Il primo “segnalatore attendibile” in Italia: implicazioni del Digital Services Act

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha nominato Argo Business Solutions come primo “segnalatore attendibile” in Italia.

L’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha nominato Argo Business Solutions come primo “segnalatore attendibile” in Italia, un riconoscimento previsto dal Regolamento (UE) 2022/2065, noto come Digital Services Act (DSA). Si tratta di una novità rilevante nel panorama della regolamentazione dei contenuti online, con importanti implicazioni in termini di responsabilità delle piattaforme e tutela dei diritti di proprietà intellettuale e commerciale. Per approfondire i temi dell’intelligenza artificiale, abbiamo organizzato il “Master in Intelligenza artificiale per avvocati e imprese – Come utilizzare l’AI generativa per un vantaggio competitivo nel settore legale”. Il volume “Il Regolamento Europeo sull’intelligenza artificiale” curato da Giuseppe Cassano ed Enzo Maria Tripodi si propone di rispondere proprio a queste sfide, offrendo ai professionisti del diritto un quadro completo e aggiornato delle nuove responsabilità giuridiche legate all’uso dell’Intelligenza Artificiale.

Indice

1. Chi è il segnalatore attendibile secondo il Digital Services Act?


Il Digital Services Act (DSA) introduce la figura dei trusted flaggers (art. 22), ovvero soggetti qualificati che segnalano contenuti illegali alle piattaforme online con una corsia preferenziale per la loro rimozione. Questi soggetti vengono designati dalle autorità competenti degli Stati membri, nel caso italiano dall’Agcom, e devono soddisfare criteri stringenti di competenza e indipendenza.
Un segnalatore attendibile deve operare in settori specifici, come la protezione dei diritti d’autore, la lotta alla disinformazione, il contrasto alle frodi e alle truffe online, e la rimozione di contenuti che violano il diritto penale (es. incitamento all’odio, sfruttamento sessuale, terrorismo). Le piattaforme digitali, in particolare le Very Large Online Platforms (VLOP) e i Very Large Online Search Engines (VLOSE), sono tenute a trattare le segnalazioni di questi soggetti con priorità e con maggiore attenzione rispetto a quelle provenienti da utenti ordinari. Il volume “Il Regolamento Europeo sull’intelligenza artificiale” curato da Giuseppe Cassano ed Enzo Maria Tripodi si propone di rispondere proprio a queste sfide, offrendo ai professionisti del diritto un quadro completo e aggiornato delle nuove responsabilità giuridiche legate all’uso dell’Intelligenza Artificiale

FORMATO CARTACEO

Il Regolamento Europeo sull’Intelligenza Artificiale

Con la diffusione inarrestabile dell’Intelligenza Artificiale nella quotidianità, gli operatori del diritto sono chiamati a interrogarsi sulla capacità dell’attuale tessuto normativo – nazionale, europeo e internazionale – di reggere la forza d’urto dell’IA garantendo al tempo stesso la tutela dei diritti fondamentali a singoli e collettività o, piuttosto, sulla indispensabilità di un nuovo approccio normativo.Il Legislatore europeo è intervenuto dettando la nuova normativa dell’AI ACT, il Regolamento n. 1689/2024, che si muove lungo più direttrici: raggiungere un mercato unico dell’IA, aumentare la fiducia dei consociati, prevenire e mitigarne i rischi e, infine, sostenere anche l’innovazione della medesima IA. In un contesto di così ampio respiro, e in continuo divenire, qual è il ruolo del giurista?Il volume offre al lettore un primo strumento organico approfondito ed esaustivo per mettere a fuoco l’oggetto delle questioni e la soluzione alle stesse come poste dalla normativaeurounionale, dallo stato dell’arte tecnico e giuridico alle problematiche in campo: la proprietà intellettuale, le pratiche di IA proibite, il rapporto con il GDPR e la compliance per l’IA in base al rischio, i nuovi obblighi a carico di imprese, fornitori e utenti. Giuseppe CassanoDirettore del Dipartimento di Scienze Giuridiche della European School of Economics di Roma e Milano, ha insegnato Istituzioni di Diritto Privato presso l’Università Luiss di Roma. Avvocato cassazionista, studioso dei diritti della persona, del diritto di famiglia, della responsabilità civile e del diritto di Internet, ha pubblicato numerosissimi contributi in tema, fra volumi, trattati, voci enciclopediche, note e saggi.Enzo Maria TripodiGiurista specializzato nella contrattua listica d’impresa, nella disciplina della distribuzione commerciale, nel diritto delle nuove tecnologie e della privacy e la tutela dei consumatori. Già docente presso la LUISS Business School e professore a contratto di Diritto Privato presso la facoltà di Economia della Luiss Guido Carli di Roma. Ha insegnato in numerosi Master post-laurea ed è autore di numerose pubblicazioni con le più importanti case editrici. 

 

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2. La nomina di Argo Business Solutions e il suo ruolo operativo


Con la delibera 26/25/CONS, Agcom ha riconosciuto Argo Business Solutions come il primo segnalatore attendibile in Italia. Questa società si occupa della protezione della proprietà intellettuale e della lotta alla pirateria digitale, un settore particolarmente critico nell’ecosistema online. Il ruolo di Argo sarà dunque cruciale nel garantire che le piattaforme rimuovano tempestivamente i contenuti illeciti segnalati.
L’efficacia del sistema dipenderà tuttavia dalla capacità di Agcom di monitorare l’operato dei segnalatori attendibili e garantire che agiscano con imparzialità, in modo proporzionato e nel rispetto dei principi di necessità e trasparenza. Il DSA stabilisce infatti che tali soggetti devono pubblicare annualmente una relazione sulle loro attività e mantenere elevati standard di accountability.

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3. Obblighi delle piattaforme e il ruolo del DSA nella governance digitale


Il DSA ha introdotto un quadro normativo articolato per la gestione dei contenuti illegali, stabilendo precise responsabilità per i provider di servizi digitali. Gli obblighi variano a seconda della dimensione e della natura delle piattaforme, distinguendo tra:

  • Intermediari di base (mere conduit, caching e hosting provider), che godono della limitazione di responsabilità ex Direttiva 2000/31/CE (e-commerce directive), salvo obblighi di intervento in presenza di ordini delle autorità.
  • Piattaforme online che facilitano la diffusione di contenuti di terzi (social media, marketplace, servizi di file sharing), obbligate a implementare procedure di notice and action.
  • Very Large Online Platforms (VLOP) e Very Large Online Search Engines (VLOSE) (oltre 45 milioni di utenti attivi mensili nell’UE), soggette a obblighi più stringenti, tra cui la gestione trasparente delle segnalazioni dei trusted flaggers e la pubblicazione di report sulle decisioni di moderazione.

L’art. 16 del DSA stabilisce che le piattaforme devono attuare misure efficaci e proporzionate per la rimozione dei contenuti illeciti, senza violare il principio di neutralità della rete e garantendo strumenti di contestazione per gli utenti (art. 20).

4. Implicazioni giuridiche e possibili criticità


La designazione del primo segnalatore attendibile in Italia rappresenta un passo importante nell’attuazione del Digital Services Act, ma solleva anche alcune criticità giuridiche:

  • Rischio di overblocking: Se le piattaforme si affidassero in modo acritico ai segnalatori attendibili, potrebbero verificarsi casi di rimozione eccessiva di contenuti leciti (overblocking), con possibili violazioni della libertà di espressione e del pluralismo informativo.
  • Indipendenza e accountability: I trusted flaggers devono operare senza conflitti di interesse e con criteri oggettivi, evitando di favorire determinati soggetti (es. grandi detentori di diritti d’autore) a discapito di altri.
  • Effettività dei rimedi per gli utenti: Il DSA prevede la possibilità di contestare le decisioni di moderazione, ma in pratica la tempistica e le modalità di ricorso non sempre garantiscono un’effettiva tutela.
  • Applicazione disomogenea tra gli Stati membri: L’implementazione del DSA dipende dalle autorità nazionali di regolamentazione (in Italia, Agcom), con il rischio di interpretazioni divergenti e mancanza di uniformità nell’UE.

5. Conclusioni


L’introduzione dei segnalatori attendibili è una delle innovazioni più rilevanti del Digital Services Act, con il potenziale di migliorare la gestione dei contenuti illeciti e aumentare la trasparenza nelle operazioni delle piattaforme online. Tuttavia, la sua efficacia dipenderà dalla capacità delle autorità di bilanciare gli interessi in gioco, garantendo che la rimozione di contenuti illeciti non si traduca in censura preventiva o limitazioni arbitrarie della libertà di espressione.
L’Agcom, nel riconoscere Argo Business Solutions come primo trusted flagger in Italia, ha compiuto un passo importante, ma resta da verificare come verranno applicati i criteri di supervisione e quale sarà l’impatto concreto sulle piattaforme digitali e sugli utenti.
Per gli operatori del settore digitale, il rispetto del DSA e la corretta implementazione delle sue disposizioni rappresentano una sfida complessa ma imprescindibile, con implicazioni dirette sulla governance del web e sulla protezione dei diritti online

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Avv. Luisa Di Giacomo

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