Autovelox, anche lo Scout Speed deve essere segnalato

Redazione 05/07/17
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Buone notizie per gli automobilisti, soprattutto per chi corre il rischio di incorrere in multe stradali: gli autovelox in movimento, o Scout Speed, devono essere sempre opportunamente segnalati. Questo, almeno, secondo una recente sentenza del Giudice di pace di Reggio Emilia, che si pone in contrasto con l’orientamento prevalente negli ultimi mesi e con il decreto del Ministero dei Trasporti n. 139/2007. Secondo il Giudice di pace, anche la presenza degli autovelox in movimento deve essere indicata dall’apposito cartello di “Controllo elettronico della velocità“.

 

Obbligo del cartello anche per l’autovelox in movimento

La sentenza del Giudice di Pace di Reggio Emilia n. 286/2017 ha una portata potenzialmente molto ampia, perché stabilisce in sostanza che le multe stradali frutto di rilevazione effettuata da autovelox in movimento possono essere annullate se l’apparecchio non era stato segnalato da un cartello.

Nonostante infatti il decreto del Ministero dei Trasporti del 2007 abbia stabilito che la presenza dello Scout Speed, montato dentro l’auto della Polizia in movimento, non debba essere preventivamente segnalata, il Giudice di Pace fa giustamente notare che il Codice della strada contiene una norma differente. Secondo l’art. 142 del Codice, che non fa differenza tra autovelox fisso e in movimento, “le postazioni di controllo sulla rete stradale per il rilevamento della velocità” devono essere “preventivamente segnalate e ben visibili“. Il Codice della strada è una norma di rango superiore al decreto ministeriale: dunque, se l’interpretazione del Giudice di pace è corretta, le multe da Scout Speed non segnalato sono illegittime.

Come funziona lo Scout Speed?

Lo Scout Speed è un autovelox che, come accennato, funziona diversamente dai normali rilevatori di velocità. Proprio per questo, è molto più insidioso per gli automobilisti.

Lo Scout Speed viene infatti montato dentro la volante della Polizia e funziona mentre questa è in movimento. L’apparecchio riesce in sostanza a misurare la velocità delle automobili che procedono nello stesso senso di marcia della volante, e funziona anche al buio e in galleria. È praticamente impossibile, dunque, accorgersi della sua presenza –anche a prescindere dall’obbligo di segnalazione tramite cartello stradale di Controllo elettronico della velocità. Ecco perché la sentenza del Giudice di pace di Reggio Emilia è particolarmente importante.

Le multe da autovelox in movimento

Molti quindi, fino a ora, i casi di automobilisti che hanno ricevuto multe per superamento del limite di velocità dopo una rilevazione tramite Scout Speed. Il decreto ministeriale del 15 agosto 2007, fino a oggi seguito in maniera costante dalla giurisprudenza, esclude infatti l’obbligo di segnalazione “in caso di controlli dinamici“, che sarebbero quindi distinti artificialmente da quelli effettuati tramite autovelox tradizionali. Una distinzione che appunto, secondo il Giudice di pace di Reggio Emilia, non regge.

Attenzione ai limiti minimi e massimi di distanza

Molto importante, per evitare multe stradali, anche dare un’occhiata alle sentenze della Corte di Cassazione degli ultimi due anni.

La sentenza della Suprema Corte n. 9770 del 12 maggio 2016 ha infatti stabilito un importante principio che dovrebbe mettere in guardia molti automobilisti: non esiste un limite minimo di distanza tra l’autovelox e il cartello di segnalazione. La distanza minima dipende infatti in tutto e per tutto dal punto in cui l’apparecchio è situato, dal tipo di strada e dal limite di velocità. Difficile, in altre parole, farsi calcoli: la distanza può essere anche di pochi metri. All’opposto, come stabilito dalla sentenza della Cassazione n. 7949 del 28 marzo 2017, la distanza massima esiste ma è molto elevata: ben 4 chilometri. Un limite che deve ben essere tenuto in mente dall’automobilista se vuole evitare di rilassarsi al volante troppo presto.

 

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