliente, vale a dire dall’efficacia aziendale.

Il metodo di raggruppamento in base all’output focalizza l’attenzione sulla soddisfazione del cliente (interno o esterno) e sull’efficacia aziendale, ma tende a distoglierla dall’ottimale impiego delle risorse (efficienza).

Il metodo di raggruppamento in base al processo sulla carta dovrebbe unire i vantaggi dei precedenti.

Nella pratica è scarsamente utilizzato per le difficoltà applicative.

I metodi di raggruppamento su base temporale e numerica trovano applicazione solo a livello operativo e non ai livelli superiori dell’organizzazione aziendale.

La gerarchia

Ai vari livelli di raggruppamento corrispondono livelli di autorità, che esercita l’organo di comando (superiore) nei confronti degli organi del livello immediatamente inferiore (subordinati) che, a loro volta, possono essere organi operativi oppure organi di comando di unità organizzative.

L’insieme di queste relazioni di autorità costituisce la gerarchia aziendale.

Un livello gerarchico è costituito dagli organi di pari grado, collocati lungo la linea gerarchica, che non dipendono gerarchicamente gli uni dagli altri.

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