Mediazione civile: direttiva del Ministero sulle priorità operative

Redazione 03/12/13
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Un rigoroso controllo, da parte delle competenti strutture ministeriali, nell’esercizio del potere di vigilanza attribuito dalla legge, anche attraverso l’eventuale ricorso all’Ufficio dell’Ispettorato Generale, e la garanzia del contenimento dei costi per i cittadini, in modo che l’attuale congiuntura economica non comprometta l’accesso alla tutela giuridica dei diritti. Sono queste le priorità operative indicate nella direttiva firmata dal Ministro della Giustizia in materia di mediazione e conciliazione.
Con il documento, il Guardasigilli ricorda come il D.L. 69/2013 (cosiddetto «decreto del fare»), come convertito nella L. 98/2013, abbia innovato significativamente la normativa sulla mediazione civile e commerciale di cui al D.Lgs. 28/2010, oggetto dell’intervento demolitorio della Corte costituzionale (sent. 272/2012), reintroducendo l’obbligatorietà del procedimento di mediazione nell’ambito di una rilevante serie di controversie civili.

Nel sottolineare la rinnovata rilevanza attribuita dal legislatore all’istituto della mediazione, elevato a strumento di deflazione del contenzioso civile in funzione di una maggiore efficienza del sistema giudiziario, il Ministro stigmatizza la necessità che lo stesso non rimanga un vuoto adempimento burocratico, una mera condizione di procedibilità della domanda giudiziale, dovendo piuttosto rappresentare un effettivo momento di composizione delle possibili future controversie giudiziarie.

Al fine indicato occorre garantire innanzitutto ai cittadini la possibilità di avvalersi di un elevato livello di preparazione professionale dei mediatori. Dovrà inoltre essere assicurata l’effettiva imparzialità e terzietà degli organismi di mediazione e dei loro mediatori rispetto alle parti coinvolte nel procedimento. In questa direzione, il Ministero della Giustizia si impegna ad attivarsi affinché anche l’attività di mediazione si conformi al superiore principio della trasparenza che informa di sé tutta l’attività amministrativa, allo scopo fondamentale di impedire la costituzione di rapporti di interesse.

Ulteriore garanzia essenziale ai fini della buona riuscita dell’istituto è data dal contenimento dei costi per l’accesso alla mediazione. Ciò che va scongiurato è, infatti, il pericolo che l’attuale momento di difficile congiuntura economica finisca per compromettere l’accesso alla tutela giuridica dei diritti, che rappresenta uno dei compiti primari dello Stato.

Tanto premesso, il Guardasigilli sensibilizza l’intera struttura ministeriale in materia di mediazione e conciliazione sugli obiettivi cui dovrà uniformarsi la relativa azione, obiettivi individuati nella direttiva come priorità operative.

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