Pensioni: chi andrà in pensione in anticipo nel 2017?

Redazione 24/10/16
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La riforma delle pensioni del 2017 introdurrà nuove norme sull’uscita anticipata dal mercato del lavoro, la quota 41 e i lavoratori impiegati in attività usuranti. Il cambiamento interesserà dunque a diversi livelli molte categorie di lavoratori. In attesa della pubblicazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2017, vediamo allora chi potrà beneficiare della nuova pensione anticipata.

 

La Legge di Bilancio 2017 è stata approvata: leggi tutte le novità.

 

Chi potrà andare in pensione in anticipo dal 2017?

Come ormai noto, la Legge di Stabilità 2017 introdurrà l’anticipo pensionistico (Ape), che permetterà a tutti i lavoratori, dipendenti e autonomi, di poter accedere alla pensione a 63 anni, quindi fino a un massimo di 3 anni e 7 mesi prima rispetto alla normale pensione di vecchiaia. L’Ape prevede la restituzione dell’anticipo (erogato dalle banche) a rate e lungo l’arco di 20 anni. La penalizzazione media sarà pari al 5 o 6% dell’importo della pensione, ma la cifra massima si aggirerà intorno al 25%.

Oltre ai beneficiari dell’Ape, inoltre, potranno andare in pensione in anticipo i lavoratori impegnati in attività usuranti, i lavoratori precoci, i beneficiari della cosiddetta “Ape social” e coloro che beneficeranno del cumulo gratuito dei contributi previdenziali.

 

Le novità per i lavori usuranti

I lavoratori impegnati in attività usuranti che potranno usufruire della pensione anticipata nel 2017 saranno, secondo le stime, circa cinquemila.

Se tutto sarà confermato, infatti, il pacchetto pensioni 2017 eliminerà il requisito, oggi richiesto, di essere stato impiegato in un lavoro usurante nel corso dell’ultimo anno di contribuzione prima della pensione. I pensionandi dovranno però avere sostenuto sette anni di lavoro usurante negli ultimi dieci o essere stati impiegati in mansioni particolarmente faticose per almeno il 50% della loro carriera.

 

Pensione anticipata per i precoci

A partire dal 2017 potranno uscire prima dal lavoro anche i “precoci“, ovvero i cittadini che hanno iniziato a lavorare ad età molto basse e hanno quindi maturato molti anni di contributi prima degli altri lavoratori. Con l’introduzione della “Quota 41“, i precoci potranno andare in pensione una volta raggiunti i 41 anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica. Bisognerà però aver lavorato (e versato i contributi) per almeno 12 mesi prima dei 19 anni.

 

L’Ape social

A proposito di anticipo pensionistico, potranno usufruire della nuova Ape non solo i lavoratori che decideranno di farsi anticipare la somma dalla banca, ma anche coloro che si trovano in condizioni sociali ed economiche particolarmente disagiate.

La cosiddetta “Ape social” sarà infatti a costo zero e a carico dello Stato, interessi compresi, per chi percepisce redditi molto bassi, è disoccupato senza ammortizzatori sociali o si trova più genericamente “in condizioni soggettive di bisogno”.

 

Il cumulo gratuito

Tra le novità principali previste dalla nuova Legge di bilancio per il 2017 spicca anche l’estensione del cumulo gratuito dei contributi previdenziali alle pensioni anticipate. I lavoratori che nel corso degli anni hanno maturato contributi presso gestioni diverse possono quindi sommarli gratuitamente, oltre che per il raggiungimento della pensione di vecchiaia, anche per ottenere la muova pensione anticipata.

Si tratta, secondo le prime stime, di sette o ottomila lavoratori per il 2017 e di oltre 15mila per il 2018. 

Redazione

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