L’Actio Negatoria Servitutis in condominio e i principi fondamentali

Una recente sentenza offre l’occasione per una riflessione sulla legittimazione processuale dell’amministratore di condominio nelle azioni reali.

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La recente sentenza della Corte d’Appello di Roma offre l’occasione per una riflessione approfondita sulla legittimazione processuale dell’amministratore di condominio nelle azioni reali, con particolare riferimento all’actio negatoria servitutis. Per un approfondimento in materia condominiale, consigliamo la “Guida pratica al condominio dalla A alla Z”, con oltre 230 quesiti e soluzioni., disponibile sullo shop Maggioli e su Amazon. In materia, abbiamo anche organizzato il Master in diritto condominiale – Responsabilità dell’amministratore, gestione dei conflitti e casi pratici

Indice

1. Il caso: l’utilizzo del lastrico solare in condominio


Il caso esaminato, che riguarda un’azione promossa per contestare l’utilizzo di un lastrico solare e la realizzazione di una rampa di accesso a un ascensore, permette di delineare principi di diritto di notevole rilevanza pratica e teorica. L’actio negatoria servitutis, disciplinata dall’art. 949 del Codice civile, rappresenta lo strumento fondamentale attraverso il quale il proprietario può ottenere la dichiarazione di inesistenza di diritti vantati da altri sulla cosa, quando ha ragione di temerne un pregiudizio. Nel contesto condominiale, questa azione assume particolare rilevanza per tutelare le parti comuni da pretese che potrebbero compromettere la destinazione o l’utilizzo collettivo del bene. La Corte stabilisce un principio fondamentale: le azioni reali possono essere esperite dall’amministratore solo previa autorizzazione dell’assemblea condominiale. Questo orientamento si fonda sull’interpretazione sistematica degli art. 1130 e art. 1131 c.c., che delineano le attribuzioni dell’amministratore e ne disciplinano la rappresentanza. La limitazione dei poteri dell’amministratore si giustifica con la natura stessa delle azioni reali, che incidono direttamente sulla titolarità dei diritti. L’art. 1133 c.c. conferma questa impostazione, stabilendo che i provvedimenti dell’amministratore sono obbligatori nei limiti delle sue attribuzioni. Per un approfondimento in materia condominiale, consigliamo la “Guida pratica al condominio dalla A alla Z”, con oltre 230 quesiti e soluzioni., disponibile sullo shop Maggioli e su Amazon.

VOLUME

Guida pratica al condominio dalla A alla Z

In questa guida sono raccolte dalla A alla Z le questioni più ricorrenti che si verificano nella vita condominiale, con oltre 230 quesiti e soluzioni in cui il lettore e la lettrice potranno facilmente ritrovare un loro problema di vita vissuta e la relativa risoluzione più efficace.Accanto ai consigli giuridici, attraverso l’esperienza come avvocato e giornalista degli Autori sono raccolte idee e suggestioni emerse negli anni, esempi di cronaca, curiosità e domande. Il tutto accompagnato da una chiara indicazione delle norme di riferimento e, quando utile, della sentenza che possa avere più rilievo. L’intento degli Autori è che tutte queste informazioni, tasselli di vita vissuta, possano essere una guida e un’ispirazione a chi, nella quotidianità, deve affrontare le complessità della convivenza condominiale.Luca SantarelliAvvocato cassazionista, giornalista pubblicista, politico e appassionato d’arte. Da sempre cultore del diritto condominiale che ritiene materia da studiare non solo sotto il punto di vista giuridico.Già autore di monografie, dal 2001 firma rubriche nel quotidiano La Nazione del gruppo QN, per il settimanale Toscana Oggi e dal 2022 tiene rubriche radiofoniche per Radio Toscana. Relatore a numerosi convegni nel territorio nazionale, isole comprese.Lisa CiardiGiornalista professionista, lavora attualmente per il quotidiano La Nazione. Cofondatrice dell’agenzia giornalistica “Etaoin media & comunicazione”, è autrice e curatrice di saggi, ricerche storiche e di una raccolta di fiabe. È cofondatrice e direttrice responsabile della rivista Edera, un progetto giovanile che abbina il lavoro giornalistico all’organizzazione di iniziative di carattere sociale e culturale. È opinionista su Firenze Tv, Toscana Tv e Lady Radio.

 

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2. Orientamento giurisprudenziale e tutela dei diritti condominiali


La Cassazione, con la recente ordinanza n. 21506/2024, ha precisato che le azioni reali richiedono necessariamente una preventiva autorizzazione assembleare. Questo orientamento è stato confermato dalla sentenza n. 4818/2024, che ha ribadito come la legittimazione dell’amministratore nelle azioni reali sia subordinata all’esistenza di una valida delibera assembleare.
Un aspetto particolarmente rilevante riguarda la distinzione tra legittimazione processuale formale e sostanziale. Il difetto di legittimazione processuale dell’amministratore, in assenza di autorizzazione assembleare, comporta l’inammissibilità dell’azione, indipendentemente dalla fondatezza nel merito della pretesa. Questo principio si ricollega alla natura rappresentativa del ruolo dell’amministratore, che agisce quale mandatario del condominio.
La Cassazione, con l’ordinanza n. 37739/2022, ha inoltre stabilito che la verifica della legittimità della delibera autorizzativa costituisce un elemento essenziale. Il giudice deve verificare incidentalmente sia l’esistenza che la regolarità della delibera che conferisce il potere di agire in giudizio, essendo questo un presupposto processuale indefettibile.
La pronuncia approfondisce anche il tema dei diritti dei singoli condomini sulle parti comuni, richiamando l’art. 1118 c.c. I diritti dei condomini sulle parti comuni sono proporzionali al valore delle singole unità immobiliari, principio che deve guidare anche l’interpretazione dei poteri dell’amministratore nella gestione di tali beni.
Questo orientamento giurisprudenziale consolida un sistema di tutela equilibrato, che garantisce la protezione efficace dei diritti reali condominiali attraverso l’actio negatoria servitutis, assicurando al contempo che decisioni di tale rilevanza siano frutto di una volontà collegiale espressa attraverso l’assemblea. La necessità dell’autorizzazione assembleare si configura come garanzia sostanziale per la tutela degli interessi di tutti i condomini, confermando la natura dell’amministratore quale mandatario della collettività condominiale, i cui poteri devono essere esercitati nel rispetto delle prerogative dell’assemblea.

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Giulio Guffanti

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