In G.U. la legge Terra dei Fuochi: norme su rifiuti, ambiente e bonifiche

In Gazzetta Ufficiale la legge 147/2025, di conversione del DL 116/2025: 15 articoli contro illeciti rifiuti, tutela ambientale e bonifica Terra dei Fuochi.

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È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 233 del 7-10-2025 il testo della legge c.d. “Terra dei Fuochi”, 3 ottobre 2025, n. 147. La legge converte il decreto-legge n. 116/2025, ed è stata approvata con 137 voti favorevoli e 85 contrari, il I° ottobre 2025. Tramite la legge Terra dei Fuochi si introduce nell’ordinamento un pacchetto di 15 articoli tesi ad avversare le attività illecite in ambito rifiuti, rafforzare la tutela ambientale e velocizzare la bonifica della Terra dei Fuochi. Il provvedimento novella in più punti il Codice dell’ambiente, il Codice della strada e il decreto legislativo n. 231/2001 sulla responsabilità amministrativa degli enti. Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione, acquistabile sullo Shop Maggioli e su Amazon.

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Indice

1. Verso una maggiore legalità ambientale


La legge di conversione del decreto “Terra dei Fuochi” rappresenta una svolta normativa nel contrasto ai crimini ambientali. Il provvedimento origina con l’obiettivo di rafforzare la risposta dello Stato alle emergenze ambientali e sanitarie che affliggono il territorio campano, ma ha portata nazionale. Con un impianto sanzionatorio rafforzato, nuove fattispecie di reato e strumenti innovativi di accertamento, lo Stato si dota di un arsenale normativo più efficace per tutelare l’ambiente e la salute pubblica. La bonifica della Terra dei Fuochi diventa in tal modo una priorità nazionale, con risorse dedicate e poteri commissariali estesi. Tra le principali novità:

  • inasprimento delle pene per abbandono e gestione illecita dei rifiuti;
  • nuove fattispecie di reato per abbandono in casi particolari e combustione illecita;
  • sanzioni accessorie come sospensione della patente e confisca dei mezzi;
  • utilizzo della videosorveglianza per accertare le violazioni;
  • finanziamenti per la bonifica della Terra dei Fuochi.

Per supporto ai professionisti, abbiamo preparato uno strumento di agile consultazione, il “Formulario annotato del processo penale 2025”, giunto alla sua V edizione, acquistabile sullo Shop Maggioli e su Amazon.

VOLUME

Formulario annotato del processo penale 2025

Il presente formulario è stato concepito per fornire all’avvocato penalista uno strumento di agile consultazione.Attraverso gli schemi degli atti difensivi, sono esaminati i vari istituti processuali alla luce delle novità intervenute nell’ultimo anno, con l’evidenziazione della normativa di riferimento e delle più rilevanti linee interpretative della giurisprudenza di legittimità. La selezione delle formule, accompagnate da suggerimenti per una migliore redazione di un atto, tiene conto degli atti che un avvocato è chiamato a predisporre come difensore dell’imputato, ma anche come difensore delle parti private (parte civile, persona offesa, responsabile civile, civilmente obbligato per la pena pecuniaria).  Il volume contiene sia gli atti che vanno proposti in forma scritta, sia quelli che, pur potendo essere proposti oralmente nel corso di un’udienza, sono di più frequente utilizzo.Un approfondimento particolare è dedicato al fascicolo informatico e al processo penale telematico, alla luce del D.M. 27 dicembre 2024, n. 206, che ha introdotto rilevanti novità in materia di tempi e modi del deposito telematico.Completa il volume una sezione online in cui sono disponibili le formule anche in formato editabile e stampabile. Valerio de GioiaConsigliere della Corte di Appello di Roma.Paolo Emilio De SimoneMagistrato presso il Tribunale di Roma.  

 

Valerio de Gioia, Paolo Emilio de Simone | Maggioli Editore 2025

2. Modifiche al Codice dell’ambiente


Il testo interviene in modo sistemico sul D.lgs. n. 152/2006:

  • Art. 255: l’abbandono di rifiuti non pericolosi è punito con ammende fino a 18.000 euro. Se effettuato con veicoli, scatta la sospensione della patente da 4 a 6 mesi.
  • Art. 255-bis e 255-ter: introdotti due nuovi delitti per l’abbandono in casi particolari e di rifiuti pericolosi, con pene fino a 6 anni e 6 mesi.
  • Art. 256: la gestione non autorizzata di rifiuti diventa delitto, con aggravanti per pericolo ambientale e uso di veicoli. Prevista la confisca dei mezzi e delle aree.
  • Art. 256-bis: la combustione illecita di rifiuti è punita con pene fino a 7 anni, aumentabili in caso di incendio.
  • Art. 259: la spedizione illegale di rifiuti è trasformata in delitto, con reclusione da 1 a 5 anni.

3. Modifiche al Codice della strada


L’articolo 7 novella in modo incisivo sull’articolo 15 del Codice della Strada, estendendo il gruppo delle condotte vietate che possono pregiudicare sicurezza, fluidità e decoro della circolazione stradale. In dettaglio, è stato inserito nell’articolo 15 il divieto esplicito di abbandonare rifiuti, materiali o sostanze di ogni tipologia sulle strade e relative pertinenze, al fine di contrastare il fenomeno dell’inquinamento ambientale e del degrado urbano, specie in aree sottoposte a smaltimento illecito. Si prevede l’inasprimento delle sanzioni amministrative pecuniarie, che possono essere duplicate in ipotesi di reiterazione, e si introduce la possibilità di applicare sanzioni accessorie quali la sospensione della patente di guida nelle ipotesi più gravi. Viene irrobustita la partnership tra enti locali e forze dell’ordine per il monitoraggio e la repressione di tali condotte, pure tramite l’impiego di sistemi di videosorveglianza e tecnologie digitali. Il ritocco normativo si inserisce in un più ampio pattern di controllo ambientale e di legalità, col focus sulle cosiddette “aree a rischio ambientale”, quali quelle individuate nel contesto della Terra dei Fuochi, dove il controllo del territorio e la prevenzione del crimine ambientale assumono una valenza strategica. La modifica dell’articolo 15, per l’effetto, non si limita a un mero update tecnico, bensì rappresenta un segnale palese verso una maggiore responsabilizzazione degli utenti della strada e una più incisiva dinamica di contrasto ai contegni lesivi dell’ambiente e della sicurezza collettiva.

4. Modifiche al D.lgs. n. 231/2001 sulla responsabilità degli enti


L’articolo 6 del nuovo articolato amplia l’elenco dei reati ambientali che comportano responsabilità amministrativa degli enti:

  • Aumento delle sanzioni pecuniarie per inquinamento, disastro ambientale, traffico illecito di rifiuti.
  • Introduzione di nuove fattispecie: omessa bonifica, impedimento del controllo, attività organizzate per il traffico illecito.
  • Sanzioni interdittive fino all’interdizione definitiva se l’ente è stabilmente utilizzato per commettere reati ambientali.
  • Responsabilità anche per reati colposi, con sanzioni ridotte da un terzo a due terzi.

5. Focus sulla Terra dei Fuochi


Il nuovo testo stanzia 15 milioni di euro per il 2025 per la bonifica dell’area denominata Terra dei Fuochi. Il Commissario unico per la bonifica delle discariche e dei siti contaminati riceve poteri speciali per:

  • Rimozione dei rifiuti abbandonati.
  • Bonifica dei siti contaminati.
  • Azioni di rivalsa contro i responsabili.

Secondo le relazioni ufficiali, sono 33.000 le tonnellate di rifiuti abbandonati in superficie, con una spesa stimata di 30 milioni di euro per lo smaltimento. La perimetrazione dell’area coinvolge 90 comuni tra Napoli e Caserta.

6. Le modifiche in sede di conversione: quadro generale


La legge di conversione del decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116, ha introdotto un articolato complesso di modifiche che incidono in modo significativo sulla disciplina ambientale e sull’assetto organizzativo di alcune strutture governative, oltre che su aspetti di diritto penale ambientale e di prevenzione antimafia. Gli interventi correttivi e integrativi hanno riguardato soprattutto la Parte Quarta del D.Lgs. 152/2006, rafforzando la risposta sanzionatoria in materia di abbandono e gestione illecita dei rifiuti, e ampliando la gamma delle misure amministrative accessorie e interdittive a carico dei soggetti condannati per delitti ambientali.
Sotto il profilo sanzionatorio, la conversione ha introdotto nuove pene amministrative per il conferimento irregolare dei rifiuti urbani (fino a 3.000 euro, con fermo del veicolo se l’abbandono è commesso mediante mezzo a motore) e ha riformulato diversi articoli del D.Lgs. 152/2006, precisando le fattispecie punibili e graduando le pene in relazione alla gravità del fatto e alla pericolosità dei rifiuti. In particolare, viene inasprito il trattamento sanzionatorio per i titolari di autorizzazioni ambientali che violano le prescrizioni, con ammende fino a 52.000 euro o arresto fino a tre anni, e per chi trasporta rifiuti pericolosi senza il formulario, ora punito con la reclusione da uno a tre anni.
Di particolare rilievo è anche l’introduzione dell’art. 2-bis, che prevede misure interdittive automatiche per i condannati per delitti ambientali di maggiore gravità (tra cui gli artt. 452-bis, 452-quater e 452-quaterdecies c.p.), con esclusione per un periodo da uno a cinque anni dall’accesso a licenze, concessioni, iscrizioni negli albi professionali o commerciali e benefici pubblici. Si rafforza così la funzione preventiva e dissuasiva del sistema, mirando a impedire la prosecuzione di attività economiche inquinanti da parte di soggetti già condannati.
Sul piano organizzativo, la legge di conversione istituisce presso la Presidenza del Consiglio dei ministri il nuovo Dipartimento per il Sud, destinato a sostituire la Struttura di missione ZES (Zone Economiche Speciali). Tale Dipartimento assume funzioni di coordinamento e indirizzo strategico delle politiche per lo sviluppo del Mezzogiorno, con poteri anche di stazione appaltante per gli interventi PNRR fino al 2026. L’operazione comporta la riorganizzazione della dotazione organica e la previsione di nuove unità dirigenziali, personale di comando e contingenti di esperti, con una spesa strutturale superiore a 7 milioni di euro annui a decorrere dal 2026.
Completano il quadro alcune disposizioni settoriali in materia di ricostruzione post-calamità (art. 11), che disciplinano gli interventi per i comuni di Chieti e Bucchianico, e modifiche al Codice antimafia, che consentono al Procuratore della Repubblica di proporre l’amministrazione giudiziaria di imprese coinvolte in reati ambientali. In sintesi, la legge di conversione imprime al D.L. n. 116/2025 una chiara impronta di rafforzamento della legalità ambientale e territoriale, combinando l’inasprimento delle sanzioni con un potenziamento degli strumenti amministrativi e organizzativi di prevenzione e controllo.

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Avv. Biarella Laura

Laureata cum laude presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Perugia, è Avvocato e Giornalista.
È autrice di numerose monografie giuridiche e di un contemporary romance, e collabora, anche come editorialista, con redazioni e su banche dati giu…Continua a leggere

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