Infedeltà coniugale: in che modo si può evitare l’addebito della separazione

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Potrebbe accadere che durante una causa di separazione, nonostante le prove inconfutabili, il “reo” non subisca l’addebito.

Il giudice sanziona un comportamento contrario ai doveri matrimoniali quando lo stesso ha determinato la crisi, e il coniuge che richiede l’addebito ne deve dare prova.

Si tratta di concetti tecnici che non si adattano in modo esclusivo agli avvocati.

In questa sede scriveremo sull’argomento.

In che cosa consiste l’addebito della separazione

L’addebito  della separazione non comporta un obbligo di risarcimento quando due coniugi si lasciano.

Se tra loro non esiste un accordo che possa dare spazio a una separazione consensuale, tra i due si instaura una causa civile davanti al giudice.

I rispettivi avvocati si impegneranno a portare avanti le rispettive pretese economiche e personali,

determinando un ammontare superiore dell’assegno di mantenimento, che viene quantificato esclusivamente sulla base delle esigenze del coniuge incapace a mantenersi in modo autonomo.

In presenza di un coniuge che dispone di un suo stipendio che gli consenta di mantenersi, l’addebito a carico dell’ex non determina nessun vantaggio, lo stesso non avrà diritto a ricevere il mantenimento.

Al contrario, se un coniuge, che non possiede un reddito, dovesse essere “colpevole” di tradimento, al momento della separazione non potrebbe chiedere l’assegno di mantenimento, perché questo diritto viene meno quando il giudice pronuncia l’addebito.

Le prove del tradimento

Le prove del tradimento possono essere molte e possono essere le più svariate.

Si potrebbe trattare di prove relative a un’ammissione di colpa da parte dello stesso coniuge, anche se da lui fatta a una terza persona, che potrebbe essere un amico, il quale, a sua volta, deponga sulla circostanza davanti al giudice.

Potrebbe essere una fotografia, scattata da un investigatore privato o da chiunque altro che l’attendibilità del diretto interessato non è riuscita a mettere in dubbio.

Potrebbe essere costituito da un documento, una lettera, un’e mail, un sms.

Si deve però tenere conto di un principio molto importante, che svolgerà il suo ruolo per comprendere in che modo, anche davanti alle prove di un tradimento, sia possibile evitare l’addebito.

Le prove, per potere essere acquisite in un processo e condizionare la decisione del giudice, devono essere assunte in modo lecito, senza violare la privacy altrui e senza commettere nessun genere di reato.

Le prove che si ottengono attraverso la violazione della legge non hanno nessuna efficacia, ed è come se non esistessero.

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In che modo contestare le prove di un tradimento

Il primo modo per evitare l’addebito della separazione anche in presenza di prove schiaccianti di un tradimento, è contestare l’illegittima acquisizione delle stesse.

Costituisce un esempio la circostanza che moglie strappi dalle mani del marito il relativo smartphone per vedere le chat archiviate.

Un simile comportamento integra gli estremi del reato di rapina.

Un altro modo per contestare le prove di un tradimento si verifica quando le stesse consistono in fotografie.

Non esiste alcunché che possa vietare al coniuge che sospetti un tradimento di mettere un investigatore privato dietro all’altro coniuge.

Lo scritto prodotto dagli stessi non avrebbe nessun valore documentale, mentre eventuali scatti fotografici potrebbero costituire una prova del tradimento, a condizione che non vengano contestati dalla controparte in un processo.

A volere essere più precisi, basterebbe insinuare nel giudice il dubbio che le immagini siano autentiche oppure possano essere state scattate in contesti di tempo privi di rilevanza allo scopo di  togliere ad esse qualsiasi valore di prova.

Ad esempio, la circostanza nella quale una foto ritragga la moglie a un appuntamento con un altro uomo, senza che i due si bacino.

Oppure all’ipotesi nella quale i visi delle persone ritratte non siano riconoscibili, oppure al caso nel quale le immagini potrebbero risalire a un’epoca precedente al matrimonio, e in questa evenienza non si potrebbe essere in presenza di tradimento.

È vietato utilizzare registratori per intercettare le conversazioni del coniuge quando l’altro è assente.

Non si può mettere una microspia in casa o in auto.

In caso contrario si commetterebbe il reato di interferenze nella vita privata altrui che costerebbe una condanna penale, con conseguente inutilizzabilità della prova.

In che modo evitare l’addebito nella separazione pur dinanzi alle prove di tradimento

Esiste una circostanza nella quale nonostante si sia davanti a una prova di tradimento acquisita in modo legale, ad esempio, la stessa ammissione del diretto interessato, è allo stesso modo possibile evitare l’addebito della separazione.

Ad esempio, se uno dei due coniugi, riuscendo ad entrare nell’account e mail dell’altro, trovi una corrispondenza segreta con l’amante.

Anche in questa circostanza, si ha un illecito penale.

La legge vieta di introdursi nella posta elettronica del marito o della moglie, anche se si è in possesso delle relative credenziali di accesso.

L’avere fornito la password della propria casella di posta elettronica, non rappresenta una giustificazione per l’accesso alla stessa in assenza di un’ altra specifica autorizzazione.

A questo proposito, la Suprema Corte di Cassazione ha più volte ricordato che, in presenza di un comportamento contrario al matrimonio, l’addebito scatta se si riesce a dimostrare che è stata proprio questo a rendere intollerabile la convivenza e avere fatto litigare i coniugi in modo definitivo.

Se si riesce a dimostrare che la crisi tra i due coniugi risaliva a tempi precedenti, e per cause diverse dal tradimento, il coniuge adultero non rischia nessun tipo di condanna.

Chi chiede l’addebito a carico dell’ex coniuge deve anche dimostrare che il fallimento del loro matrimonio sia colpa dello stesso, mentre a lui spetta il compito di provare che la relazione era in crisi per motivi di carattere diverso.

In presenza di una simile situazione, le sorti del processo potrebbero risultare capovolte.

Il coniuge traditore potrebbe addirittura ricevere l’assegno di mantenimento.

Ad esempio, la circostanza nella quale al marito che chieda l’addebito nei confronti della moglie perché la stessa ha l’amante, ma che venga in un secondo tempo accusato di avere a sua volta tradito in precedenza.

Se il primo non voleva pagare il mantenimento alla donna, si ritroverà a doverle concedere gli alimenti.

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Dott.ssa Concas Alessandra

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