Il “Golden Power” è un insieme di poteri speciali di uno Stato, per proteggere gli interessi strategici e la sicurezza nazionale in relazione a determinati investimenti esteri in imprese operanti in settori sensibili. Questi strumenti permettono al governo di intervenire nelle operazioni societarie che coinvolgono il controllo o l’acquisizione di aziende di rilevanza strategica. L’istituto si inserisce in un contesto di crescente globalizzazione dei mercati e di preoccupazioni per la sicurezza nazionale in merito alla tutela di tecnologie avanzate, infrastrutture critiche, e altre risorse economiche vitali.
Indice
1. Fondamenti giuridici
Il “Golden Power” trova la sua base legislativa principale nel Decreto-legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito con modificazioni dalla Legge 11 maggio 2012, n. 56, che ha introdotto un meccanismo di controllo pubblico sugli investimenti esteri in Italia. Successivamente, il sistema è stato progressivamente potenziato e regolamentato attraverso modifiche legislative e regolamenti attuativi, in particolare con il Decreto-legge 21 giugno 2019, n. 69, che ha esteso il perimetro dei settori strategici sotto il controllo del “Golden Power”. Al fine di garantire una risposta adeguata e tempestiva, sono stati introdotti meccanismi di notifica obbligatoria per le operazioni societarie che superano determinati limiti di partecipazione al capitale o di controllo.
2. Settori strategici e soggetti interessati
I settori strategici sotto il controllo del Golden Power comprendono quelli relativi alla difesa, alla sicurezza nazionale, alle infrastrutture critiche, alle reti di telecomunicazione, all’energia, ai trasporti e all’innovazione tecnologica, inclusi i settori che riguardano la gestione di dati sensibili o di valore strategico. Le operazioni sottoposte a verifica includono sia l’acquisizione di partecipazioni in imprese italiane da parte di investitori esteri, sia la possibilità che le operazioni possano alterare il controllo o l’influenza sulle società considerate rilevanti.
In particolare, le normative italiane stabiliscono che gli investimenti esteri in queste aree devono essere notificati all’Autorità competente (Attualmente la Presidenza del Consiglio dei Ministri, tramite il Dipartimento per le politiche industriali) e che il governo ha il potere di bloccare o modificare l’operazione qualora essa metta in pericolo la sicurezza nazionale o l’interesse pubblico. Le operazioni di acquisizione che superano una soglia di partecipazione significativa (ad esempio, il 10% in determinate circostanze) sono soggette a questo controllo preventivo.
3. Modalità di esercizio del Golden Power
L’esercizio del Golden Power si sviluppa in una fase di controllo e valutazione, in cui il governo esamina la compatibilità dell’operazione con gli interessi nazionali. Nel caso in cui si rilevino rischi, il governo può adottare provvedimenti preventivi o successivi. Le azioni a disposizione includono:
- Divieto assoluto: Impedire l’operazione, vietando la partecipazione di investitori esteri nelle operazioni societarie ritenute dannose per la sicurezza nazionale.
- Misure correttive: Imporre modifiche all’operazione, come ad esempio la riduzione della partecipazione o l’introduzione di specifiche clausole di controllo per salvaguardare l’autonomia e la sicurezza dell’impresa strategica.
- Condizioni: Imporre condizioni che garantiscano il rispetto degli interessi pubblici, come la protezione delle tecnologie sensibili o l’imposizione di limitazioni sull’accesso alle informazioni riservate.
4. Sanzioni e controlli
Il controllo delle operazioni ai sensi del Golden Power è accompagnato da sanzioni significative per coloro che non ottemperano agli obblighi di notifica. Se un’operazione viene realizzata senza la necessaria autorizzazione, le conseguenze possono includere l’annullamento dell’operazione stessa, il risarcimento dei danni, o altre misure legali finalizzate a ristabilire l’ordine e la tutela degli interessi strategici.
Inoltre, il governo esercita anche una funzione di monitoraggio continuo, che gli consente di intervenire in caso di operazioni successive che potrebbero avere effetti negativi su settori considerati sensibili, anche se la notifica non è stata inizialmente richiesta.
5. Evoluzione e implicazioni
Negli ultimi anni, il Golden Power ha ricevuto un’importante riforma, con l’estensione della normativa anche ad altre aree industriali e l’introduzione di nuovi meccanismi di controllo per gli investimenti provenienti da paesi terzi, come la Cina. Questo aggiornamento normativo ha ricevuto il plauso di molti osservatori, poiché risponde alle esigenze di una protezione più solida nei confronti delle nuove dinamiche geopolitiche e tecnologiche.
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La disciplina del Golden Power
Il volume offre un’analisi completa e aggiornata della disciplina italiana del c.d. golden power (D.L. 15 marzo 2012, n. 21), lo strumento attraverso il quale lo Stato tutela gli interessi strategici nazionali nei settori più sensibili dell’economia.Con un taglio sistematico e operativo, l’opera approfondisce l’evoluzione interpretativa della disciplina, anche alla luce della progressiva estensione del perimetro, e ne esamina l’applicazione concreta nei più recenti interventi della Presidenza del Consiglio dei Ministri e nelle pronunce giurisprudenziali italiane ed europee in tema di esercizio dei poteri speciali.Un’attenzione particolare è dedicata ai rapporti tra golden power e altri ambiti del diritto inevitabilmente interessati, quali, ad esempio, l’antitrust e la normativa sulle sovvenzioni estere. Attraverso i contributi di Autori provenienti da esperienze istituzionali, accademiche e professionali il volume propone una ricognizione completa dello stato dell’arte del golden power in Italia. Carlo Edoardo CazzatoAvvocato, senior partner di Orsingher Ortu – Avvocati Associati, professore a contratto di Diritto antitrust presso l’Università Mercatorum. Sergio FiorentinoAvvocato dello Stato e Agente del Governo presso la Corte di giustizia e il Tribunale dell’Unione europea.
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