Giustizia civile e semplificazione degli adempimenti: le proposte del Notariato

Redazione 12/11/14
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Anna Costagliola

In occasione del 49° Congresso Nazionale del Notariato è stato presentato un nuovo pacchetto di proposte legislative volte a  favorire sia  la crescita e la competitività del Paese, sia a riformare la giustizia civile e semplificare i relativi adempimenti.

In particolare, le proposte in materia di giustizia civile e semplificazione degli adempimenti sono volte ad incentivare l’esigenza, sempre più sentita, di deflazionare il carico giudiziario e di snellire l’attività della Pubblica Amministrazione, agevolando l’accelerazione delle procedure. Le modifiche riguardano  la giurisdizione volontaria, il procedimento di usucapione, il patto di famiglia e prevedono la possibilità di costituire ipoteca sui diritti edificatori.

Queste, in sintesi, le proposte avanzate dal Notariato:

1) devoluzione al notaio (in luogo del giudice tutelare) del compito di valutare l’esistenza delle condizioni previste dalla legge per il compimento di atti da parte degli incapaci ovvero in materia di beni ereditari. In tal modo si intende semplificare l’attuale sistema autorizzatorio, deflazionando allo stesso tempo il carico giudiziario e facendo comunque salva per le parti la possibilità di rivolgersi all’autorità giudiziaria;

2) introduzione nell’ordinamento di una nuova procedura di accertamento della intervenuta usucapione, che contempla la stipula di un atto pubblico unilaterale di riconoscimento dell’usucapione, costituente titolo idoneo alla trascrizione ai sensi dell’art. 2651 c.c., dinanzi ad un pubblico ufficiale qualificato qual è il notaio. E’ fatta in ogni caso salva, per  chiunque vi abbia interesse, la possibilità di proporre opposizione avverso detto atto unilaterale di riconoscimento, così provocando un accertamento giurisdizionale del relativo diritto nelle forme del processo a cognizione piena. La proposta mira ad incentivare la crescita economica superando gli attuali ostacoli all’accertamento della proprietà edilizia e fondiaria in caso di acquisto per usucapione con la conseguenza di sottrarre ricchezza immobiliare alla circolazione ed all’attività edilizia;

3) modifiche alla disciplina del patto di famiglia (artt. 768bis ss. c.c.), al fine di eliminare i principali limiti normativi che attualmente ostacolano l’utilizzo dell’istituto da parte degli imprenditori e, in questo modo, di agevolare il fenomeno del passaggio generazionale e la continuità d’impresa. Le modifiche proposte incidono, in particolare, sulle disposizioni che regolano la partecipazione al patto, la liquidazione dei legittimari dell’imprenditore non assegnatari dell’azienda o delle partecipazioni sociali, i vizi del consenso, nonché i rapporti con i terzi (artt. 768quater,768quinquies,768sexies c.c.);

4) inclusione tra i beni sui quali è possibile costituire il vincolo ipotecario anche dei diritti edificatori. La proposta normativa, ponendosi nel solco del percorso inaugurato con il decreto sviluppo n. 70 del 2011 (conv. in L. 106/2011), che ha fatto rientrare nel n. 2bis dell’art. 2643 c.c., tra gli atti soggetti a trascrizione, anche i contratti che trasferiscono, costituiscono o modificano i diritti edificatori, è volta a consentire alle imprese di costruzione di accedere più agevolmente ai finanziamenti per lo svolgimento della loro attività ampliando l’ambito dei diritti suscettibili di ipoteca.

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