Pensioni, il fondo Perseo al decollo

Redazione 25/11/11
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La Covip ha autorizzato l’esercizio dell’attività del fondo pensione dei dipendenti degli enti locali. Porte aperte anche ai segretari comunali

 

Articolo di Giuseppe Manfredi tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it

 

Un fondo pensione negoziale rivolto ad alcuni comparti del pubblico impiego, in particolare Sanità, Regioni, Enti locali. E con potenziali aderenti oltre 1.200.000 dipendenti. La COVIP – Commissione di vigilanza sui fondi pensione – ha autorizzato all’esercizio dell’attività del fondo pensione destinato ai lavoratori pubblici, PERSEO che segue a ruota ESPERO, riferito ai dipendenti della scuola, già attivo da alcuni anni con circa 97.000 iscritti. Il 22 dicembre del 2010 Aran e rappresentanze sindacali (con la defezione di alcune sigle minori) avevano siglato presso il notaio l’atto formale per la nascita del Fondo, destinato ai circa 570mila dipendenti amministrativi della sanità, ai 140mila medici e dirigenti sanitari e ai 550mila addetti degli enti locali (tra cui 10 mila dirigenti). Un parto lento: l’istituzione del fondo risale al 2007, mentre i primi accordi per la costituzione di fondi di categoria nel pubblico impiego risalgono al 1999. PERSEO è dunque adesso il secondo fondo pensione nazionale, destinato ai lavoratori del pubblico impiego, a diventare operativo. Come spiega una nota della COVIP, al nuovo fondo potranno aderire, una volta definite le procedure che li riguardano, anche i Segretari comunali e, con la sottoscrizione dei relativi accordi di adesione, i dipendenti privati delle Organizzazioni sindacali firmatarie dell’accordo istitutivo, il personale di enti e organizzazioni regionali e interregionali, i dipendenti di case di cura private e il personale di strutture ospedaliere gestite da enti religiosi e di imprese private che offrono servizi socio sanitari. E possono essere iscritti al fondo pensione anche i familiari fiscalmente a carico. Il contributo a carico delle rispettive Amministrazioni è pari all’1% della retribuzione utile per il calcolo del trattamento di fine rapporto (TFR) al quale si aggiunge un contributo minimo di pari importo a carico del lavoratore, che può, se lo desidera, versare un contributo aggiuntivo. Oltre a tali contributi, che vengono versati tempo per tempo a Perseo, è prevista la destinazione al Fondo pensione del TFR e, per i lavoratori già in servizio al 1° gennaio 2001, di una ulteriore quota figurativa pari all’1,5% del contributo di riferimento per il calcolo dell’Indennità del Premio di Servizio (IPS). Con riguardo al TFR, i lavoratori assunti presso l’amministrazione pubblica dal 1° gennaio 2001 verseranno l’intera quota maturata nell’anno, mentre quelli assunti precedentemente dovranno versare il 2% della retribuzione utile al calcolo del TFR. “Come per tutti i fondi pensione del pubblico impiego”, continua la nota, “sia le quote del TFR sia la quota aggiuntiva dell’1,5% non vengono versate effettivamente al Fondo pensione ma sono accantonate figurativamente presso l’ente di previdenza dei dipendenti pubblici (Inpdap). L’ente le contabilizza e le rivaluta inizialmente con un tasso pari alla media dei rendimenti ottenuti da un “paniere” di fondi pensione dotati di un’ampia base associativa e, una volta perfezionata la gestione finanziaria del fondo, in misura pari al rendimento effettivo realizzato dal fondo stesso. Solo al momento della cessazione del rapporto di lavoro, l’Inpdap verserà al Fondo pensione l’importo accumulato che, insieme ai contributi reali e ai relativi rendimenti, costituirà la complessiva posizione individuale”.

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