La nuova pensione anticipata per i lavori usuranti

Redazione 10/10/17
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Novità per tutti i lavoratori che svolgono mansioni particolarmente faticose e usuranti: è stato pubblicato il 3 ottobre in Gazzetta Ufficiale il Decreto del Ministero del Lavoro del 20 settembre 2017, che modifica le modalità di richiesta della pensione anticipata tramite quota 97,6. Il Decreto va a completare quanto già previsto dall’ultima Legge di Stabilità e rende nel complesso più semplice rispetto al passato l’accesso alla pensione per chi è impegnato in lavori usuranti.

Vediamo allora quali sono le novità principali.

 

La quota 97,6 per i lavori usuranti

Accesso anticipato al pensionamento più facile, quindi, per tutti i lavori particolarmente pesanti e faticosi regolamentati dal D.Lgs. 21 aprile 2011, n. 67. Si tratta, come accennato, dei cosiddetti lavori “usuranti”: chi è impiegato in tali mansioni può accedere alla pensione con la quota 97,6, ossia fino a un’età minima di 61 anni e 7 mesi. Più nel dettaglio, i lavoratori dipendenti possono andare in pensione a 61 anni e 7 mesi se hanno almeno 36 anni di contributi e a 62 anni e 7 mesi se ne hanno almeno 35. Per i lavoratori autonomi, invece, vale la quota 98,6: pensione a 62 anni e 7 mesi se hanno almeno 36 anni di contributi e a 63 anni e 7 mesi se ne hanno almeno 35.

Da quest’anno, per effetto della Legge di Bilancio 2017, possono godere della pensione anticipata quei lavoratori che sono stati impiegati in mansioni usuranti per almeno 7 degli ultimi 10 anni o –in alternativa– per almeno la metà della vita lavorativa complessiva.

 

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Quali sono i lavori usuranti?

Le mansioni usuranti che danno diritto alla pensione anticipata sono, come detto, i lavori indicati dal D.Lgs. n. 67/2011. Rientrano in questa categoria, per l’esattezza:

  • i lavoratori addetti alla linea di catena;
  • i lavoratori che operano in galleria, cava o miniera;
  • i lavoratori che operano ad alte temperature, in spazi ristretti o in cassoni ad aria compressa;
  • chi svolge attività di esportazione dell’amianto o lavorazione del vetro cavo;
  • i palombari;
  • i conducenti di veicoli di capienza non inferiore a 9 posti;
  • i lavoratori notturni con almeno 64 notti lavorate all’anno.

Nuove regole per i lavoratori privati

Con il recentissimo Decreto del Ministero del Lavoro cambiano poi i documenti che i lavoratori devono presentare per richiedere il beneficio della pensione anticipata.

I lavoratori privati che hanno iniziato a svolgere una mansione usurante prima dell’11 gennaio 2008, in particolare, devono presentare almeno un documento a scelta tra: libro matricola, libro unico del lavoro, libretto di lavoro, ruolo di equipaggio e comunicazione al centro per l’impiego su cessazione o variazione del rapporto di lavoro. Chi ha iniziato un lavoro usurante dopo l’11 gennaio 2008 non dovrà invece presentare alcun documento: faranno tutto l’Inps e l’ispettorato del lavoro.

Tutti i lavoratori privati, invece, dovranno allegare il contratto di lavoro individuale, contenente l’inquadramento e le mansioni lavorative. Chi presta lavoro notturno, infine, dovrà presentare anche un prospetto di paga con indicazione delle maggiorazioni dovute a tale tipo di lavoro.

I documenti per i dipendenti pubblici

Per i dipendenti pubblici addetti a mansioni usuranti, invece, non ci sono novità di rilievo: sarà necessario come in passato presentare la certificazione del datore di lavoro che attesta lo svolgimento delle mansioni usuranti, assieme al servizio svolto e alle retribuzioni percepite. Discorso diverso, però, per la categoria dei conducenti di veicoli di trasporto collettivo adibiti al pubblico con oltre 9 posti: tali lavoratori dovranno presentare con la richiesta di pensione anticipata almeno un documento tra: libro matricola, libro unico del lavoro e libretto di lavoro.

Redazione

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