L’esdebitazione – Scheda di Diritto

L’esdebitazione consente al debitore di ottenere la liberazione dai debiti residui dopo la chiusura della procedura.

Redazione 05/03/25

L’esdebitazione è un istituto giuridico di grande rilevanza nel diritto fallimentare e nelle procedure concorsuali, in quanto consente al debitore di ottenere la liberazione dai debiti residui dopo la chiusura della procedura, offrendo così una seconda possibilità per ripartire senza il peso delle obbligazioni precedenti. Questo meccanismo è essenziale per favorire il reinserimento del debitore nel circuito economico e prevenire il fenomeno del sovraindebitamento cronico.
Con la riforma della crisi d’impresa e dell’insolvenza, introdotta dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019), l’istituto è stato riorganizzato e ampliato, prevedendo ipotesi specifiche in cui l’esdebitazione può essere concessa, anche in assenza di una liquidazione dell’attivo. Vediamo quindi cos’è l’esdebitazione, chi può beneficiarne e quali sono le condizioni richieste dalla legge.

Indice

1. Cos’è l’esdebitazione?


L’esdebitazione è un provvedimento con cui il giudice cancella i debiti residui di un soggetto insolvente, consentendogli di ricominciare da zero. Si tratta di uno strumento tipico delle procedure concorsuali e delle procedure di sovraindebitamento, finalizzato a garantire la cosiddetta fresh start (nuova partenza) per il debitore.
L’istituto si applica principalmente in due contesti:

  • Fallimento (oggi sostituito dalla liquidazione giudiziale nel Codice della Crisi)
  • Procedure di sovraindebitamento, rivolte ai soggetti non fallibili, come consumatori e piccoli imprenditori

L’esdebitazione, dunque, non estingue il debito in sé, ma libera il debitore dall’obbligo di adempiere ai creditori che non sono stati soddisfatti attraverso la procedura concorsuale.

2. Chi ne può beneficiare?


La possibilità di ottenere l’esdebitazione è riservata a soggetti che soddisfano determinate condizioni.
Esdebitazione nel Fallimento/Liquidazione Giudiziale
L’art. 278 del Codice della Crisi d’Impresa stabilisce che l’imprenditore in stato di insolvenza può ottenere l’esdebitazione a determinate condizioni:

  • La procedura concorsuale si è conclusa e sono stati liquidati tutti i beni disponibili
  • Il debitore ha collaborato con le autorità e non ha ostacolato le operazioni
  • Non vi sono state condotte dolose o fraudolente per aggravare il dissesto
  • Sono trascorsi almeno tre anni dalla chiusura della liquidazione

In alternativa, il debitore persona fisica meritevole può ottenere l’esdebitazione anche immediatamente, senza attendere la chiusura della procedura.
Esdebitazione per il Sovraindebitato
I soggetti non fallibili, come consumatori, professionisti, artigiani e piccoli imprenditori, possono beneficiare dell’esdebitazione attraverso procedure specifiche:

  • Piano del consumatore
  • Concordato minore
  • Liquidazione controllata

In particolare, con la liquidazione controllata, il debitore può ottenere la cancellazione dei debiti residui anche senza soddisfare i creditori, purché sia meritevole e in buona fede.

3. Quando viene negata?


L’istituto non è automatico e può essere rifiutato nei seguenti casi:

  • Il debitore ha tenuto una condotta dolosa o fraudolenta
  • Ha fornito informazioni false o incomplete
  • Ha agito in modo scorretto nei confronti dei creditori
  • Non ha adempiuto agli obblighi previsti dalla procedura concorsuale
  • È già stato esdebitato negli ultimi 5 anni
  • Ha violato il divieto di nuove obbligazioni senza la possibilità di adempierle

Questi limiti servono a tutelare i creditori ed evitare che l’istituto venga utilizzato in modo abusivo.

4. Effetti


Una volta concessa, ha effetti significativi:

  • Il debitore viene liberato dai debiti non soddisfatti con la procedura
  • I creditori non possono più agire nei suoi confronti per ottenere il pagamento
  • Il debitore può ripartire senza vincoli finanziari

Tuttavia, alcune obbligazioni non sono esdebitabili per legge, tra cui:

  • Obblighi alimentari
  • Debiti derivanti da illeciti extracontrattuali (es. risarcimenti danni da reato)
  • Debiti fiscali e previdenziali per i quali la legge non prevede esdebitazione

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