Chiusura di Equitalia: come ci si difende dalla nuova Equientrate?

Redazione 27/10/16
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Notizie importanti per i contribuenti italiani. Equientrate, il nuovo ente di riscossione che sostituirà Equitalia, avrà più poteri rispetto al suo predecessore e potrà accedere a tutte le banche dati e le informazioni sul reddito dei contribuenti che erano aperte all’Agenzia delle Entrate. D’altro canto, il periodo di passaggio da Equitalia a Equientrate potrebbe favorire la prescrizione delle cartelle di pagamento.

Vediamo alcune delle novità più importanti che si avranno col passaggio al nuovo ente di riscossione.

 

Leggi qui il Decreto Legge n. 193/2016.

 

Il passaggio da Equitalia a Equientrate

Come stabilito ufficialmente dal Decreto Legge n. 193/2016, Equitalia chiuderà il 1° luglio 2017. Tutte le società del Gruppo saranno sciolte e cancellate dal Registro delle imprese senza procedura di liquidazione. L’attività di riscossione dei tributi sarà quindi svolta dalla nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione (già soprannominato “Equientrate“), direttamente controllato dall’Agenzia delle Entrate e sottoposto alla vigilanza del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

Equientrate avrà poteri maggiori

Il Governo ha più volte annunciato che la nuova Agenzia delle Entrate-Riscossione avrebbe rappresentato un taglio netto con un modello di riscossione dei tributi spesso controverso. Come dichiarato dallo stesso premier Renzi, Equientrate avrebbe dovuto essere diverso dal vecchio modello “inutilmente polemico” e “vessatorio“.

Nella pratica, però, e come previsto dal Decreto Legge n. 193/2016, Equientrate avrà poteri maggiori rispetto a Equitalia. Tutti i poteri dell’ente di riscossione, nei fatti, ma con l’aggiunta della capacità di accesso alle informazioni che caratterizzano l’Agenzia delle Entrate.

Non solo: in barba al nuovo corso più volte annunciato, Equientrate con tutta probabilità manterrà lo stesso personale che lavorava per Equitalia.

 

L’accesso alle banche dati private

Cosa vuol dire quindi che Equientrate avrà più poteri?

Come stabilito dall’art. 3 del decreto fiscale, chiamato proprio “Potenziamento della riscossione“, il nuovo ente potrà “utilizzare le banche dati e le informazioni” alle quali è l’Agenzia delle Entrate è autorizzata ad accedere, “anche ai fini delle funzioni relative alla riscossione”.

In questi dati sono incluse “le informazioni relative ai rapporti di lavoro o di impiego” che si possono ottenere “accedendo direttamente alle specifiche banche dati dell’Istituto nazionale della previdenza sociale”.

Sarà possibile insomma, a partire dal 2017, applicare tutti i poteri dell’Agenzia delle Entrate non solo all’individuazione delle evasione, ma anche alla fase del pignoramento e dell’ipoteca.

 

Le cartelle di Equitalia potrebbero andare in prescrizione

La chiusura di Equitalia, tuttavia, porta anche una buona notizia per molti contribuenti. Le cartelle esattoriali non ancora pagate ma già a rischio di prescrizione potrebbero infatti subire ulteriori ritardi con il passaggio alla nuova Equientrate.

Se infatti i termini per la prescrizione (10 anni per Iva, Irpef e canone Rai, 5 anni per tributi locali e multe) sono relativamente vicini, è possibile che il tempo che sicuramente verrà perso nella transizione da un ente all’altro porterà al superamento della data di scadenza delle cartelle.

È difficile ovviamente fare calcoli precisi al riguardo, ma in alcune circostanze al contribuente potrebbe addirittura convenire aspettare la prescrizione piuttosto che aderire alla rottamazione delle cartelle.

Redazione

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