Misure di contrasto al lavoro sommerso e irregolare: chiarimenti dal Ministero

Redazione 07/03/14
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Biancamaria Consales

Con circolare n. 5 del 4 marzo 2014, il Ministero del lavoro ha fornito indicazioni e chiarimenti in merito alle misure da applicare come contrasto al lavoro sommerso ed irregolare.

Tali precisazioni si sono rese necessarie alla luce delle novità introdotte dalla L. 9/2014, di conversione del D.L. 145/2013, che all’art. 14 ha previsto una maggiorazione delle sanzioni amministrative concernenti l’occupazione di lavoratori in nero, la violazione della disciplina in materia di durata media dell’orario di lavoro e di riposi giornalieri e settimanali, nonché una maggiorazione delle somme aggiuntive da versare ai fini della revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale di cui al D.Lgs. 81/2008.

Con particolare riferimento a tale ultimo aspetto (revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale), il legislatore è intervenuto stabilendo che le somme aggiuntive da versare ai fini della revoca dello stesso provvedimento sono aumentate del 30%.

La legge di conversione ha inteso mantenere l’aumento del 30% già previsto dal D.L. 145/2013 e, pertanto, i nuovi importi da versare per la revoca del provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale trovano applicazione in relazione alle richieste di revoca del provvedimento effettuate dal 24 dicembre u.s., anche se riferite a condotte poste in essere  prima di tale data.

La circolare in oggetto ha, poi, ricordato il legislatore ha previsto che i maggiori introiti derivanti dall’incremento delle sanzioni in questione saranno versati ad apposito capitolo dell’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnati al Fondo sociale per occupazione e formazione “nel limite massimo di 10 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2014, destinato a misure finalizzate ad una più efficiente utilizzazione del personale ispettivo sull’intero territorio nazionale, ad una maggiore efficacia, anche attraverso interventi di carattere organizzativo, della vigilanza in materia di lavoro e legislazione sociale, nonché alla realizzazione di iniziative di contrasto del lavoro sommerso e irregolare.

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