M. Niro, “in margine al caso Izzo : le polemiche tra magistrati non servono”

Niro Massimo 19/05/05
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1. Questa volta, in occasione dell?arresto dell?ergastolano Angelo
????? Izzo, gi? ammesso al regime di semilibert? e accusato di duplice
????? omicidio ( poi dal medesimo confessato ), il nostro Ministro della
????? Giustizia ha usato toni ?soft?, prudenti e distensivi, nei
????? confronti della magistratura di sorveglianza, mostrando
????? comprensione per le difficolt? del suo lavoro e rinunciando a
????? giudizi sommari ed affrettati che la ?colpevolizzino?, dinanzi
????? all?opinione pubblica, per questa terribile vicenda.

Se prendo atto con soddisfazione, quindi, del responsabile atteggiamento
assunto dal Guardasigilli, ? invece con dispiacere misto ad incredulit?
che registro le polemiche insorte, in questa dolorosa occasione,
all?interno della magistratura di sorveglianza, in particolare fra il
Tribunale di Sorveglianza di Campobasso e quello di Palermo (
quest?ultimo ? il Tribunale che nel novembre 2004 ha ammesso l?Izzo al
regime della semilibert? ).

Sebbene sia comprensibile che i magistrati pi? direttamente coinvolti
dalla vicenda siano rimasti umanamente ?choccati?, ci? non giustifica
per? , a mio modesto avviso, delle ?esternazioni? giornalistiche poco
controllate e comunque discutibili, nella misura in cui offrono
all?opinione pubblica l?immagine di una magistratura di sorveglianza
profondamente divisa e, in qualche modo, rissosa.

Non ? il caso di sprecare, con polemiche per lo pi? pretestuose,
l?occasione offerta dall?atteggiamento cauto e comprensivo del Ministro
Castelli, mentre ? necessario avviare una discussione seria ed
approfondita, se occorre anche autocritica, sulle valutazioni che
compiamo, sui giudizi che formuliamo nell?ambito della nostra
particolare attivit? giudiziaria ( tanto particolare che ,spesso, ? poco
conosciuta o guardata con diffidenza dai nostri stessi colleghi che
esercitano altre funzioni giudiziarie ).

?? 2. E? ovvio che non tutti i magistrati di sorveglianza siano uguali,
????? non tutti seguano gli stessi orientamenti culturali ed
????? interpretativi ( anche perch? la legislazione penitenziaria si
????? presta in modo particolare a diverse opzioni interpretative ) , ma
????? non appare produttivo insistere in differenziazioni stantie e
????? stereotipate, ad esempio tra giudici di sorveglianza buoni ( o
????? ?buonisti? ) e giudici severi, tra giudici di sorveglianza
????? garantisti e giudici sostanzialisti, ecc.

Ci? che ? difficile da recuperare, da individuare ? un patrimonio
professionale comune, al di l? delle naturali ( e in certa misura
apprezzabili ) diversit? di orientamenti : e tale difficolt? appare
accresciuta dalle peculiarit? del ?mestiere?di magistrato di
sorveglianza, chiamato dalla legge ad effettuare giudizi prognostici
tanto ardui quanto, intrinsecamente , ?fallibili?.

E? in questa direzione, dunque, che anche casi clamorosi come quello di
Angelo Izzo (statisticamente molto rari, per fortuna , ma ci? non esime
dal fornire spiegazioni e chiarimenti ) possono contribuire ad una
riflessione utile e costruttiva, che deve necessariamente coinvolgere,
oltre ai magistrati di sorveglianza, gli operatori penitenziari,gli
?esperti? dei Tribunali di Sorveglianza ( psichiatri, psicologi, medici,
ecc.), i magistrati del Pubblico Ministero ( ai quali compete il
controllo sulle decisioni della magistratura di sorveglianza ).

A questa riflessione, infine, non pu? rimanere estraneo il mondo
politico, che con le leggi approvate dal Parlamento detta gli indirizzi
di fondo anche nella materia penitenziaria.

Prima che sia troppo tardi e le polemiche travolgano anche la
motivazione professionale di alcuni di noi, cerchiamo di fare il punto
della situazione, senza litigiosit? e con spirito costruttivo.

Massimo NIRO

( magistrato di sorveglianza a Firenze ) 

Niro Massimo

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