La remissione di querela rappresenta un tema di particolare rilevanza nel contesto delle violenze in ambito familiare, essendo un fenomeno che solleva questioni giuridiche, psicologiche e sociali di grande complessità.
In questa riflessione, esploriamo le implicazioni legali, le motivazioni alla base della scelta delle vittime di ritirare la querela e gli effetti di tale decisione sia sul piano personale che sul piano della giustizia.
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Indice
- 1. Le basi giuridiche della remissione di querela
- 2. Caratteristiche della remissione di querela
- 3. Vincoli e limiti
- 4. Dinamiche nelle violenze familiari
- 5. Motivazioni psico-sociali della remissione di querela
- 6. Autonomia della vittima Vs. protezione collettiva
- 7. Interventi legislativi e giudiziari
- 8. Riflessioni finali
1. Le basi giuridiche della remissione di querela
La remissione di querela è un istituto previsto dall’ordinamento giuridico che consente alla vittima di un reato di rinunciare alla propria denuncia o querela contro l’autore del reato stesso.
Tale facoltà è esercitabile solo per determinati reati e deve avvenire in forme specifiche previste dalla legge. Nel contesto delle violenze familiari, spesso caratterizzate da dinamiche di dipendenza emotiva, economica o di altro tipo, la remissione di querela assume connotati particolarmente delicati.
2. Caratteristiche della remissione di querela
La remissione di querela consente alla vittima di un reato, sotto certe condizioni, di ritirare la propria accusa o denuncia nei confronti dell’autore del reato. Questa facoltà è limitata a reati per cui la procedibilità dipende da querela di parte (come, ad esempio, alcuni reati contro la persona o contro il patrimonio) e non è applicabile a reati di maggiore gravità per cui la procedibilità è d’ufficio, cioè non richiede la denuncia della vittima per essere perseguiti.
3. Vincoli e limiti
La legge prevede modalità specifiche per l’esercizio della remissione di querela, che di solito deve essere espressa in forma scritta e talvolta davanti a determinate autorità (come un magistrato o un notaio). Questo atto non ha effetto retroattivo, il che significa che non elimina le eventuali conseguenze giuridiche già scaturite dalla denuncia originale.
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4. Dinamiche nelle violenze familiari
Nel contesto delle violenze familiari, la remissione di querela assume un’importanza particolare. Queste situazioni sono spesso caratterizzate da dinamiche complesse di dipendenza, sia emotiva che economica, che possono influenzare la decisione della vittima di procedere o meno con l’accusa.
La vittima potrebbe decidere di ritirare la querela per paura di ritorsioni, per speranza di riconciliazione, o sotto pressione dell’autore del reato o di altri membri della famiglia.
La possibilità di remissione di querela in casi di violenza familiare solleva questioni etiche e sociali significative.
Da un lato, si vuole rispettare l’autonomia della vittima nel gestire il proprio caso; dall’altro, c’è la necessità di garantire che la giustizia venga fatta e che i comportamenti violenti non rimangano impuniti, specialmente quando possono ripetersi o aggravarsi.
Alcuni ordinamenti giuridici hanno introdotto misure per bilanciare queste esigenze, limitando la possibilità di remissione di querela in casi di violenza domestica o prevedendo interventi di supporto e protezione per le vittime che desiderano procedere con la denuncia.
5. Motivazioni psico-sociali della remissione di querela
Le ragioni che spingono una vittima di violenze in ambito familiare a ritirare una querela sono molteplici e complesse. Tra queste, spiccano il timore di rappresaglie, la speranza in un cambiamento del comportamento dell’autore della violenza, la pressione sociale o familiare, la dipendenza economica dal reo, e non di meno, il legame affettivo che, nonostante tutto, può persistere tra vittima e aggressore.
Le ragioni che possono spingere una vittima di violenze in ambito familiare a ritirare una querela sono effettivamente complesse e multifattoriali, riflettendo la complessità delle dinamiche interpersonali e sociali all’interno delle relazioni familiari.
Esaminiamo in dettaglio alcuni di questi fattori:
· Timore di Rappresaglie
Il timore di rappresaglie è uno dei motivi più immediati e comprensibili. Le vittime possono temere che l’aggressore, una volta a conoscenza della denuncia, possa reagire con ulteriori violenze o intimidazioni. Questo timore può essere acuito se l’aggressore ha già manifestato comportamenti manipolativi o se esiste una storia di violenza.
· Speranza in un Cambiamento
Molti soggetti coinvolti in relazioni violente nutrono la speranza che l’aggressore possa cambiare. Questa speranza può essere alimentata da promesse di miglioramento da parte dell’aggressore o da periodi di calma e affetto che alternano gli episodi di violenza. La decisione di ritirare una querela può quindi riflettere il desiderio di dare all’aggressore un’altra opportunità.
· Pressione Sociale o Familiare
La pressione esercitata dall’ambiente sociale o familiare può avere un impatto significativo. In molte culture e comunità, esiste ancora un forte stigma associato alla rottura della famiglia o al ricorso alle autorità per risolvere questioni considerate private. La vittima può quindi ritirare la querela per evitare il giudizio sociale o per conformarsi alle aspettative di riconciliazione familiare.
· Dipendenza Economica
La dipendenza economica è un altro fattore critico. Se l’aggressore è anche il principale sostentamento economico della famiglia, la vittima può temere che procedere con la denuncia possa compromettere la propria stabilità finanziaria e quella dei figli o altri membri della famiglia dipendenti.
· Legame Affettivo
Nonostante la violenza subita, il legame affettivo tra la vittima e l’aggressore può essere profondo e complicato. Le dinamiche affettive, soprattutto in relazioni di lunga durata, possono rendere difficile per la vittima rompere definitivamente il legame, alimentando la decisione di ritirare la querela nella speranza di preservare la relazione o la famiglia.
6. Autonomia della vittima Vs. protezione collettiva
La capacità di ritirare una querela rispetta il principio di autonomia della vittima, permettendole di esercitare controllo sul proprio percorso legale e personale. Tuttavia, questa libertà può entrare in conflitto con l’obiettivo di proteggere la vittima e altri membri vulnerabili della famiglia, come i bambini, da ulteriori danni. Inoltre, la decisione di ritirare una querela può, in alcuni casi, rischiare di perpetuare il ciclo di violenza, lasciando l’aggressore senza conseguenze legali per i propri atti.
7. Interventi legislativi e giudiziari
Per affrontare queste questioni, diversi sistemi giuridici hanno implementato misure volte a bilanciare i diritti e le necessità delle vittime con gli obiettivi di sicurezza e giustizia pubblica
Ad esempio:
· Limitazioni alla Remissione di Querela: Alcuni ordinamenti limitano la possibilità di remissione di querela in casi di violenza familiare, richiedendo che il procedimento penale prosegua indipendentemente dalla volontà della vittima in circostanze di particolare gravità.
· Valutazione del Rischio: In alcune giurisdizioni, prima di accettare una remissione di querela, le autorità possono condurre una valutazione del rischio per determinare se la decisione della vittima sia influenzata da costrizione o se esista un pericolo immediato per la sua sicurezza o quella di altri.
· Supporto e Protezione delle Vittime: Offrire alle vittime un accesso facilitato a supporto legale, psicologico e sociale può aiutarle a prendere decisioni informate riguardo alla remissione della querela, oltre a fornire risorse essenziali per la loro protezione e recupero.
· Responsabilità Sociale ed Educazione. La prevenzione della violenza familiare e il supporto alle vittime richiedono anche un impegno sociale e culturale. Campagne di sensibilizzazione, educazione sulle relazioni sane, e l’accesso a servizi di supporto possono contribuire a ridurre la stigmatizzazione delle vittime che scelgono di non ritirare le proprie denunce e possono incoraggiare una maggiore consapevolezza dei cicli di violenza.
8. Riflessioni finali
La gestione della remissione di querela in contesti di violenza familiare evidenzia la tensione tra il rispetto dell’autonomia della vittima e la necessità di interventi giuridici per la protezione delle persone vulnerabili.
L’obiettivo è trovare strategie che non solo rispettino le decisioni delle vittime ma che allo stesso tempo prevengano la violenza, proteggano le vittime e promuovano la responsabilità per gli aggressori.
Questo richiede un approccio olistico che integri misure legali, supporto sociale e cambiamenti culturali per affrontare efficacemente la violenza familiare.
La decisione di una presunta vittima di violenza familiare di rimettere la querela pone l’accento sulla necessità di un approccio multidisciplinare nella gestione di queste situazioni, che tenga conto non solo degli aspetti legali, ma anche di quelli psicologici e sociali. Tra le possibili soluzioni, si evidenziano l’importanza dell’assistenza e del sostegno psicologico alle vittime, l’educazione alla consapevolezza delle dinamiche abusive, e il rafforzamento delle risorse e dei programmi di protezione e supporto.
La remissione di querela in ambito familiare è, quindi, un fenomeno che richiede una riflessione approfondita e un impegno congiunto da parte del legislatore, degli operatori del diritto, dei servizi sociali e della società civile, al fine di garantire la protezione efficace delle vittime e la prevenzione della violenza familiare.
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