Antiriciclaggio e professionisti, nelle raccomandazioni GAFI più trasparenza e migliore approccio basato sul rischio

Redazione 22/02/12
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Lilla Laperuta

Il 16 febbraio il Gruppo d’azione finanziaria internazionale impegnato nella lotta contro il riciclaggio di capitali (GAFI), dopo un lavoro durato oltre due anni, ha pubblicato una versione aggiornata delle raccomandazioni contro il riciclaggio di denaro ed il finanziamento del terrorismo. Del Gruppo, si ricorda, fanno parte 35 membri tra cui figurano i principali centri finanziari, compresa la Svizzera.

Il costo del riciclaggio e delle gravi forme di criminalità correlate è significativo, stimato tra il 2 e il 5% del PIL mondiale. Nelle raccomandazioni si rafforzano, pertanto, obblighi e adempimenti, imponendo agli Stati membri di adottare un approccio più mirato basato sul rischio, in particolare sia nella fase di identificazione dei clienti delle banche che aprono un rapporto, sia nelle indagini della magistratura e delle forze dell’ordine con la relativa confisca dei beni.

A livello globale, il GAFI potrà anche monitorare l’attuazione delle nuove norme e intraprendere azioni per promuoverne l’adozione: in caso di valutazione negativa, il Paese ammonito rischia, infatti, l’eliminazione dall’elenco degli Stati collaborativi.

Questi, in sintesi, i moniti racchiusi nelle nuove 40 raccomandazioni:

a) lotta contro il finanziamento del commercio e proliferazione delle armi di distruzione di massa mediante una coerente attuazione di sanzioni finanziarie mirate quando queste sono deliberate dal Consiglio di Sicurezza dell’ONU;

b) maggiore trasparenza per rendere più difficile ai criminali e ai terroristi nascondere la loro identità o mascherare i propri beni per mezzo di entità o persone giuridiche;

c) adempimenti rafforzati e più stringenti per l’individuazione e il controllo delle persone esposte politicamente (PEP);

d) ampliamento della sfera dei reati presupposto di riciclaggio di denaro, ivi compresi i reati fiscali;

e) miglioramento della cooperazione internazionale, che comprende lo scambio di informazioni tra le autorità competenti, nonché le indagini congiunte anche per il tracciamento, il sequestro e la confisca dei proventi illeciti;

f) maggiori poteri e strumenti operativi sia per le unità di informazione finanziaria sia per le forze dell’ordine, al fine di potenziare le indagini sul riciclaggio di denaro e sul finanziamento del terrorismo;

g) miglioramento dell’approccio basato sul rischio, che consente ai Governi e al settore privato di agire in modo più efficiente concentrandosi sulle situazioni ad alto rischio.

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