Dat: le modalità di comunicazione e gli adempimenti dei Comuni

Redazione 17/04/19
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Dat: i chiarimenti del Ministero dell’Interno

Il Ministero dell’Interno è intervenuto con una circolare in materia di Dat in quanto, dopo le novità introdotte con la legge sul biotestamento, molte perplessità sono sorte sulle questioni di carattere pratico e operativo, cui sono tenuti gli uffici pubblici deputati al ricevimento delle disposizioni anticipate di trattamento terapeutico. La circolare è la numero 1 del 2018 con cui il Ministero ha chiarito che i Comuni sono tenuti a ricevere solo le dichiarazioni dei propri residenti. Le disposizioni devono essere presentate personalmente dall’interessato e da questo sottoscritte. Peraltro, gli uffici non hanno alcun ruolo nella stesura delle dichiarazioni ma devono limitarsi a riceverle, dopo aver verificato l’identità e la residenza della persona che le presente in consegna.

Al momento della presentazione, l’ufficio è tenuto a rilasciare una ricevuta contenente le generalità dell’interessato, timbro e firma dell’ufficio stesso; la ricevuta potrà essere rilasciata altresì in copia, con consegna dell’originale al funzionario pubblico.

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Il 19 settembre 2018 è entrato in vigore il decreto legislativo n.101 che ha modificato profondamente il Codice privacy in modo da renderlo conforme alla disciplina prevista dal GDPR. Conseguentemente, da tale data, il Garante privacy, l’Autorità Giudiziaria e ogni pubblica amministrazione, ente o società, impresa o professionista sono tenuti a dare piena e integrale applicazione alla disciplina. Agile e completa, quest’opera fornisce a tutti gli operatori, pubblici e privati, gli strumenti per comprendere in modo chiaro e semplice le novitàintrodotte dal decreto attuativo, attraverso una lettura integrata con i relativi riferimenti alle disposizioni del GDPR, per consentire al Professionista di adempiere ai vari obblighi relativi alla protezione dei dati personali.Con un linguaggio semplice e chiaro, l’autore analizza i singoli articoli del decreto attuativo corredati da un primo commento esplicativo in combinato con l’esame delle disposizioni del codice privacy ancora in vigore, attraverso i necessari richiami alle disposizioni del GDPR che la nuova disciplina va ad attuare.PIER PAOLO MUIÀ Dopo aver conseguito la maturità classica, si è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Firenze. Esercita la professione di avvocato tra Firenze, Prato e Pistoia, occupandosi in particolare di diritto di internet, pri- vacy e IP, nonché responsabilità medica. È autore di diverse monografie sulle materie di sua competenza nonché di numerose pubblicazioni sulle principali riviste giuridiche nazionali ed è referente di dette materie per il portale telematico giuridico Diritto.it. È stato relatore in diversi convegni.

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DAT e diritto alla privacy

Le dichiarazioni anticipate, nel momento in cui vengono consegnate ad un soggetto pubblico, entrano nella disponibilità di un soggetto diverso dal titolare e, dunque, sono sottoposte ad un trattamento che deve rispettare le previsioni normative in materia di diritto alla riservatezza. La legge sul biotestamento e le Dat nulla prescrive né in relazione a uno specifico registro da tenere, né in riferimento alle modalità di trattamento delle stesse. E’ rimessa dunque al singolo Comune, l’organizzazione in tal senso delle attività da espletare in relazione a questi nuovi compiti attribuiti agli uffici di stato civile.

La circolare richiede inoltre collaborazione tra le diverse anagrafi, soprattutto in relazione alle ipotesi di trasferimento del soggetto interessato e delle possibilità di revoca e modifica delle disposizione precedentemente rilasciate. Le amministrazioni dovranno garantire la conservazione delle dichiarazioni ultime e aggiornate alla volontà del titolare delle dichiarazioni stesse.

Infine, si è a d’oggi in attesa del regolamento del Ministero della Salute per quanto concerne la trasmissione delle Dat alle strutture sanitarie; sul punto sarà attivata la conferenza Stato-regioni ed è previsto il parere favorevole del Garante per la privacy.

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