Giustizia e Avvocatura: Alpa incontra il Ministro Cancellieri per dare risposte concrete alla domanda di giustizia dei cittadini

Redazione 23/05/13
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Anna Costagliola

Il 21 maggio scorso ha avuto luogo il primo incontro istituzionale tra il presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF), Guido Alpa, e il nuovo Ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, che si è mostrato disponibile ad avviare sin da subito un dialogo sui temi della giustizia e della professione. Dal canto suo, il presidente Alpa ha manifestato la volontà di fornire un contributo proficuo e fattivo all’individuazione di soluzioni condivise perché la giustizia sia motore, con le parole dello stesso Ministro, di «democrazia sostanziale» e di realizzazione concreta dei diritti dei cittadini. Alpa ha sottolineato l’impegno con il quale l’Avvocatura, parte indispensabile della giurisdizione, lavora al suo rinnovamento e lo spirito di servizio con il quale si dedica al miglioramento dell’efficienza del sistema.

Tra le priorità indicate dal Governo rientra quella di dare massimo impulso all’attuazione della riforma forense, che il Ministro ha definito riforma organica; d’altra parte la riforma medesima prevede una stretta collaborazione istituzionale tra CNF e Ministero della Giustizia.

Quanto agli altri impegni e considerando la crisi economica e la grave situazione economica in cui versa l’Avvocatura, Alpa ha sottolineato la necessità di concludere in tempi brevissimi l’iter di emanazione dei nuovi parametri predisposti dal CNF in collaborazione con le altre componenti dell’Avvocatura, che permetteranno al giudice liquidazioni dei compensi adeguate al ruolo dell’avvocato con un sistema completo, trasparente e semplice.

In tema di giustizia, Alpa ha condiviso la ferma volontà del Ministro a trovare immediate soluzioni per risolvere il problema delle carceri, promuovendo un sistema rispettoso della dignità umana, e ha altresì manifestato la volontà e la determinazione dell’Avvocatura a collaborare all’individuazione di soluzioni atte a garantire la ragionevole durata dei processi civili e penali, ma sempre nel pieno rispetto del diritto dei cittadini a ricorrere al giudice naturale. In particolare, nella materia civile, andranno sviluppate e incentivate forme alternative alla giurisdizione, con l’istituzione delle Camere di conciliazione e arbitrali, così come peraltro previsto dalla riforma professionale, sempre senza il vincolo dell’obbligatorietà.

Quanto alla riforma della geografia giudiziaria, il CNF ha rappresentato al Ministro le criticità del testo di legge approvato e le disfunzioni che esso ha già prodotto ancor prima di entrare in vigore e ha evidenziato la necessità di valutare positivamente una proroga dell’entrata in vigore per meglio valutare gli effettivi risparmi di spesa a fronte degli ulteriori costi che graveranno sulle collettività locali e al fine di condividere con i territori le reali esigenze di giustizia.

In sede di successiva riunione con gli Ordini professionali, il CNF ha sottolineato la necessità di promuovere misure di sostegno per i giovani che si avviano alla professione, premiandone il merito, in considerazione dell’apporto strategico delle professioni intellettuali allo sviluppo e alla crescita del Paese. In detta sede si è poi manifestata l’esigenza, oltre che di un pronto chiarimento in ordine agli aspetti fiscali e disciplinari delle neo-introdotte società tra professionisti, anche dell’urgente emanazione del Testo Unico destinato ad effettuare una ricognizione puntuale delle norme che permarranno in vigore in ogni singolo ordinamento professionale a seguito dell’attuazione della riforma delle professioni regolamentate.

In particolare, per quanto riguarda l’Avvocatura, Alpa ha confermato l’impegno a contribuire a migliorare l’assetto dell’amministrazione della giustizia anche attraverso l’istituzione dell’Osservatorio permanente sulla giurisdizione, previsto dalla riforma forense.

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