Il matrimonio tra le persone dello stesso sesso in Italia e nel resto dell’Europa

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In vari Paesi il matrimonio è aperto alle coppie formate da persone dello stesso sesso.
All’eventuale identicità di sesso di chi contrae matrimonio ci si rivolge comunemente parlando di matrimonio tra persone dello stesso sesso, matrimonio omosessuale o matrimonio gay.
Dove è aperto alle coppie dello stesso sesso, il matrimonio è a volte descritto come “egualitario” perché è in linea con il principio di eguaglianza tra persone.
Da qui l’espressione matrimonio egualitario relativa al matrimonio nel suo insieme, accessibile da ogni coppia indipendentemente dal sesso dei contraenti.

Indice

1. La legislazione sulle unioni omosessuali

A gennaio 2023, il matrimonio ugualitario è permesso in molti Paesi del mondo (Andorra, Argentina, Australia, Austria, Belgio, Brasile, Canada, Cile, Colombia, Cuba, Costa Rica, Danimarca, Ecuador, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Malta, Messico, Norvegia, Nuova Zelanda, Portogallo, Regno Unito, Slovenia, Spagna, Stati Uniti d’America, Sudafrica, Svezia, Svizzera, Taiwan e Uruguay) e nella componente europea del Regno dei Paesi Bassi, mentre nelle altre sue tre nazioni costitutive (Aruba, Curaçao e Sint Maarten) così come in Israele, anche non essendo il matrimonio disciplinato per legge, è permesso alle coppie dello stesso sesso coniugate altrove di registrare il proprio matrimonio.
Estonia e Armenia riconoscono i matrimoni omosessuali celebrati all’estero sotto alcuni aspetti.
In altri Paesi, come Italia, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Liechtenstein, Monaco, Montenegro, Repubblica Ceca, San Marino e Ungheria esistono discipline diverse dal matrimonio.
Esiste per le coppie omosessuali, la facoltà di accedere alle unioni civili, con inclusa o non inclusa la possibilità di adottare il configlio (stepchild adoption).
Alcune città e contee in Cambogia e Giappone offrono alcuni benefici alle coppie omosessuali. 
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2. La situazione in Italia

La giurisprudenza in Italia non proibisce espressamente aggregazioni familiari formalizzate dello stesso sesso.
La Suprema Corte di Cassazione, in proposito, con una sentenza del 15 marzo 2012 stabilì i che, anche a fronte del rifiuto della richiesta di riconoscimento di un matrimonio omosessuale contratto all’estero, nell’ordinamento giuridico italiano la diversità di sesso dei nubendi non è presupposto indispensabile, naturalistico, del matrimonio, aggiungendo che nulla osta in modo che il Parlamento legiferi in favore di queste formazioni familiari, come anche ribadito nella successiva ordinanza 14329/2013 nella quale fu stabilita l’illiceità dell’annullamento automatico del matrimonio in caso di cambio di sesso di uno dei coniugi.
Nonostante l’inesistenza di divieti, il Paese non ha una legislazione che disciplini in modo esplicito il matrimonio.
La cosiddetta Legge Cirinnà (L. 20/05/2016 n. 76), dal nome della proponente, la senatrice Monica Cirinnà, Regolamentazione delle unioni civili tra persone dello stesso sesso e disciplina delle convivenze, permette alle coppie dello stesso sesso di registrare la propria unione alla presenza di un ufficiale di stato civile e da questo atto fare derivare una serie di diritti e doveri reciproci, morali e patrimoniali.
La versione finale della legge fu tagliata rispetto al disegno originale che prevedeva, insieme a una serie di situazioni giuridiche simili a quelle previste per il matrimonio, il dovere di fedeltà tra i componenti dell’unione civile e la possibilità di adottare il configlio, sul quale tra le varie componenti non si trovò accordo.
In corso di anno l’adozione del configlio fu ammesso attraverso un parere positivo della Prima Sezione Civile della Suprema Corte di Cassazione

3. La situazione nel resto dell’Europa

Andorra
Le unioni civili sono disponibili dal 2014.
Nel marzo 2020 il Parlamento ha presentato una proposta di legge sul matrimonio tra persone dello stesso sesso, dopo una serie di slittamenti la proposta è stata discussa dall’aprile 2022 ed è stata approvata il 21 luglio 2022 ed è stata firmata da uno dei co-principi, 3 settimane dopo.
La legge che consente il matrimonio tra persone dello stesso sesso entrata in vigore a partire da febbraio 2023, dopo essere stata promulgata da Emmanuel Macron in agosto 2022.
Austria
Il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dall’1gennaio 2019.
La Corte Costituzionale del Paese nel dicembre 2017 ha dichiarato incostituzionale l’esclusione delle coppie dello stesso sesso dal matrimonio.
La sentenza è entrata in vigore dopo un anno. 
Belgio
Dal 30 gennaio 2003 il Belgio è il secondo Paese al mondo che ha riconosciuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Come nei Paesi Bassi, la legge sul matrimonio omosessuale ha visto la luce quando il partito cristiano – democratico non era al potere.
Per alcuni mesi sono state in vigore restrizioni sugli omosessuali stranieri desiderosi di contrarre matrimonio, poi cancellate con una nuova regolamentazione in vigore dal 2004 che, dipendendo dal sesso delle coppie che si vogliono sposare, richiede almeno a uno dei partner la residenza in territorio belga da minimo tre mesi.
All’inizio la legge belga non permetteva alle coppie omosessuali l’adozione congiunta di minorenni e nel caso di figli di uno dei partner lo sposo, o il convivente, dello stesso sesso non poteva diventarne genitore.
La legge è cambiata con una riforma in materia di adozioni approvata in via definitiva in aprile 2006.
Croazia
La Croazia vieta esplicitamente in Costituzione di chiamare matrimonio l’unione tra due persone dello stesso sesso.
Attraverso un’espressione popolare avvenuta con un referendum (similmente alla vicina Slovenia che ha così abrogato la legge sulle unioni fra persone dello stesso sesso) ha specificato nella propria Costituzione che la definizione di matrimonio si deve considerare tale come nella tradizionale accezione del termine, vale a dire, tra uomo e donna.
Questo per prevenire l’introduzione di leggi in materia deliberate dall’unica espressione parlamentare, temporanea, e dare il quadro della volontà dei cittadini.
Un anno dopo è stata approvata una legge sulle unioni civili, fermi restando i presupposti costituzionali della definizione tradizionale e naturalmente procreativa (coppia eterosessuale) inserita in Costituzione, sulla base dell’espressione popolare del referendum.
Danimarca
Il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso da giugno 2012.
Il Parlamento della Danimarca, con 85 voti favorevoli e 24 contrari più due astenuti, ha approvato definitivamente il 7 giugno 2012 una legge che cancella il requisito di essere un uomo e una donna per potere contrarre matrimonio e permette anche alle coppie dello stesso sesso di sposarsi.
La legge consente a due persone dello stesso sesso di unirsi in matrimonio in municipio o, a scelta, in chiesa secondo i riti della Chiesa di Stato danese.
Nessun prete può essere forzato a sposare persone dello stesso sesso.
Le unioni civili registrate, che erano in vigore dal 1989, sono state ufficialmente abrogate e alle coppie dello stesso sesso che avevano avuto accesso venne riconosciuta la possibilità di convertire la propria partnership registrata in matrimonio.
Estonia
In Estonia sono in vigore dal 2016 le  unioni civili, con inclusa l’adozione del figlio del partner, la stepchild adoption.
È stato il primo Paese dell’ex Unione Sovietica a legiferare in materia ed è considerato uno dei paesi dell’Est Europa più liberali da questo punto di vista.
Finlandia
La Finlandia è stata l’ultimo Paese nordico che ha esteso il matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso.
Nel 2013 nacque la campagna Tahdon2013 (dal finlandese: Lo voglio 2013) per raccogliere almeno 50 000 firme necessarie per portare in Parlamento una legge di iniziativa popolare sul matrimonio gay.
Ne furono raccolte almeno 167 000.
A novembre 2014 il Parlamento ha ratificato la legge con, 105 voti a favore 92 contrari e 2 assenti, diventando la prima legge di iniziativa popolare ad essere approvata e diventando il dodicesimo Stato europeo a introdurre la legislazione[14].
A febbraio 2016 sono state approvate le norme per regolare l’estensione del matrimonio anche alle coppie omosessuali, in precedenza unite civilmente.
Il matrimonio egalitario è entrato in vigore l’1 marzo 2017.
Francia
Il 7 novembre 2012 il governo francese, presieduto da François Hollande, ha varato il disegno di legge che estende l’istituto del matrimonio anche alle coppie dello stesso sesso.
Il disegno di legge prevede anche la possibilità per le coppie dello stesso sesso di accedere alle adozioni dopo avere contratto matrimonio.
L’iter parlamentare ha avuto inizio nel febbraio 2013, prima con l’approvazione dell’intero disegno di legge da parte dell’Assemblea Nazionale, e con l’approvazione anche da parte del Senato il 12 aprile 2013, con alcuni emendamenti che hanno richiesto un altro passaggio all’Assemblea Nazionale.
Il 23 aprile 2013, con 331 voti a favore e 225 voti contrari, l’Assemblea Nazionale ha dato la sua approvazione definitiva alla legge, diventando la quattordicesima nazione al mondo ad estendere l’istituto del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
La legge estende anche la possibilità di adottare figli.
La legge è stata ufficialmente promulgata il 18 maggio 2013.
Germania
Il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal 2017.
Il Parlamento tedesco, con 393 voti a favore e 226 voti contrari più 4 astenuti, ha approvato in via definitiva nel giugno 2017 un disegno di legge per l’apertura del matrimonio e dell’adozione congiunta di minorenni alle coppie dello stesso sesso.
Il disegno di legge era stato proposto dal Consiglio Federale, il quale a seguito del voto finale del parlamento lo ha approvato anch’esso in via definitiva. 
Grecia
Il 23 dicembre 2015 il Parlamento greco, con 193 voti a favore e 56 contrari, ha approvato la legge proposta dal Governo legalizzando le unioni civili tra persone dello stesso sesso.
La legge prevede  gli stessi diritti del matrimonio ma esclude la possibilità delle adozioni.
Irlanda
In Irlanda il matrimonio tra persone dello stesso sesso è riconosciuto a livello costituzionale dal 22 maggio 2015.
L’allargamento del diritto al matrimonio alle persone omosessuali è avvenuto a seguito dell’approvazione, da parte del 62,1% dei votanti (1.2 milioni), di un referendum costituzionale che ha modificato l’articolo 41 della Costituzione del 1937 con l’inserimento del comma:
Il matrimonio può essere contratto per legge da due persone, senza distinzione di sesso.
 L’Irlanda è stato il primo Paese al mondo a introdurre questo tipo di unione attraverso un voto popolare.
La proposta era sostenuta dal governo e dai maggiori partiti politici della capitale, a fronte di un forte astensionismo rispetto ad una popolazione residente pari a circa 6 milioni di abitanti, e 3,2 milioni di utenti registrati al voto.
 Islanda
 In Islanda il matrimonio tra persone dello stesso sesso è stato introdotto il 27 giugno 2010.
Il disegno di legge per la legalizzazione è stato approvato dal parlamento islandese, l’Althing, l’11 giugno 2010.
Nessun membro del Parlamento ha votato a sfavore dell’approvazione della legge.
 Lussemburgo
Il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso da gennaio 2015.
Il Parlamento del Lussemburgo, con 56 voti a favore e 4 voti contrari, ha approvato il 18 giugno 2014 un disegno di legge governativo per l’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso. La riforma, promulgata dal Capo dello Stato e pubblicata in Gazzetta Ufficiale nel luglio dello stesso anno, è entrata in vigore l’1 gennaio 2015.
Le coppie dello stesso sesso unite in matrimonio possono anche adottare bambini.
 Malta
 Il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal settembre 2017.
Il Parlamento maltese, con 66 voti a favore e 1 voto contrario, ha approvato in via definitiva il 12 luglio 2017 un disegno di legge governativo per l’apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso.
La validità dei matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati altrove era riconosciuta dal 2014.
 Norvegia
 L’11 giugno 2008 il Parlamento norvegese ha approvato a larga maggioranza una legge che ha aperto l’istituto del matrimonio anche alle coppie omosessuali. 
 Paesi Bassi
I Paesi Bassi sono stati il primo Paese al mondo ad aprire il matrimonio a coniugi dello stesso sesso l’1 aprile 2001.
I matrimoni tra persone dello stesso sesso sono consentiti anche nelle isole caraibiche di Bonaire, Sint Eustatius e Saba, divenute parte dei Paesi Bassi a seguito della riforma che ha portato alla dissoluzione delle Antille Olandesi.
 In aggiunta al matrimonio, sono in vigore le unioni registrate per coppie di sesso diverso o dello stesso sesso simili alle nozze tradizionali e la regolamentazione delle convivenze di fatto.
 Polonia
 La Polonia non prevede nessun riconoscimento di diritti per le persone omosessuali.
Nonostante questo, nel 2022 la società polacca si è mostrata più tollerante, e il supporto alle unioni civili e al matrimonio egualitario è salito di molto.
Nel novembre dello stesso anno, la Corte Costituzionale polacca ha emesso una sentenza con la quale ha stabilito che i matrimoni egualitari celebrati all’estero, in nazioni UE dove sono in vigore, debbano essere riconosciuti sotto la legge polacca.
Alcuni avvocati ed economisti hanno raccomandato la legalizzazione del matrimonio egualitario su base nazionale, però non ci sono azioni concrete da parte del governo (di idee cristiane conservatrici) o della Corte Costituzionale.
 Portogallo
 L’8 gennaio 2010 il Parlamento portoghese ha approvato la proposta di legge per regolarizzare il matrimonio omosessuale, escludendo però la possibilità di adottare figli.
 Regno Unito
 Il matrimonio è aperto alle coppie dello stesso sesso dal 2014 in Inghilterra, Galles e Scozia.
Dal 2020 anche in Irlanda del Nord.
 Romania
 In Romania non sono in vigore né le unioni civili né il matrimonio egualitario, risultando uno dei paesi dell’Est Europa a non avere legiferato in materia.
 Il 6 e 7 ottobre 2018 si è svolto un referendum per chiedere ai cittadini romeni di esprimersi sull’opportunità di rendere illegali i matrimoni omosessuali.
L’affluenza è stata minore del 30%, non è stato raggiunto il quorum e il referendum è stato annullato.
 Russia
 La Russia non prevede nessun riconoscimento di diritti per le persone omosessuali.
Nel Paese dal 2013 vige il divieto di propagandare qualsiasi argomento relativo all’omosessualità e ai diritti per le persone LGBT rivolto ai minori di 18 anni a livello federale.
In alcune regioni vige una legislatura specifica che vieta la propaganda dell’omosessualità, bisessualità e/o transgenderismo.
 San Marino
 Il 15 novembre 2018 sono state approvate ufficialmente le unioni civili, sia per le coppie omosessuali sia per quelle eterosessuali, con 40 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astenuti.
Le stesse sono equiparate al matrimonio in materia di residenza, cittadinanza, assistenza sanitaria, successione, previdenza e pensione di reversibilità.
 Slovenia
 La Slovenia, similmente alla vicina Croazia, vieta il matrimonio gay sulla base di una consultazione popolare indetta dai partiti di opposizione (forti di un precedente referendum, datato 2012, in cui il 55% degli sloveni si era detto contrario al matrimonio tra omosessuali).
 Immediatamente dopo la sua approvazione è stato indetto un referendum per abrogare la legge sui matrimoni gay che il Parlamento della Slovenia aveva approvato il 3 marzo 2015 con 51 voti a favore e 28 voti contrari.
A dicembre 2015, la popolazione tutta fu chiamata ad esprimersi con un referendum (dove votò poco più del 36% degli aventi diritto) e la maggioranza (63% dei votanti) abrogò la legge che istituiva il matrimonio e l’adozione per coppie dello stesso sesso, riconfermando le posizioni popolari espresse, preventivamente all’approvazione della legge poi abrogata, con un altro referendum nel 2012.
 Nel 2016 la Slovenia approvò una legge sulle unioni civili, con esclusione dell’adozione di figli, entrata in vigore nel febbraio 2017.
Dall’8 luglio 2022 le coppie omosessuali si possono unire in matrimonio dopo la sentenza della Corte Costituzionale, la sentenza avrà effetto immediato e il Governo ha avuto 6 mesi per trasformarla in legge.
 A settembre 2022 il Governo ha ratificato il provvedimento in legge 2 mesi dopo la sentenza costituzionale.
 Spagna
 Con la Legge n. 13/2005 approvata dal Parlamento spagnolo durante il Governo Zapatero a giugno 2005 e in vigore dal 3 luglio 2005, la Spagna ha cambiato il proprio diritto di famiglia, estendendo la possibilità di contrarre matrimonio civile e di adottare figli anche alle coppie di omosessuali.
 Accanto al matrimonio, continuano a esistere in Spagna le leggi e i registri delle coppie di fatto, che sono giuridicamente e concettualmente differenti dal matrimonio e in relazione allo stesso modo sia le coppie eterosessuali sia quelle omosessuali.
Svezia
 A novembre 2008 il primo ministro svedese Fredrik Reinfeldt ha annunciato l’estensione al matrimonio per coppie dello stesso sesso a fare data da maggio dell’anno successivo.
Questa estensione ha effetto anche sulla Chiesa svedese, così come già accade per quella norvegese.
 Svizzera
 Nel 2004 il Parlamento svizzero aveva approvato una legge per creare un istituto apposito per le coppie omosessuali, definita “unione domestica registrata”.
La legge entrò in vigore l’1 gennaio 2007, dopo che i partiti legati alla chiesa cattolica persero un referendum popolare nel 2005 indetto per abrogarla (il 58% dei votanti era a favore della legge).
La Svizzera fu la prima nazione al mondo che ha approvato la legge sull’unione di persone dello stesso sesso attraverso un referendum.
 La legge garantiva alle coppie omosessuali gli stessi diritti e le stesse protezioni riconosciute alle coppie eterosessuali unite in matrimonio, eccetto l’adozione di bambini e la fecondazione in vitro.
 A settembre 2021, sempre tramite referendum, nel paese elvetico è stato approvato il matrimonio egualitario, con inclusa la possibilità di adottare figli.
La legge è entrata in vigore l’1 luglio 2022.
 Ucraina
 L’Ucraina non prevede alcun riconoscimento di diritti per le persone omosessuali.
 A luglio 2022 le associazioni LGBT hanno raccolto 28.000 firme (25.000 per il dibattito parlamentare) su una petizione che chiedeva il riconoscimento dei matrimoni omosessuali, secondo gli attivisti la guerra in Ucraina ha lasciato da soli gli omosessuali nel periodo più duro per il paese.
 Il 4 agosto 2022 il presidente Volodymyr Zelenskyy si è espresso sulla questione dichiarando di essere favorevole alle unioni civili chiedendo al Primo Ministro di valutare la proposta, il Presidente non si è opposto all’idea di matrimonio per chiunque, dichiarando che avvierà il dibattito dopo la fine della guerra in quanto la legge marziale impedisce modifiche alla Costituzione che limita il matrimonio alle coppie eterosessuali.
 

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Dott.ssa Concas Alessandra

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