L’istituto della continuazione criminosa, disciplinato dall’art. 81, comma 2, c.p., rappresenta una deroga al principio del cumulo materiale delle pene, previsto per il concorso di reati.
Indice
- 1. Nozione e fondamento
- 2. Requisiti della continuazione
- 3. Natura giuridica e profili sanzionatori
- 4. Applicazione nel processo e in fase esecutiva
- 5. Limiti temporali e irrevocabilità
- 6. Differenze rispetto al concorso formale
- 7. Applicazioni pratiche e orientamenti giurisprudenziali
- Ti interessano questi contenuti?
1. Nozione e fondamento
Secondo la norma, chi con più azioni od omissioni, esecutive di un medesimo disegno criminoso, commette più reati, soggiace alla pena prevista per il reato più grave aumentata fino al triplo. La ratio dell’istituto è duplice:
- soggettiva, perché valorizza l’unitarietà del proposito criminoso come indice di minore pericolosità sociale;
- oggettiva, in quanto consente una semplificazione processuale e una riduzione della pena rispetto al cumulo materiale.
2. Requisiti della continuazione
Per potersi applicare l’art. 81, comma 2, c.p., è necessario che sussistano due presupposti fondamentali:
- Pluralità di reati: occorre che l’agente abbia realizzato più fatti costituenti reato.
- Unicità del disegno criminoso: i reati devono essere esecutivi di un medesimo programma delittuoso, concepito in via preventiva.
La giurisprudenza è costante nel ritenere che il disegno criminoso debba precedere la commissione dei reati, non essendo sufficiente una mera connessione cronologica o occasionale. L’onere della prova dell’unicità del disegno criminoso grava sull’imputato, ma la sua dimostrazione può anche avvenire per presunzioni o elementi indiziari.
3. Natura giuridica e profili sanzionatori
La continuazione è considerata una circostanza attenuante di natura oggettiva a effetto speciale. Di conseguenza:
- si applicano le regole generali sulle circostanze (art. 63 c.p.);
- è compatibile con altre circostanze;
- può essere esclusa dal giudice in presenza di gravi indizi contrari;
- può essere riconosciuta anche d’ufficio, purché fondata su atti ritualmente acquisiti.
La pena da irrogare sarà quella prevista per il reato più grave, aumentata in modo adeguato (fino al triplo) in relazione al numero e alla gravità dei reati satellite. Il giudice deve motivare l’aumento, tenendo conto della gravità complessiva del reato continuato.
4. Applicazione nel processo e in fase esecutiva
La continuazione può essere riconosciuta:
- in sede di cognizione, nel corso del giudizio penale, su richiesta della difesa o anche d’ufficio;
- in sede esecutiva, ai sensi dell’art. 671 c.p.p., qualora i reati siano stati giudicati con sentenze separate.
Nel secondo caso, si parla di “continuazione in executivis”, e la competenza è del tribunale di sorveglianza o del giudice dell’esecuzione, a seconda della fase. Il riconoscimento in executivis consente il ricalcolo della pena, con effetti favorevoli per il condannato.
5. Limiti temporali e irrevocabilità
Un tema delicato riguarda l’invocabilità della continuazione dopo il passaggio in giudicato di una delle sentenze. La giurisprudenza (Cass. pen., Sez. Unite, sent. n. 28659/2010) ha affermato che è possibile chiedere la continuazione anche rispetto a una sentenza irrevocabile, purché i reati siano unificabili sotto il profilo del disegno criminoso e la richiesta sia fondata su elementi nuovi o non valutati precedentemente.
Tuttavia, una volta che la richiesta di continuazione è stata rigettata, la giurisprudenza ritiene non ammissibile la riproposizione della stessa istanza fondata su motivi identici.
6. Differenze rispetto al concorso formale
È utile distinguere la continuazione criminosa dal concorso formale di reati (art. 81, comma 1, c.p.), che si verifica quando una sola azione o omissione viola diverse norme penali. Mentre nel concorso formale vi è una sola condotta, nella continuazione vi sono più condotte autonome, ma riconducibili a un progetto unitario.
7. Applicazioni pratiche e orientamenti giurisprudenziali
La Corte di Cassazione ha costantemente richiesto una rigorosa verifica del disegno criminoso, ritenendo insufficienti:
- la mera contiguità temporale dei fatti;
- la semplice omogeneità delle condotte;
- l’identità del soggetto passivo.
Sono invece indici utili al riconoscimento della continuazione:
- la periodicità sistematica delle condotte;
- il medesimo modus operandi;
- l’esistenza di un programma criminoso dettagliato.
Inoltre, la continuazione può essere riconosciuta anche tra reati dolosi e colposi, se inseriti in un unico progetto illecito (ipotesi rara ma ammissibile).
Volume consigliato per approfondire
Formulario annotato del processo penale 2025
Il presente formulario è stato concepito per fornire all’avvocato penalista uno strumento di agile consultazione.Attraverso gli schemi degli atti difensivi, sono esaminati i vari istituti processuali alla luce delle novità intervenute nell’ultimo anno, con l’evidenziazione della normativa di riferimento e delle più rilevanti linee interpretative della giurisprudenza di legittimità. La selezione delle formule, accompagnate da suggerimenti per una migliore redazione di un atto, tiene conto degli atti che un avvocato è chiamato a predisporre come difensore dell’imputato, ma anche come difensore delle parti private (parte civile, persona offesa, responsabile civile, civilmente obbligato per la pena pecuniaria). Il volume contiene sia gli atti che vanno proposti in forma scritta, sia quelli che, pur potendo essere proposti oralmente nel corso di un’udienza, sono di più frequente utilizzo.Un approfondimento particolare è dedicato al fascicolo informatico e al processo penale telematico, alla luce del D.M. 27 dicembre 2024, n. 206, che ha introdotto rilevanti novità in materia di tempi e modi del deposito telematico.Completa il volume una sezione online in cui sono disponibili le formule anche in formato editabile e stampabile. Valerio de GioiaConsigliere della Corte di Appello di Roma.Paolo Emilio De SimoneMagistrato presso il Tribunale di Roma.
Valerio de Gioia, Paolo Emilio de Simone | Maggioli Editore 2025
89.30 €
Ti interessano questi contenuti?
Salva questa pagina nella tua Area riservata di Diritto.it e riceverai le notifiche per tutte le pubblicazioni in materia. Inoltre, con le nostre Newsletter riceverai settimanalmente tutte le novità normative e giurisprudenziali!
Iscriviti!
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento