I limiti legali sul tradimento sospetto

Scarica PDF Stampa
Il più grande errore che si possa commettere quando si pensa di essere stati traditi dal proprio coniuge è di ritenere che, in nome del diritto a difendersi riconosciuto dalla Costituzione, ogni cosa sia concessa, anche spiare il partner per acquisire le prove da portare in Tribunale.

Si tratta però di una convinzione falsa e anche pericolosa.

La violazione delle norme sulla privacy e sulla libertà personale del fedifrago potrebbe sfociare in un procedimento penale.

A questo proposito ci si chiede che cosa fare e cosa non fare se si dovesse sospettare un tradimento.

Spiare il partner è consentito esclusivamente entro alcuni limiti fissati dalla giurisprudenza della Cassazione.

Indice

  1. È consentito spiare il coniuge se si sospetta un tradimento?
  2. È lecito pedinare il partner?
  3. È lecito ingaggiare un investigatore privato?
  4. È lecito controllare lo smartphone?
  5. Il ruolo che rivestono le fotografie
  6. Rivelare di avere subito un tradimento agli amici

1. È lecito spiare il coniuge se si sospetta un tradimento?

Una domanda che spesso ci si pone è se sia lecito spiare il partner se si dovesse sospettare da parte sua un tradimento.

Il dovere di acquisire le prove di un’eventuale infedeltà può avere rilievo esclusivamente nei del rapporti tra marito e moglie, in ragione del fatto che in simili casi l’adulterio integra una violazione della legge, non lo è tra fidanzati o conviventi.

Nonostante questo limiti alla possibilità di controllare l’attività altrui sono uguali per le coppie sposate sia per quelle non sposate.

Di per sé l’azione di spiare non è illegale, a meno che non avvenga su oggetti o strumenti sottoposti alla segretezza della corrispondenza, come email, sms, chat, tutelati dall’articolo 15 della Costituzione, a norma del quale:

La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili e dall’articolo 616 del codice penale, che punisce con la reclusione sino a un anno o con la multa da 30 euro a 516 euro chiunque prenda cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta.

Se si volessero passare in rassegna i singoli comportamenti e le strategie messe in atto da chi sospetta un tradimento, di seguito si può sapere  che cosa si può fare o non si può fare.

2. È lecito pedinare il partner?

Pedinare, o fare pedinare, il proprio partner sospettato di infedeltà non è reato.

Chiunque si può appostare di nascosto per vedere, in lontananza, che cosa l’altra persona.

L’unica attenzione che si deve osservare è quella di non eccedere.

Quando si viene scoperti e il comportamento arriva a suscitare nella vittima delle fondate preoccupazioni, la stessa potrebbe accusare di violenza privata o, nella peggiore delle ipotesi, di stalking, facendolo passare dalla parte della ragione a quella del torto.

Spiare da lontano è lecito sino a quando si resta nell’ombra.

Si deve prestare attenzione anche a non superare i limiti del domicilio altrui.

Chi entra in un palazzo dove non abita oppure utilizza metodi di intercettazione dotati di zoom digitali viola la legge sulla privacy.

La dimora è sacra e inviolabile, salvo nel caso di coppia di coniugi, per i quali è un luogo comune.

3. È lecito il ricorso a un investigatore privato?

Ricorrere a un investigatore privato, è allo stesso modo limitato dalle norme sui pedinamenti dei quali si è scritto nel paragrafo precedente.

Niente intrusioni nella vita privata altrui con appostamenti rivolti a spiare da una finestra quello che succede dentro una casa.

Le prove raccolte dal detective però possono avere una valenza limitata per dimostrare l’infedeltà coniugale.

Se il report scritto non assume nessun valore ai fini legali, le fotografie hanno validità unicamente se non sconfessate dalla controparte con motivazioni tali da farle ritenere non genuine.

Chi riesce a mettere in dubbio il contenuto dello scatto fatto da lontano, con soggetti poco visibili, o il tempo nel quale lo stesso è stato eseguito, vince la partita.

4. È lecito controllare lo smartphone?

Leggere il contenuto dello smartphone altrui è lecito esclusivamente se non avviene con sotterfugi e tecniche segrete.

Se il partner lo dovesse lasciare sul tavolo o sulla poltrona, alla mercé di chiunque conviva nel domicilio, è lecito aprirlo, mentre non lo è se questo è nascosto in un cassetto o in una borsa.

Allo stesso modo, non è consentito l’utilizzo di software spia rivolti a rivelare, a distanza, l’attività svolta sul device.

Entrare nelle e mail o nell’account social altrui non è concesso.

Il fatto di aver ricevuto, in passato, le password non autorizza a farne un utilizzo indiscriminato anche in tempi successivi.

Ogni singolo accesso deve essere soggetto a specifico consenso.

In caso contrario si commette il reato di accesso abusivo a sistema informatico, con conseguente inutilizzabilità delle prove.

Secondo la Suprema Corte di Cassazione, chi strappa di mano il cellulare a un’altra persona, anche se fosse il marito o la moglie, per controllarne il contenuto può essere querelato per il reato di rapina.

5. Il ruolo che rivestono le fotografie

Come scritto in precedenza, le fotografie possono essere considerate una valida prova esclusivamente a patto che, durante la causa, non vengano contestate da parte della persona contro la quale vengono prodotte.

La contestazione non può essere generica.

È necessario suggerire al giudice quali fatti portino a ritenere che lo scatto non sia corrispondente alla realtà.

Ad esempio una foto dalla quale non sia possibile rilevare la data nella quale è stata scattata, se prima o dopo il matrimonio, con conseguente diversa qualificazione del comportamento, o il comportamento tenuto, un semplice appuntamento in un luogo appartato non significa per forza di cose che sia in atto un tradimento.

6. Rivelare di avere subito un tradimento agli amici

Rivelare agli amici di avere subito un tradimento è un gesto pericoloso perché espone al giudizio pubblico il proprio partner.

Se la coppia è sposata, l’infedeltà è considerata un gesto socialmente, e giuridicamente, deplorevole.

In questo modo, il comportamento potrebbe essere inquadrato come diffamazione, non almeno prima che sia di una sentenza che accerti i fatti.

 

Dott.ssa Concas Alessandra

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento