È terminata l’esperienza ventennale dell’Organismo unitario dell’avvocatura. A Rimini, infatti, il Congresso nazionale ha inaugurato una nuova fase di rappresentanza politica , con l’istituzione dell’Organismo congressuale forense. Il pregio di quest’ultimo, in particolare, dovrebbe consistere in una maggior coordinazione con il Congresso, che d’ora in poi avrà cadenza triennale nel tempo.
Organismo Congressuale Forense: che cos’è
È stato poi disciplinato il regolamento con cui verranno eletti i componenti dello stesso Organismo congressuale forense, entro 30 giorni dall’approvazione delle mozioni. Quest’ultimo dovrà essere composto da rappresentanti eletti in seggi elettorali formati su base distrettuale in ragione di uno fino a cinquemila iscritti agli albi ed elenchi speciali degli Ordini del Distretto e da un ulteriore rappresentante ogni successivi cinquemila iscritti o frazione pari o superiore a duemilacinquecento. Ciascun eletto non potrà rivestire più mandati, in quanto il numero massimo consentito è di due.
L’elettorato attivo spetterà ai Delegati congressuali degli Ordini del Distretto, mentre quello passivo ad ogni avvocato iscritto in uno degli albi ed elenchi speciali degli stessi che si siano candidati e che non abbiano riportato, nei cinque anni precedenti, alcuna sanzione disciplinare esecutiva più grave dell’avvertimento. La candidatura dovrà essere presentata al Presidente del COA distrettuale. Al nuovo organismo spetterà anche proclamare nel rispetto del codice di autoregolamentazione l’astensione dalle udienze.
Contributi Cassa Forense: rischio di maggiorazione?
Le risorse economiche necessarie all’istituzione e al mantenimento del nuovo Organismo sono rimesse interamente al Consiglio Nazionale forense, che dovrà dunque sostenerli, e per farlo sicuramente ridisegnerà il contributo annuale degli avvocati. Ciò nonostante la proposta di eliminazione dell’iscrizione obbligatoria e dei contributi minimi alla Cassa Forense proposte nell’ambito della riforma forense ora in Commissione Giustizia.
- Per approfondire, leggi: Iscrizione Cassa Forense e Contributi minimi, addio!
Non sono mancate, però, opinioni restie da parte di alcuni professionisti, di critica non solo rispetto alla sostituzione dei due organismi, ma anche alla struttura formale che è stata attribuita al nuovo rappresentante politico degli avvocati. Infatti, sarebbe stato più saggio – a detta di alcuni esponenti – agire sulle problematiche riscontrate nell’azione già condotta dall’ormai sostituito Organismo unitario. Inoltre, si teme che la struttura di nuovo conio risulti eccessivamente ingessata e dipendente dal Consiglio nazionale forense, facendo in modo che il dibattito e il confronto politico si pieghi alla sua volontà.
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