Corsi obbligatori per i nuovi praticanti avvocati, iscritti al registro, dal 27 settembre

Redazione 26/09/18
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Dal 27 settembre prossimo, i nuovi iscritti al registro praticanti avvocati dovranno seguire dei corsi di formazione.
Il D.M. Giustizia 9 febbraio 2018, n. 17, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, richiede ai nuovi praticanti l’obbligo di frequentazione a corsi organizzati da Consigli dell’Ordine, Associazioni Forensi o altri enti accreditati con una durata minima 160 ore in 18 mesi, frequenza obbligatoria ( per 80%), due prove intermedie e una finale.

Il nuovo regolamento si applica ai tirocinanti iscritti nel registro dei praticanti con decorrenza posteriore al 180° giorno successivo alla sua entrata in vigore (31 marzo), e cioè dal 27 settembre 2018.

Il mancato superamento della verifica finale impedisce il rilascio del certificato di compiuto tirocinio, con conseguente ripetizione dell’ultimo ciclo semestrale di formazione e della relativa verifica.

Le materie oggetto di insegnamento

Le materie oggetto di insegnamento saranno obbligatoriamente: i sostanziali (diritto civile, penale e amministrativo); le procedure (civile, penale e amministrativo); ordinamento e deontologia forense; tecnica di redazione degli atti giudiziari in conformità al principio di sinteticità e dei pareri stragiudiziali nelle varie materie del diritto sostanziale e processuale; tecniche della ricerca anche telematica delle fonti e del precedente giurisprudenziale; teoria e pratica del linguaggio giuridico; argomentazione forense; diritto costituzionale, diritto del lavoro, diritto commerciale, diritto dell’Unione europea, diritto internazionale privato, diritto tributario, diritto ecclesiastico; organizzazione e amministrazione dello studio professionale; profili contributivi e tributari della professione di avvocato; previdenza forense; infine, elementi di ordinamento giudiziario e penitenziario.

I docenti verranno scelti tra una rosa: avvocati, magistrati, docenti universitari ed esperti di settori. La selezione avverrà per curricula, titoli, pubblicazioni nelle materie oggetto del corso, esperienza già maturata come formatori e la frequenza di corsi di preparazione, attività di formatore.

La struttura del corso

La durata del corso prevede un minimo di 160 ore, distribuite nell’arco di 18 mesi di tirocinio e suddivise in due moduli semestrali: da novembre a aprile e da maggio a ottobre.

Sono consentite alcune sessioni on line, con il divieto di superare il limite massimo delle 50 ore nell’arco dei 18 mesi di tirocinio, attraverso forme adeguate di controllo per assicurare che lo svolgimento a distanza delle attività non pregiudichi l’effettività della formazione.

Gli esami intermedi e finali si terranno, rispettivamente, al termine dei primi due semestri (aprile e ottobre) e alla conclusione del corso.
Quali sono le modalità di verifica verifica del profitto? Le verifiche consisteranno in test a risposta multipla su argomenti relativi agli insegnamenti svolti nel periodo oggetto di verifica, nella specie: 30 domande per le verifiche intermedie e 40 domande per la verifica finale.
Il superamento della verifica si intende tale con almeno due terzi della risposte esatte. Risposte esatte ad almeno due terzi delle domande.
Il mancato superamento di una verifica intermedia comporta la ripetizione dell’ultimo ciclo semestrale di formazione e della relativa verifica al successivo appello.

Viceversa, l’accesso alla verifica finale è consentito a coloro che abbiano frequentato almeno l’80 per cento delle lezioni di ogni semestre, nonché superato le due verifiche intermedie. Il mancato superamento della verifica finale impedisce il rilascio del certificato di compiuto tirocinio (di cui all’art. 45 L. professionale) e richiede la ripetizione dell’ultimo ciclo semestrale di formazione seguito e della relativa verifica.

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