Il merito creditizio – Scheda di Diritto

Il merito creditizio rappresenta il grado di affidabilità finanziaria di un soggetto (persona fisica o giuridica) nel restituire un prestito ricevuto.

Redazione 23/04/25

Il merito creditizio rappresenta il grado di affidabilità finanziaria di un soggetto (persona fisica o giuridica) nel restituire un prestito ricevuto. Si tratta di una valutazione preventiva, effettuata dagli intermediari finanziari (banche, società di credito, finanziarie), finalizzata a determinare la capacità del richiedente di adempiere puntualmente all’obbligazione contrattuale.

Indice

1. Nozione e funzione del merito creditizio


Il concetto si colloca al crocevia tra diritto bancario, diritto civile (obbligazioni e contratti), diritto dei consumatori e normativa in materia di vigilanza prudenziale. Il merito creditizio ha una funzione essenziale nel garantire l’equilibrio del sistema finanziario e tutelare l’affidabilità delle transazioni di credito, riducendo il rischio di insolvenze.

2. Rilevanza normativa


Il principio della valutazione del merito creditizio trova espressa disciplina:

  • nell’art. 124 TUB (Testo Unico Bancario), per i contratti di credito ai consumatori;
  • nell’art. 4 del Regolamento UE 2016/1011, in materia di benchmark, in combinato disposto con altri atti europei;
  • nell’art. 2086 c.c., nel contesto degli obblighi organizzativi dell’imprenditore, in quanto la concessione o la richiesta di finanziamento implica una corretta valutazione dei rischi aziendali;
  • nella Direttiva UE 2008/48/CE, recepita nel nostro ordinamento, che impone agli istituti di credito di accertare, prima della concessione del credito, la capacità del consumatore di adempiere al contratto.

La normativa impone dunque un obbligo di verifica e responsabilità in capo all’intermediario, affinché il credito sia concesso in modo sostenibile e conforme ai principi di diligenza professionale.

3. Modalità di valutazione del merito creditizio


La valutazione del merito creditizio avviene attraverso l’analisi di diversi fattori, tra cui:

  • Reddito e patrimonio del richiedente;
  • Affidabilità storica, rilevabile tramite le banche dati creditizie (es. CRIF, Centrale Rischi di Banca d’Italia);
  • Livello di indebitamento pregresso e attuale;
  • Finalità del finanziamento richiesto;
  • Garanzie fornite, personali o reali.

In ambito aziendale, la banca può richiedere anche bilanci, business plan e altre informazioni contabili. Gli intermediari spesso applicano algoritmi di scoring basati su modelli statistici che sintetizzano il profilo di rischio.

4. Obblighi informativi e tutela del consumatore


Nel caso di contratti di credito ai consumatori, l’intermediario ha l’obbligo di fornire informazioni precontrattuali trasparenti e complete (es. SECCI – Standard European Consumer Credit Information), e di astenersi dal concedere il credito in assenza di un’adeguata valutazione.
In caso di inadempimento di tale obbligo, la giurisprudenza ha in taluni casi riconosciuto la responsabilità dell’intermediario, anche in termini risarcitori o di nullità del contratto, sebbene in assenza di una norma specifica che lo preveda, la questione resta controversa.
Un ulteriore profilo di tutela è rappresentato dal diritto del consumatore di accedere ai dati utilizzati per la valutazione del merito creditizio, in forza della normativa GDPR e del diritto all’informazione previsto anche dal Codice del Consumo.

5. Profili giurisprudenziali


La giurisprudenza ha affrontato vari aspetti legati al merito creditizio, spesso con riferimento a contratti viziati da sovraindebitamento o da concessione irresponsabile del credito. In alcune pronunce è stato valorizzato il principio di responsabilità sociale del finanziatore, in linea con gli indirizzi europei.
In ambito fallimentare o concorsuale, è emersa la necessità per le banche di dimostrare di aver operato una corretta valutazione ex ante, anche ai fini della legittimità di alcune scelte (es. revoca di affidamenti o segnalazioni in Centrale Rischi).

6. Merito creditizio e digitalizzazione


Con l’avvento della fintech e del credito istantaneo, la valutazione del merito creditizio si è evoluta: l’impiego di intelligenza artificiale e machine learning consente oggi un’analisi più rapida ma solleva interrogativi sul rispetto dei diritti dell’interessato, la trasparenza dell’algoritmo e i potenziali bias discriminatori.
Il legislatore europeo sta affrontando questi aspetti anche nell’ambito dell’AI Act, per assicurare che l’uso dell’intelligenza artificiale nei sistemi di scoring non pregiudichi i diritti fondamentali dei cittadini.

FORMATO CARTACEO

Illeciti bancari, clausole abusive e frodi informatiche

Quali sono gli strumenti a disposizione per difendere i diritti del cliente? La contestazione degli illeciti bancari è alimentata continuamente da nuovi motivi, non solo direttamente legati alle caratteristiche del rapporto contrattuale. Tra questi si possono annoverare l’accesso abusivo alle garanzie pubbliche e la concessione di un prestito insostenibile o le clausole vessatorie nei contratti di credito. Il volume ha come obiettivo l’esame delle forme di difesa del cliente in presenza di pratiche scorrette poste a vario titolo da parte delle banche. Una particolare attenzione è stata posta alla tutela dalle frodi informatiche, in rapida evoluzione, ed alle possibili tecniche difensive per l’annullamento e il rimborso degli interessi dei contratti indicizzati Euribor. Per i principali contratti di credito, esperti professionisti hanno predisposto il “punto nave” del contenzioso recente per offrire una utile guida alle più rilevanti linee interpretative della giurisprudenza di legittimità.Giuseppe CassanoDirettore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della European School of Economics di Roma e Milano. Avvocato cassazionista, curatore e autore di numerosi volumi, trattati, voci enciclopediche, note e saggi. Conferenziere nazionale ed internazionale sui temi del Diritto di Famiglia, della Responsabilità civile, del Diritto dei Consumi e Diritto dell’Internet.Stefano ChiodiAnalista tecnico e finanziario specializzato nel contenzioso bancario e finanziario, CTP e CTU per il Tribunale di Venezia e consulente per Camera Arbitrale. Specialista di corporate finance, è relatore in convegni accreditati per la formazione continua di avvocati e commercialisti. Curatore e autore di numerose pubblicazioni di diritto e contenzioso bancario e finanziario.

 

Giuseppe Cassano e Stefano Chiodi | Maggioli Editore 2025

Ti interessano questi contenuti?


Salva questa pagina nella tua Area riservata di Diritto.it e riceverai le notifiche per tutte le pubblicazioni in materia. Inoltre, con le nostre Newsletter riceverai settimanalmente tutte le novità normative e giurisprudenziali!
Iscriviti!

Iscriviti alla newsletter
Iscrizione completata

Grazie per esserti iscritto alla newsletter.

Seguici sui social


Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento