Nuovo disegno di legge approvato dal Governo in materia di contrasto alla corruzione

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Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro della giustizia Alfonso Bonafede, ha approvato un disegno di legge che introduce nuove misure per il contrasto dei reati contro la pubblica amministrazione.
Difatti, nel comunicato stampa n. 18 del 6 settembre del 2018, la compagine governativa ha evidenziato i punti cardine di questo progetto legislativo.

Punti chiave del nuovo disegno di legge

Ebbene, si è fatto presente nel suddetto comunicato come questo disegno di legge consti di due parti.
La prima parte del testo apporta modifiche alle norme che disciplinano la responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, ed è finalizzato a potenziare l’attività di prevenzione, accertamento e repressione dei reati contro la pubblica amministrazione; in particolare, in sintonia con alcune raccomandazioni provenienti dal Gruppo di Stati contro la corruzione (GRECO) e dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), sono state previste le seguenti novità legislative: a) l’innalzamento delle pene per i reati di corruzione per l’esercizio della funzione, con il minimo della pena che passa da uno a tre anni e il massimo da sei a otto anni di reclusione; b) l’introduzione del divieto, per i condannati per reati di corruzione, di contrattare con la pubblica amministrazione (cosiddetto “Daspo per i corrotti”) da un minimo di 5 fino a una interdizione a vita – e precisamente da 5 a 7 anni di interdizione dai pubblici uffici e divieto a contrarre con la PA per condanne fino a 2 anni e a vita per condanne sopra i 2 anni – non revocabile per almeno 12 anni neppure in caso di riabilitazione; c) la possibilità di utilizzare anche per i reati di corruzione la figura dell’agente sotto copertura; d) l’introduzione di sconti di pena e di una speciale clausola di non punibilità per chi denuncia volontariamente e fornisce indicazioni utili per assicurare la prova del reato e individuare eventuali responsabili; e) la confisca dei beni anche nel caso di amnistia o prescrizione intervenuta in gradi successivi al primo; f) nessuno sconto automatico a chi patteggia o ottiene la condizionale; g) la previsione della procedibilità d’ufficio di chi si appropria di denaro non suo, nei casi più gravi.
Oltre a ciò, è disposto l’assorbimento, nella fattispecie del “traffico di influenze illecite”, delle ipotesi di “millantato credito”.
Invece, per ciò che riguarda la seconda parte di questo progetto di legge, sono stabilite nuove norme in materia di trasparenza e controllo dei partiti e movimenti politici volte a rendere in ogni caso palese al pubblico e sempre tracciabile la provenienza di tutti i finanziamenti ai partiti politici e altresì alle associazioni e fondazioni politiche nonché ad analoghi comitati e organismi pluripersonali privati di qualsiasi natura e qualificazione.
Questi sono dunque in estrema sintesi i tratti salienti che connotano questo disegno di legge.
Non resta dunque che aspettare l’approvazione definitiva di tale progetto legislativo al fine di procedere ad una sua valutazione più articolata ed approfondita.

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