La percezione, da parte del congiunto di un affiliato in detenzione, di un assegno settimanale versato dal sodalizio criminale integra il reato di ricettazione aggravata dalla finalità di agevolazione di associazione mafiosa? Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione.
Indice
- 1. La questione: erronea applicazione della legge penale in riferimento alla sussistenza dell’aggravante ex art. 416-bis.1 cod. pen.
- 2. La soluzione adottata dalla Cassazione
- 3. Conclusioni: la percezione, da parte del congiunto di un affiliato in detenzione, di un assegno settimanale versato dal sodalizio criminale integra il reato di ricettazione aggravata dalla finalità di agevolazione di associazione mafiosa
1. La questione: erronea applicazione della legge penale in riferimento alla sussistenza dell’aggravante ex art. 416-bis.1 cod. pen.
Il Tribunale del Riesame di Napoli confermava la misura degli arresti domiciliari ad una persona indagata per il reato di cui agli artt.648 e 416-bis.1 cod. pen..
Ciò posto, avverso questa decisione ricorreva per Cassazione la difesa, deducendo l’erronea applicazione della legge penale in riferimento alla sussistenza dell’aggravante ex art. 416-bis.1 cod. pen.. Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione.
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2. La soluzione adottata dalla Cassazione
La Suprema Corte riteneva il ricorso suesposto inammissibile.
In particolare, tra le argomentazioni che inducevano la Corte di legittimità ad addivenire a siffatto esito decisorio, era richiamato quell’orientamento nomofilattico secondo cui integra il reato di ricettazione aggravata dalla finalità di agevolazione di associazione di stampo mafioso la percezione, da parte del congiunto di un affiliato che si trovi in stato di detenzione, di un assegno settimanale versato dal sodalizio criminale, giacché tale strumento di supporto economico, con la creazione di una rete di solida mutualità fra gli affiliati, rinsalda il vincolo di solidarietà nell’ambito dell’associazione, agevolando il perseguimento dei suoi scopi illeciti” (Sez. 6, n. 19362 del 04/06/2020) e ciò in quanto, attraverso i provvedimenti di supporto economico ai familiari degli affiliati in carcere, si crea una rete di solida mutualità fra gli associati che ne rinsalda il vincolo di solidarietà nel clan, pur se colpiti da misure coercitive.
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3. Conclusioni: la percezione, da parte del congiunto di un affiliato in detenzione, di un assegno settimanale versato dal sodalizio criminale integra il reato di ricettazione aggravata dalla finalità di agevolazione di associazione mafiosa
La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito se la percezione, da parte del congiunto di un affiliato in detenzione, di un assegno settimanale versato dal sodalizio criminale integra il reato di ricettazione aggravata dalla finalità di agevolazione di associazione mafiosa.
Si fornisce difatti in questa pronuncia una risposta positiva a siffatto quesito sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo con cui è stato per l’appunto postulato che la percezione di un assegno settimanale da parte del congiunto di un affiliato in detenzione, versato dal sodalizio mafioso, integra il reato di ricettazione aggravata per agevolazione dell’associazione mafiosa.
Tale provvedimento, quindi, può essere preso nella dovuta considerazione ogni volta si debba appurare la sussistenza di siffatto illecito penale in questa specifica ipotesi.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché prova a fare chiarezza su tale tematica giuridica sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.
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