Giurisprudenza
In particolare con sentenza del 9 aprile 2015 il Tribunale di Padova – ritenendo che nel caso in esame sia il mutuo originario, che quello fisso rinegoziato, contennessero la previsione di tassi, convenzionali e di mora, pacificamente e documentalmente entro la soglia – ha affermato che le deduzioni attoree dimesse nell’atto di citazione erano fondate esclusivamente sull’asserita cumulabilità, sancita dalla sentenza n. 350/2013, del tasso convenzionale e di quello moratorio; segnatamente il giudice ha ritenuto che “essi hanno agito in giudizio pur consapevoli di essere privi di qualsiasi prova delle loro asserzioni, come si evince proprio dal fatto che l’unica doglianza era affidata al fatto che il tasso di interesse pattuito fin dal sorgere del rapporto fosse usurario sulla base del cumulo prospettato dalla sentenza n. 350/2013”.
L’intera impostazione che la parte ha dato alla causa è sintomo, secondo il giudice, di grave negligenza e tale condotta processuale merita di essere sanzionata ex art. 96 c.p.c. anche in considerazione del fatto che, tale modo di affrontare la materia bancaria, denota la volontà di creare un contenzioso seriale in questa materia che invece è estremamente tecnica e complessa e che, colpa anche la gravissima congiuntura economica che ha colpito famiglie e imprese, meriterebbe di essere trattata con diverso approccio processuale.
Responsabilità aggravata
In punto di applicabilità della sanzione processuale per responsabilità aggravata va osservato che tale comportamento può essere sanzionato non solo su richiesta di parte, ma anche d’ufficio ex art. 96 c. 3 c.p.c., così come modificato dalla L. 69/09, in considerazione del fatto che con tale riforma il legislatore ha introdotto una forma di “punitive damages” per il danno arrecato al sistema giudiziario che, inteso nella sua complessità, è già gravato da milioni di procedimenti pendenti per cui, l’aggravamento del carico complessivo con procedimenti introdotti per finalità strumentali e dilatorie, è un comportamento abusivo che merita di essere adeguatamente sanzionato con il pagamento di una somma equitativamente individuata.
Tale risarcimento tende a ristorare, sia il danno arrecato alla parte ingiustamente coinvolta nel presente procedimento, sia il danno arrecato al sistema giudiziario nel suo complesso per aggravio di cause che, tutte insieme, concorrono a formare un numero di procedimenti che ormai da tempo superano quanto si possa esigere in termini di produttività da un singolo Giudice.
Volume consigliato
I danni punitivi dopo la sentenza n. 16601/2017 delle sezioni unite della corte di cassazione
La giornata di studio, i cui atti sono in questa sede raccolti, è stata dedicata ad approfondire le tematiche trattate e decise nella sentenza resa dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite n. 16601/2017, in materia di delibazione di decisioni straniere che prevedono condanna al pagamento di punitive damages: con tale decisione, nell’estate del 2017 la Suprema Corte ha realizzato un vero e proprio revirement ammettendo, con i limiti identificati nel medesimo arresto, la delibabilità di sentenze straniere che condannano al pagamento di danni puntivi.La richiamata decisione assume un significato culturale e giuridico notevole, in quanto impinge ad un settore del dirit- to civile – quello della responsabilità civile che tocca da vicino la vita dei consociati e che si pone come intersezione di punti di vista diversi relativamente alle funzioni non solo della responsabilità, ma anche del diritto stesso. L’incontro di studio è stato, del resto, occasione per riportare al centro del dibattito il tema delle funzioni della responsabilità ci- vile, dei rapporti con la dimensione penale, nonché della direzione che, in Italia così come altrove, essa va assumendo. Altresì cruciale è stata l’occasione di approfondimento e dialogo tra accademici (in chiave di diritto internazionale e comparato, civile, della proprietà intellettuale), magistrati, avvocati e con coloro che sono chiamati, tradizionalmente, a gestire i rischi di responsabilità civile, ossia gli assicuratori. Il problema per il mondo assicurativo e per tutti gli operatori economici pur alla luce della preliminare e necessaria considerazione che con la sentenza dianzi menzionata si sia solo schiuso l’uscio all’entrata di danni punitivi nel nostro sistema giuridico è, infatti, particolarmente rilevante sul piano economico. Questi lavori, che raccolgono i frutti della riflessione svolta dagli intervenienti, si inseriscono nel progetto di AIDA Sezione Lombarda di indagare, tramite il confronto sul territorio con imprese e università, il sempre affascinante tema della responsabilità civile nelle sue intersezioni con il mondo assicurativo.A questo proposito gli atti si concludono con due contributi dottrinari sul tema della claims made, già oggetto di studio da parte dell’Associazione in attesa che le Sezioni Unite della Corte di Cassazione intervengano nuovamente a comporre il contrasto giurisprudenziale che si è venuto a creare.Prof. Diana Cerini, Professore ordinario di diritto privato comparato presso l’Università degli studi di Milano Bicocca. È avvo- cato, con lunga esperienza nel settore assicurativo. È autrice di numerosi scritti monografici ed articoli in materia assicurativa e finanziaria. È membro del comitato scientifico di AIDA, Sezione Lombarda, e del comitato di direzione delle riviste “Diritto e sanità” e “DIMAF- Diritto del mercato assicurativo e finanziario”.Avv. Raffaella Caminiti, Avvocato del Foro di Milano. Componente del Comitato Scientifico dell’Associazione Internazionale di Diritto delle Assicurazioni – Sezione Lombarda. Membro dell’Associazione “Responsabilità sanitaria”. Relatrice a convegni in tema di responsabilità sanitaria. Autrice di diverse opere in materia di responsabilità civile e diritto assicurativo.Avv. Paolo Mariotti, Avvocato del Foro di Milano. Componente del Consiglio Direttivo e del Comitato Scientifico dell’Associa- zione Internazionale di Diritto delle Assicurazioni – Sezione Lombarda, membro del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Me- dicina e Diritto”. Autore e coautore di numerose opere in materia di responsabilità civile, risarcimento del danno alla persona e diritto assicurativo.Dott. Andrea Pisani, Dottorando di ricerca in Diritto privato e comparato presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Si occupa delle frontiere mobili della responsabilità civile e, inter alia, delle tematiche giuridiche sollevate dai robot e dai veicoli a guida autonoma. Dal 2015 collabora altresì con un primario Studio Legale in Milano, Dipartimento di contenzioso e arbitrato. È membro dell’Osservatorio sulla Giustizia civile del Tribunale di Milano, nonché della Società Italiana per la Ricerca nel Diritto Comparato (SIRD).
Diana Cerini – Raffaella Caminiti – Paolo Mariotti | 2018 Maggioli Editore
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento