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Il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 (D.L. n. 193/2016) prevede, come noto, la rottamazione delle cartelle di Equitalia e l’esenzione dagli interessi di mora e dalle sanzioni per tutti i debitori. Non sempre, però, sarà conveniente aderire alla misura: l’esiguo numero di rate e la necessità di pagare il 70% della somma entro il 2017 potrebbero creare molti problemi ai contribuenti. Inoltre, aderendo alla rottamazione si rinuncia alla difesa per vie legali.
Quando conviene, allora, rottamare le cartelle di pagamento?
La Legge di Bilancio 2017 è stata approvata: leggi tutte le novità.
Rottamazione cartelle: cosa si deve pagare?
La rottamazione delle cartelle Equitalia emesse tra il 1° gennaio 2000 e la fine del 2016 prevede uno sconto sulle sanzioni dovute sulle somme e sugli interessi di mora, ma costringerà comunque i debitori a pagare gli altri importi. Nello specifico, sono in ogni caso dovuti, oltre alla somma di base:
- gli interessi da ritardata iscrizione al ruolo;
- le somme maturate a titolo di aggio, da calcolare però solo sul capitale e sugli interessi;
- le spese per le procedure esecutive;
- le spese di notifica della cartella.
Attenzione alle somme e al numero delle rate
Il primo fattore di cui bisogna tenere conto è, ovviamente, l’entità della somma da pagare. Se il debito nei confronti del Fisco è troppo alto, l’esenzione da interessi di mora e sanzioni potrebbe non essere sufficiente a permettere al contribuente di pagare il proprio debito.
Questo soprattutto perché chi aderisce alla manovra deve restituire le somme in sole cinque rate, l’ultima delle quali dovrà essere pagata entro settembre 2018. Soprattutto, il 70% della somma dovrà essere versata entro la fine del 2017. Il tempo, insomma, potrebbe non bastare, e di conseguenza la rottamazione potrebbe risultare utile solo per i più ricchi.
Quando conviene attendere la prescrizione?
Potrebbe invece convenire al contribuente non aderire alla rottamazione e attendere la prescrizione delle cartelle, soprattutto se queste sono a rischio di scadenza nei prossimi mesi.
Non è facile, ovviamente, prevedere con esattezza cosà succederà: l’attesa della prescrizione comporta un inevitabile rischio. Tuttavia, chi ha ricevuto la cartella di pagamento già da qualche anno potrebbe sfruttare gli inevitabili ritardi legati alla chiusura di Equitalia e al passaggio ad Agenzia delle Entrate-Riscossione e attendere la prescrizione.
In questo caso, ovviamente, se Equitalia non provvederà a inviare solleciti di pagamento prima del termine di scadenza, il debitore non sarebbe più tenuto a pagare alcunché.
La rinuncia al diritto di difesa
Da segnalare, inoltre, come chi aderisce alla rottamazione rinuncia al diritto di difesa per via giudiziaria contro le cartelle in questione. In altre parole, chi accetta lo sconto ammette di aver commesso un illecito e si impegna anche a non contestare quanto richiesto in tribunale. Con l’invio del modulo per la domanda di adesione, i giudizi pendenti decadono.
Se una condizione del genere sia accettabile dovranno deciderlo, ancora una volta, i contribuenti caso per caso.
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