La bozza del DL Rilancio e le procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego : tra conferme e novità

Scarica PDF Stampa
Quello che traspare dalla bozza del DL Rilancio è la conferma della linea di tendenza già anticipata: digitalizzazione e delocalizzazione delle prove concorsuali. Tra i 258 articoli di cui si compone il decreto  vi sono disposizioni ( artt. 237 e ss.) che disciplinano l’ambito dei concorsi pubblici, specificamente il Capo XII Min. P. A. – Accelerazione concorsi, Sezione I rubricata Decentramento e digitalizzazione delle procedure. Preliminarmente, in questi giorni erano trapelate talune indiscrezioni, ‘voci di corridoio’ che avevano generato il malcontento di tanti perché si parlava di limitazioni, del possesso di titoli o requisiti specifici per l’accesso alle procedure concorsuali, che avrebbero senz’altro tagliato fuori ‘a priori’ una buona fetta di partecipanti. Lo stesso ministro della P. A. Dadone è intervenuta per placare gli animi.

 Volume consigliato

Guida operativa a tutte le tipologie di accesso

Il diritto di accesso agli atti, nato con la legge 241/90 come strumento di garanzia per il cittadino volto ad assicurare una specifica tutela avverso eventuali vizi presenti nel provvedimento amministrativo, ha visto, pian piano, l’affermarsi di ulteriori istituti giuridici paralleli, riguardanti il diritto di accesso, finalizzati ad accordare una specifica salvaguardia a determinati soggetti, nell’ambito di peculiari settori istituzionali. Sono pertanto state emanate disposizioni volte a tutelare l’esercizio del diritto d’accesso del cittadino in materia ambientale, l’accesso dei consiglieri comunali ai fini dell’espletamento del proprio mandato elettorale, l’accesso dell’avvocato per l’esecuzione del proprio incarico professionale, l’accesso tra pubbliche amministrazioni per gli adempimenti istituzionali di competenza, l’accesso negli appalti pubblici a tutela degli operatori economici concorrenti, l’accesso nel corso del procedimento amministrativo (ovvero accesso infraprocedimentale) al fine di garantire al cittadino di poter formulare memorie scritte suscettibili di influenzare i contenuti del provvedimento finale. Ai citati istituti giuridici, si sono aggiunti, in un periodo più recente, ulteriori corpi normativi che hanno esteso ulteriormente i confini della tutela del cittadino, costituendo livelli di garanzia aggiuntivi, verso forme di maggiore trasparenza dell’azione amministrativa, come l’accesso civico semplice e l’accesso civico generalizzato. Finiscono, pertanto, per coesistere variegate forme di tutela del diritto di accesso agli atti, le quali prevedono l’applicazione di regole ed il ricorrere di presupposti legittimanti spesso assai differenti e che richiedono, da parte degli uffici pubblici preposti, particolari attenzioni. Il presente manuale ha lo scopo di illustrare le varie discipline riguardanti l’accesso evidenziandone i punti comuni e le differenze sostanziali, supportando i dipendenti pubblici negli adempimenti prescritti dal legislatore. A tal fine la materia viene illustrata facendo ricorso a flowchart riepilogative, modelli di atti, pronunce giurisprudenziali e pareri del Garante per la privacy. Infine viene reso disponibile un modello di regolamento per l’accesso agli atti.   Salvio BiancardiFunzionario di primario Comune, autore di pubblicazioni e docente in corsi di formazione.

Salvio Biancardi | 2020 Maggioli Editore

45.00 €

 

Si legga anche:”Decreto rilancio: pdf della bozza ministeriale”

Requisiti di ammissione ai concorsi, nessun sbarramento.

Il problema è che, forse anche prima che l’emergenza Covid-19 mettesse in ginocchio la nostra economia, in un lago di precarietà dilagante il c.d. ‘posto fisso’ è un miraggio perseguito da molti,  quello che sembra offrire una maggiore sicurezza e stabilità. A confermarlo è, ancora una volta, la forte affluenza ai concorsi. Il ministro Dadone ha asserito di non voler porre alcun limite alla partecipazione alle procedure concorsuali e  ha sottolineato il suo interesse per i c.d. Soft skills, quelle competenze trasversali richieste nell’ambito del lavoro privato, che non possono essere esenti da critiche e destare perplessità. In sostanza, si tratta di requisiti ‘soggettivi’ e nelle procedure concorsuali per l’accesso al pubblico impiego bisogna tener a mente quanto disposto dall’art 35 Co. 3 lett b) d. Lgs. 165/2001, secondo il quale “le procedure di reclutamento nelle pubbliche amministrazioni si conformano ai seguenti principi: (…) b) adozione di meccanismi oggettivi e trasparenti, idonei a verificare il possesso dei requisiti attitudinali e professionali richiesti in relazione alla posizione da ricoprire”.  Di certo non esiste una procedura di reclutamento standard valida per ogni concorso, la scelta del modello concorsuale deve tener conto del livello e dell’ambito di competenza richiesto per la professionalità da reclutare. Senz’altro nella definizione dei requisiti di ammissione bisogna tener conto della domanda e dell’offerta, ovvero  da un lato, del profilo messo a bando, dall’altro,  del prevedibile numero di potenziali candidati. Conseguentemente, per profili elevati sarà ragionevole richiedere una particolare competenza nella materia o esperienza nel settore, adeguatamente documentata, se è probabile che vi siano un numero adeguato di candidati che la possiedano. Nella definizione dei requisiti non bisogna però tralasciare le conseguenze del tipo di selezione scelta: se ad esempio si privilegia l’esperienza professionale bisogna “mettere in conto” che a farne le spese saranno inevitabilmente i candidati più giovani. In ogni caso la richiesta di requisiti ‘aggiuntivi’ per l’accesso alle procedure concorsuali deve essere ragionevole, ovvero per profili particolarmente qualificati o specialistici, si pensi al reclutamento di figure professionali di altissima specializzazione e competenza, non sarebbe ‘iniquo’ elevare i requisiti di accesso.

Parola chiave: Digitalizzazione e decentramento

Nella bozza del DL Rilancio (si consiglia la lettura artt. 237, 238 e 239) è confermata la linea di tendenza già illustrata dal ministro della P. A., quindi vi sono disposizioni le quali prevedono che  in via sperimentale dall’entrata in vigore del presente decreto e fino al 31 dicembre 2020 le prove concorsuali si svolgeranno su supporti informatici e, in un’ottica di delocalizzazione, saranno decentrate in base alla provenienza geografica dei candidati, al riguardo si prevede l’uso di idonei locali degli istituti scolastici, sedi universitarie e ogni altro istituto pubblico o privato. La Sezione II del decreto recante Disposizioni per la velocizzazione e per la conclusione delle procedure sospese, art 240 contiene una espressa menzione al Corso-concorso della Scuola Nazionale dell’amministrazione , nessun riferimento invece al tanto discusso Concorso 2700 Cancellieri esperti. Per quanto riguarda la Scuola nazionale dell’amministrazione,  già la Gazzetta Ufficiale n. 114 del 5 maggio 2020 (con annessa tabella delle amministrazioni e posti messi a concorso, se ne consiglia la consultazione p. 17-18) annunciava l’indizione dell’VIII corso-concorso selettivo di formazione dirigenziale per un totale di 210 posti. L’art 240 del DL Rilancio prevede l’uscita del bando di tale corso-concorso entro il 30 giugno 2020.

 Volume consigliato

Guida operativa a tutte le tipologie di accesso

Il diritto di accesso agli atti, nato con la legge 241/90 come strumento di garanzia per il cittadino volto ad assicurare una specifica tutela avverso eventuali vizi presenti nel provvedimento amministrativo, ha visto, pian piano, l’affermarsi di ulteriori istituti giuridici paralleli, riguardanti il diritto di accesso, finalizzati ad accordare una specifica salvaguardia a determinati soggetti, nell’ambito di peculiari settori istituzionali. Sono pertanto state emanate disposizioni volte a tutelare l’esercizio del diritto d’accesso del cittadino in materia ambientale, l’accesso dei consiglieri comunali ai fini dell’espletamento del proprio mandato elettorale, l’accesso dell’avvocato per l’esecuzione del proprio incarico professionale, l’accesso tra pubbliche amministrazioni per gli adempimenti istituzionali di competenza, l’accesso negli appalti pubblici a tutela degli operatori economici concorrenti, l’accesso nel corso del procedimento amministrativo (ovvero accesso infraprocedimentale) al fine di garantire al cittadino di poter formulare memorie scritte suscettibili di influenzare i contenuti del provvedimento finale. Ai citati istituti giuridici, si sono aggiunti, in un periodo più recente, ulteriori corpi normativi che hanno esteso ulteriormente i confini della tutela del cittadino, costituendo livelli di garanzia aggiuntivi, verso forme di maggiore trasparenza dell’azione amministrativa, come l’accesso civico semplice e l’accesso civico generalizzato. Finiscono, pertanto, per coesistere variegate forme di tutela del diritto di accesso agli atti, le quali prevedono l’applicazione di regole ed il ricorrere di presupposti legittimanti spesso assai differenti e che richiedono, da parte degli uffici pubblici preposti, particolari attenzioni. Il presente manuale ha lo scopo di illustrare le varie discipline riguardanti l’accesso evidenziandone i punti comuni e le differenze sostanziali, supportando i dipendenti pubblici negli adempimenti prescritti dal legislatore. A tal fine la materia viene illustrata facendo ricorso a flowchart riepilogative, modelli di atti, pronunce giurisprudenziali e pareri del Garante per la privacy. Infine viene reso disponibile un modello di regolamento per l’accesso agli atti.   Salvio BiancardiFunzionario di primario Comune, autore di pubblicazioni e docente in corsi di formazione.

Salvio Biancardi | 2020 Maggioli Editore

45.00 €

 

Antonia De Santis