La recente sentenza n. 13249/2025 delle Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione ha fornito importanti chiarimenti riguardo alla decorrenza degli interessi moratori nelle obbligazioni pecuniarie della Pubblica Amministrazione (PA), con particolare riferimento alle restituzioni all’esportazione di prodotti agricoli previste dal diritto dell’Unione Europea. In materia, il volume “Come cancellare i debiti fiscali – Cartelle esattoriali, avvisi di accertamento e ingiunzioni fiscali”, disponibile sia sullo Shop Maggioli che su Amazon, si presenta come uno strumento pratico ed esaustivo
Indice
1. Il contesto: restituzioni all’esportazione e diritto comunitario
Le restituzioni all’esportazione rappresentano un meccanismo previsto dal Regolamento (CEE) n. 3665/87, attraverso il quale gli esportatori di prodotti agricoli ricevono sussidi economici per compensare la differenza tra i prezzi interni dell’Unione Europea e quelli dei mercati internazionali. Tali restituzioni sono considerate un diritto soggettivo pieno dell’esportatore, direttamente riconosciuto dalla normativa comunitaria, e non dipendono dalla semplice istanza del privato, ma dalla fonte normativa sovranazionale. In materia, il volume “Come cancellare i debiti fiscali – Cartelle esattoriali, avvisi di accertamento e ingiunzioni fiscali”, disponibile sia sullo Shop Maggioli che su Amazon, si presenta come uno strumento pratico ed esaustivo
Come cancellare i debiti fiscali
Il presente volume vuole offrire ai professionisti ed ai contribuenti, imprese e privati, soluzioni difensive, anche alternative a quelle tradizionali, al fine di risolvere la situazione compromessa.Sono raccolti tutti gli strumenti utili per una efficace difesa in ogni fase, dall’avvio dell’attività imprenditoriale o professionale al primo accertamento/atto impositivo, sino ai rimedi estremi post decadenza dalle ordinarie azioni difensive.Il lavoro, aggiornato alle ultime novità legislative e giurisprudenziali nazionali ed europee, analizza le contestazioni più frequenti, i vizi degli atti impositivi, del fermo amministrativo, dell’ipoteca e dei pignoramenti esattoriali e le relative soluzioni, attraverso il coordinamento della normativa speciale esattoriale alle previsioni amministrative, agli istituti civilistici, nonché alle norme penali (ad es. la sospensione disposta dal PM a seguito di denuncia per usura).Al professionista viene offerto un quadro completo del suo perimetro d’azione, con l’indicazione puntuale delle circolari, dei provvedimenti e risposte della P.A., e dei vademecum e linee guida dei tribunali. Leonarda D’AlonzoAvvocato, già Giudice Onorario presso il tribunale di Ferrara e Giudice dell’Esecuzione in esecuzioni mobiliari, esecuzioni esattoriali mobiliari e immobiliari e opposizione all’esecuzione nella fase cautelare.
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2. La controversia: ritardo nei pagamenti e interessi moratori
La vicenda giudiziaria ha avuto origine dalla richiesta di un’impresa esportatrice, successivamente fallita, rappresentata dall’assuntore del concordato, nei confronti dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. L’istanza mirava a ottenere il pagamento degli interessi moratori e del maggior danno ex art. 1224, comma 2, c.c., connessi al ritardato versamento delle restituzioni all’esportazione e dei prefinanziamenti relativi agli anni 1990-1997.
Il Tribunale di Napoli ha stabilito un termine ragionevole di sessanta giorni per l’evasione delle istanze, condannando l’Agenzia al pagamento degli accessori richiesti. La Corte d’Appello di Napoli ha confermato la decisione, ritenendo che la costituzione in mora fosse implicita nella richiesta iniziale, una volta decorso il termine, senza necessità di un’ulteriore intimazione di pagamento.
3. La decisione delle Sezioni Unite: principi enunciati
Le Sezioni Unite della Corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, affermando che:
- Le restituzioni all’esportazione costituiscono un diritto soggettivo pieno dell’esportatore, direttamente riconosciuto dalla normativa comunitaria.
- La richiesta stragiudiziale presentata dall’esportatore è idonea a costituire in mora l’Amministrazione finanziaria, facendo decorrere gli interessi moratori dalla scadenza di un termine ragionevole per l’evasione della pratica.
- La costituzione in mora non è immediata, ma decorre dalla scadenza del termine ragionevole stabilito per l’adempimento.
- Richiedere un’ulteriore intimazione successiva alla scadenza è in contrasto con il principio di buona fede, che impone alla PA di comportarsi secondo correttezza e lealtà nell’evasione delle istanze.
Inoltre, la Corte ha sottolineato che tale interpretazione è coerente con i principi dell’Unione Europea di effettività ed equivalenza, garantendo un risarcimento adeguato del danno da ritardo e evitando che l’esercizio del diritto da parte del privato venga ostacolato da formalismi o eccessivi oneri procedurali.
3. Implicazioni pratiche e conclusioni
La sentenza n. 13249/2025 delle Sezioni Unite rappresenta un importante punto di riferimento per la giurisprudenza in materia di obbligazioni pecuniarie della Pubblica Amministrazione derivanti da normative dell’Unione Europea. Essa stabilisce che la richiesta stragiudiziale dell’esportatore è sufficiente a costituire in mora l’Amministrazione, facendo decorrere gli interessi moratori dalla scadenza di un termine ragionevole per l’evasione della pratica.
Questo orientamento rafforza la tutela dei diritti dei creditori nei confronti della PA, imponendo a quest’ultima un comportamento diligente e conforme ai principi di buona fede e lealtà. Inoltre, la decisione contribuisce a garantire l’effettività del diritto dell’Unione Europea, assicurando che i benefici previsti dalle normative comunitarie siano riconosciuti e rispettati tempestivamente dalle autorità nazionali.
In conclusione, la pronuncia delle Sezioni Unite offre un importante contributo alla definizione dei rapporti tra diritto interno e diritto comunitario, promuovendo un’interpretazione delle norme nazionali che sia coerente con i principi fondamentali dell’ordinamento europeo e che assicuri una tutela effettiva dei diritti dei cittadini nei confronti della Pubblica Amministrazione.
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