Legge 104, i giorni di permesso danno diritto alle ferie

Redazione 27/07/17
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I giorni di congedo dal lavoro per assistenza al parente disabile garantiti dalla Legge 104 fanno maturare le ferie come tutti gli altri giorni di servizio e al pari di tutti gli altri dipendenti. Lo conferma la sezione lavoro civile della Corte di Cassazione, che con la recente ordinanza n. 14187 del 7 giugno 2017 respinge il ricorso di un’azienda che aveva decurtato le ferie di un dipendente in conseguenza del godimento dei tre giorni mensili di permesso. Un’ordinanza che arriva giusto in tempo per le ferie estive di migliaia di italiani.

Vediamo allora in che modo il lavoratore che assiste un parente disabile può usufruire delle meritate vacanze.

 

Il permesso da Legge 104 fa maturare le ferie

La pronuncia della Corte di Cassazione è stata chiara: i permessi da Legge 104 concorrono alla determinazione dei giorni di ferie maturati dal lavoratore. Non può essere penalizzato in alcun modo, dunque, il dipendente che “perde” tre giorni di lavoro al mese per assistere il parente disabile.

La Cassazione specifica che il diritto alle ferie è assicurato a tutti i lavoratori dall’art. 36 della Costituzione, che garantisce “il ristoro delle energie a fronte della prestazione lavorativa svolta”. Ebbene, tale ristoro si rende a maggior ragione necessario per coloro che prestano “assistenza a un invalido”, operazione che comporta un maggiore dispendio di energie fisiche e psichiche.

 

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L’azienda è costretta a restituire i giorni di ferie

L’ordinanza della Cassazione n. 14187/2017 respinge dunque non solo il ricorso di un’azienda contro un dipendente che usufruisce dei permessi, ma condanna anche il datore di lavoro a riaccreditare al dipendente i 4 giorni di ferie sottratti. I giorni di ferie in questione, dei quali ora il lavoratore potrà finalmente godere, erano relativi agli anni 2004 e 2005.

La Cassazione conferma così quanto disposto dalla Corte d’Appello, mentre nel giudizio di primo grado il tribunale aveva dato ragione all’azienda. L’ordinanza della Cassazione è importante perché si aggiunge a quanto già deciso, con sentenza n. 15345 del 2014, in ordine alla computabilità dei permessi da Legge 104 ai fini della tredicesima mensilità.

La convenzione Onu sui diritti dei disabili

Il diritto dei lavoratori che assistono i parenti disabili sia alle ferie sia ai giorni di permesso si basano anche, ricorda la Cassazione, sulla convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.

La convenzione Onu prevede il sostegno e la protezione, è bene notare, non solo dei disabili ma anche delle loro famiglie, e in particolare dei parenti che li accudiscono e si prendono cura di loro. Questo proprio perché l’apporto di tali parenti è “strumento indispensabile” per garantire che i cittadini affetti da handicap possano godere dei loro diritti. Dunque,la giurisprudenza deve di volta in volta propendere per l’interpretazione della disposizione maggiormente idonea a evitare la disincentivazione del permesso da Legge 104.

Come funzionano i permessi da Legge 104?

Ricordiamo che, ai sensi dell’art. 33 della Legge 104/1992, tutti i lavoratori che devono assistere un familiare con handicap grave entro il secondo grado di parentela possono usufruire di tre giorni di permesso mensile regolarmente retribuiti e coperti da contributi, anche in maniera continuativa.

I tre giorni di permesso possono essere usufruiti anche in ore invece che in giorni, ma è sempre necessario che il tempo concesso sia poi effettivamente utilizzato per l’assistenza al parente disabile. Questo non vuol dire necessariamente che il lavoratore deve essere costantemente a contatto con il parente (può ad esempio recarsi al supermercato per comprare da mangiare), ma le attività che svolge devono comunque essere connesse all’assistenza al disabile.

Sentenza collegata

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