La Procura della Repubblica di Perugia concede l’accesso agli atti ai giornalisti

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Tramite un’istanza i giornalisti possono richiedere, alla Procura della Repubblica di Perugia, copia degli atti non più segretati. E ciò bilanciando diritto di cronaca, principi del codice di rito penale e privacy.

     Indice

  1. Procura: rilascio ai giornalisti di copia degli atti processuali non più segreti
  2. Il provvedimento del I° giugno 2022
  3. La richiesta e l’interesse
  4. Ordine dei Giornalisti Umbria: il focus sul diritto di cronaca

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1. Procura: rilascio ai giornalisti di copia degli atti processuali non più segreti

Con un comunicato del I° giugno 2022, pubblicato sul portale web della Procura di Perugia, è stato reso noto che il Procuratore della Repubblica di Perugia, Raffaele Cantone, ha modificato il progetto organizzativo prevedendo la possibilità, da parte dei giornalisti, di essere autorizzati al rilascio di copie di atti processuali non più segreti, attraverso le modalità meglio indicate nel provvedimento emesso in pari data.

2. Il provvedimento del I° giugno 2022

Nel provvedimento (prot. n. 179.I del I° giugno 2022) a firma del Procuratore, viene riportato che due giornalisti di due testate umbre, nel maggio scorso, avevano inoltrato chiesta di copia di due ordinanze già eseguite, e pertanto non più segrete, al fine di scrivere sui fatti relativi. Da tali richieste è partito l’innesco per emettere un provvedimento di carattere generale, nella finalità di perimetrare le modalità di rilascio delle copie degli atti non più segretati. Si è quindi richiamata sia la nota del Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Perugia in tema di informazioni sui processi penali (prot. n. 1102/2022) che gli orientamenti in materia di comunicazione istituzionale sui procedimenti penali del Procuratore Generale della Cassazione (8 aprile 2022), evidenziando che entrambi i documenti hanno ritenuto configurare un interesse legittimo, in capo ai giornalisti, a ottenere le copie di atti processuali non più coperti da segreto, sia pure richiamando le necessarie cautele a tutela dei terzi interessati. Al contempo, nel medesimo provvedimento si evidenzia che il rilascio di dette copie sottostà ai limiti stabiliti sia dal codice di rito penale che a quello della privacy. Si richiama, inoltre, l’art. 116 c.p.p., con l’effetto che il giornalista il quale dovesse avere copia di un atto processuale non potrà pubblicarlo integralmente fin quando non siano concluse le indagini, ovvero fino al termine dell’udienza preliminare, ma potrà invece, ex art. 114, c. 7, c.p.p., riferire in ordine al suo contenuto.


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3. La richiesta e l’interesse

Nelle more della predisposizione di un apposito modulo, la Procura prenderà in considerazione le istanze di copia che provengano da soggetto che autocertifichi la propria qualifica di giornalista, indichi la testata con cui collabora, fornisca elementi per rendere identificabile l’atto istruttorio richiesto, individuando lo specifico interesse a ottenere copia, fuori dalle ipotesi in cui la richiesta riguardi un’ordinanza cautelare ex art. 292 c.p.p.

4. Ordine dei Giornalisti Umbria: il focus sul diritto di cronaca

“L’iniziativa della Procura di Perugia di concedere ai giornalisti l’accesso agli atti, garantisce e rafforza l’esercizio del diritto di cronaca. Rientra nell’interesse dell’opinione pubblica essere informata sui contenuti degli atti processuali, non più coperti da segreto, anche per garantire la completezza dell’informazione stessa”, questa la presa di posizione della categoria professionale dei giornalisti che si legge sul portale istituzionale dell’Ordine dell’Umbria, dove peraltro si specifica che “il diritto-dovere di informazione deve sempre essere esercitato nel pieno e costante rispetto di altri specifici interessi, quale la tutela della dignità della persona. Tutto questo rappresenta un passo in avanti per una informazione corretta e una “giustizia giusta”, capaci di garantire il rispetto delle regole, delle persone sottoposte a giudizio, di quelle offese e dei minori”, e concludendo con l’auspicio che l’iniziativa della Procura di Perugia non resti isolata, bensì che sia adottata anche dalle ulteriori Procure.

 

Avv. Biarella Laura

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