Dichiarazione di accessibilità 2025: scadenza al 23 settembre e guida per PA

Il 23 settembre 2025 segna una data fondamentale per le PA italiane: ogni ente deve compilare o aggiornare la dichiarazione di accessibilità.

Lorena Papini 22/09/25
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Il 23 settembre 2025 segna una data fondamentale per le Pubbliche Amministrazioni italiane: entro questa scadenza, ogni ente deve compilare o aggiornare la dichiarazione di accessibilità relativa ai propri siti web e alle applicazioni mobili. Si tratta di un adempimento previsto dalla normativa europea e nazionale in materia di accessibilità digitale, ma anche di un atto di trasparenza e responsabilità verso i cittadini. La dichiarazione non è solo un documento formale: rappresenta la garanzia che i servizi online siano fruibili da tutti, comprese le persone con disabilità, nel rispetto del principio di uguaglianza e inclusione. Per aiutare nell’implementazione, abbiamo organizzato il corso Accessibility Act: Obblighi, responsabilità e adeguamenti per professionisti, imprese e pubblica amministrazione“.

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Indice

1. Perché la dichiarazione di accessibilità è fondamentale


L’accessibilità digitale è un diritto e un dovere. Attraverso la dichiarazione, le amministrazioni comunicano lo stato di conformità dei propri servizi online, indicando:

  • le aree e i contenuti già accessibili,
  • le eventuali criticità o limitazioni,
  • le modalità con cui i cittadini possono segnalare problemi o difficoltà di utilizzo.

Questa trasparenza non solo aumenta la fiducia degli utenti nei confronti delle PA, ma costituisce anche uno strumento di accountability: rende evidente l’impegno delle istituzioni a migliorare continuamente i propri servizi. Inoltre, la mancata pubblicazione o l’omessa compilazione della dichiarazione può comportare conseguenze in termini di inadempimento normativo e perdita di credibilità istituzionale.

2. Guida operativa per le PA: cosa fare entro il 23 settembre


Il percorso per pubblicare correttamente la dichiarazione di accessibilità si sviluppa in più fasi operative, ben illustrate dal manuale AgID. Ecco i passaggi principali che le PA devono seguire:

  • Accesso al portale AgID: il Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD) deve accedere al form AgID utilizzando SPID, evitando l’opzione riservata al personale AgID.
  • Identificazione dell’amministrazione: l’ente viene individuato tramite il codice IPA; il sistema invia una chiave di accesso all’indirizzo email istituzionale del RTD registrato su indicePA.
  • Compilazione della dichiarazione: una volta entrati nel sistema, il RTD (o un delegato con SPID) compila i campi richiesti, indicando il livello di conformità e gli eventuali contenuti non accessibili.
  • Pubblicazione del link univoco: al termine della procedura, la piattaforma genera un link che deve essere inserito nel footer del sito istituzionale o in una sezione dedicata dell’app. Questo link è il riferimento ufficiale per cittadini e utenti.
  • Aggiornamenti e revisioni: la dichiarazione va aggiornata annualmente o ogni volta che intervengano modifiche sostanziali ai contenuti e alle funzionalità del sito o dell’app.

In caso di problemi tecnici (errori di accesso, chiavi non funzionanti, link non aggiornati), il manuale suggerisce soluzioni pratiche come svuotare cache e cookie, cambiare browser, richiedere una nuova chiave o contattare l’assistenza AgID all’indirizzo dedicato.

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3. Accessibilità digitale: un impegno oltre la burocrazia


Pubblicare la dichiarazione non deve essere percepito come un mero adempimento normativo. Al contrario, è il segno di un impegno concreto per l’inclusione. Garantire l’accessibilità significa permettere a chiunque – studenti, lavoratori, cittadini con disabilità sensoriali o motorie – di accedere ai servizi pubblici in modo autonomo ed efficace.
In questo senso, la dichiarazione diventa anche un’occasione di auto-valutazione per le PA: fotografare lo stato dei propri servizi e individuare le aree di miglioramento. Investire in accessibilità equivale a investire in qualità, trasparenza e partecipazione.

4. Il ruolo di AgID nel monitoraggio


L’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) non si limita a fornire la piattaforma di compilazione: svolge un’attività costante di monitoraggio e promozione della cultura dell’accessibilità. Attraverso il portale monitoraggio.accessibilita.agid.gov.it è possibile consultare dati, statistiche e report sul livello di conformità dei siti e delle app delle PA italiane. Questo strumento, oltre a garantire un controllo diffuso, consente di confrontare le performance tra enti e stimola le amministrazioni a migliorarsi.

5. Conclusione


Il 23 settembre non è solo una scadenza tecnica, ma un appuntamento con i principi di equità e inclusione. Ogni PA ha la responsabilità di garantire che i propri servizi digitali siano realmente accessibili a tutti. La dichiarazione di accessibilità, se compilata con serietà e aggiornata costantemente, diventa lo strumento attraverso cui la Pubblica Amministrazione dimostra la propria attenzione ai cittadini, trasformando un obbligo in un atto di trasparenza e innovazione.

Formazione in materia


Per aiutare nell’implementazione, abbiamo organizzato il corso Accessibility Act: Obblighi, responsabilità e adeguamenti per professionisti, imprese e pubblica amministrazione“.
Il corso ha l’obiettivo di fornire una guida chiara e operativa sull’Accessibility Act (Direttiva UE 2019/882) con un taglio pratico per comprendere le implicazioni concrete per imprese, PA e fornitori di servizi digitali: gli obblighi, le responsabilità, gli adeguamenti necessari e i requisiti tecnici di accessibilità da implementare.
Durante il corso verranno approfonditi:
• I principi chiave dell’accessibilità digitale
• Il quadro normativo di riferimento, a livello europeo, internazionale e nazionale (con particolare attenzione al D.Lgs. 82/2022)
• L’integrazione con le normative esistenti, come la Legge Stanca
• Gli obblighi di conformità, le tempistiche, le eventuali deroghe e il sistema sanzionatorio
• Gli standard tecnici internazionali di riferimento (es. WCAG 2.1 e EN 301 549).
L’ultima parte si concentra su casi pratici di implementazione dei requisiti di accessibilità nei settori più rilevanti, pubblici e privati: siti web della PA, portali di trasporto, servizi bancari, e-commerce ed editoria digitale. Verranno illustrate strategie e strumenti per progettare e fornire prodotti e servizi digitali accessibili, con un focus su inclusive design, sviluppo accessibile e test di accessibilità.
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