Indagini difensive e accesso ai documenti della P.A. ai sensi dell’art. 11 della l. 7. 12.2000 n. 397

Redazione 12/05/01
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G. Quinto, I(che ha inserito nel c.p.p. l’art. 391 quater). A proposito di un recente libro.
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Nuovo vigore assume la problematica dell’accesso alla luce dell’art. 11 della l. 7.12.2000 n. 397 che ha inserito nel c.p.p. l’art. 391 quater “Richiesta di documentazione alla pubblica amministrazione”:
1 Ai fini delle indagini difensive, il difensore può chiedere i documenti in possesso della pubblica amministrazione e di estrarne copia a sue spese.

2 L’istanza deve essere rivolta all’amministrazione che ha formato il documento e lo detiene stabilmente.
3 In caso di rifiuto da parte della pubblica amministrazione si applicano le disposizioni degli art. 367 e 368.

La suesposta norma dovrebbe accordarsi con l’art. 12 lett. h) della legge sulla privicy (trattamento dei dati personali per finalità di giustizia).

In caso di rifiuto della PA al rilascio di documentazione personale, il difensore può inoltrare richiesta al PM che provvederà personalmente o, nel dubbio, trasmetterà la richiesta con il suo parere al Gip (cfr artt. 367 e 368).

Dubbi sorgono se si riflette sulla discrezionalità della PA ad accogliere le richieste del difensore e sull’eventuale responsabilità della p.a. a rilasciare documenti non autorizzati o non direttamente collegati a finalità di giustizia.
Perchè la PA non si deve fidare del difensore che per finalità di giustizia chiede documenti personali?
Come funzionerà nella pratica la suddetta novità legislativa?
Preziosi spunti potranno essere rinvenute nel testo in esame che si inserisce nella prestigiosa Collana “Il diritto privato oggi” diretta da Paolo Cendon.
Offre la ricostruzione storico dogmatica del diritto alla riservatezza alla luce dell’ampia evoluzione giurisprudenziale registrata e degli interventi legislativi che ne hanno sancito il definitivo riconoscimento ordinamentale (legge 31 dicembre 1996, n. 675) apprestandone appositi strumenti di tutela. In particolare si affronta il complesso sistema della tutela preventiva e risarcitoria anche sulla base delle innovazioni introdotte dagli artt. 18 e 29, 9° comma della legge n. 675 del 1996.
In parallelo viene offerta la ricostruzione del diritto di acceso ai documenti amministrativi nell’ambito dei nuovi diritti, sotto il profilo soggettivo e oggettivo, che, inserendosi nell’ambito dei nuovi rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione (in attuazione dei principi di trasparenza, pubblicità, efficienza, economicità, democratizzazione, partecipazione al procedimento, ecc.) si pone in netta antitesi con i valori espressi dal diritto alla riservatezza. Sul punto, nell’ottica del bilanciamento dei due opposti valori, la questione, ulteriormente complicata dal decreto legislativo 11 maggio 1999 n. 135, è analizzata nelle varie ipotesi applicative (in materia di concorsi pubblici, istruzione scolastica, delibere collegiali, dati sanitari, ecc.) che da anni impegnano la giurisprudenza amministrativa, al fine di individuare una possibile soluzione del conflitto, in ciò seguendo le soluzioni offerte da dottrina e giurisprudenza.
Ulteriore punto di verifica è la riferibilità del micro-sistema della responsabilità civile, tracciato dalla legge n. 675 del 1996, anche all’ipotesi di trattamento illegittimo dei dati da parte di soggetto pubblico, con particolare riguardo all’ipotesi della divulgazione illegittima dei dati a soggetti esterni alla pubblica amministrazione e dell’illegittimo diniego dell’accesso.
Infine, un’appendice normativa (aggiornata alle Autorizzazioni del settembre 2000) che al fruitore del testo risulterà utile, come, peraltro, è nello stile della Collana

INDICE SOMMARIO

Elenco delle principali abbreviazioni XIII

CAPITOLO PRIMO
IL DIRITTO ALLA RISERVATEZZA

Guida bibliografica
3
1. Concetto del bene riservatezza
11
2. Inquadramento della riservatezza nella struttura dei diritti della personalità
14
2.1. Sulla annosa questione della unicità o pluralità dei diritti della personalità
18
3. La riservatezza quale diritto di natura giurisprudenziale
22
3.1. La « apertura » della Suprema Corte
26
3.2. L’espressa dichiarazione dell’esistenza di un diritto alla riservatezza e la prima giurisprudenza della Corte Costituzionale.
28
3.3. La c.d. sentenza decalogo ed il recente orientamento della Suprema Corte
31
4. Bilanciamento e limiti del diritto alla riservatezza in rapporto a situazioni costituzionalmente tutelate

38
4.1.Tutela della persona e libertà di manifestazione del pensiero: il bilanciamento dei valori

39
4.2. Riservatezza, cronaca, critica, satira
43
4.3.La consistenza con altri diritti costituzionalmente tutelati confluenti nel « valore » persona. In particolare il diritto all’oblio

49
4.3.1. Il diritto all’oblio nella 1. 675/1996: le tecniche di tutela
52
4.3.2. La previsione del diritto all’oblio a protezione di interessi sottostanti
56
5. Nuove frontiere della riservatezza. La legge sui dati personali
59
5.1. Riservatezza e consenso
64
5.2. La natura giuridica ed il ruolo dell’atto di consenso
70
5.3. Il consenso e i dati c.d. « sensibili »
73
5.4. Una prima conclusione
75
6. Dalla teoria delle « sfere soggettive » all’ottica funzionale della cooperazione del singolo

76
7. Strumenti di tutela
79
7.1. Natura giuridica del danno e risarcimento
80
7.2. E danno non patrimoniale
81
7.2. l. Ratio della norma e novità in tema di banche dati .
84
7.3. Il danno patrimoniale
89
7.3.1. Nuove tendenze: la violazione della riservatezza quale danno esistenziale
92
7.4. Inadeguatezza della scelta legislativa e determinazione del quantum
97
7.5. La necessità di una tutela preventiva
102
7.5. 1. L’inibitoria
104
7.5.2. L’art. 700 del codice di procedura civile
106
7.6. La rettifica
110
7.6.1. Nuovi interventi legislativi in tema di rettifica
115

CAPITOLO SECONDO

IL DIRITTO DI ACCESSO AI DOCUMENTI AMMINISTRATIVI

Guida bibliografica
121
1. Premessa: il diritto di accesso e i principi a fondamento della 1. 241/90
127
2.La trasparenza amministrativa
129
3.La circolazione delle informazioni
133
4.Il diritto di accesso. L’evoluzione legislativa
135
4.1. (Segue) il diritto di accesso nella legge sul procedimento…
136
4.2. (Segue) il rapporto con l’art. 10 della 1. n. 241 del 1990
137
5.Il fondamento costituzionale: il diritto all’informazione
140
5.1. L’informazione amministrativa e il diritto di accesso
144
5.2.(Segue) l’incidenza dei principi di imparzialità e del buon andamento della P.A
146
5.3. (Segue) conclusioni: la polivalenza funzionale del diritto di accesso
149
6.Natura giuridica del diritto di accesso
151
6.1. (Segue) a) la natura di interesse legittimo
152
6.2. (Segue) critica: b) la tesi del diritto soggettivo
153
6.3. Le conferme della giurisprudenza
158
6.4. (Segue) la qualificazione del diritto di accesso nei termini di un diritto fondamentale
160
7. Autonomia del diritto di accesso
163
7.1. (Segue) l’interesse al diritto di accesso
166
8. L’oggetto del diritto di accesso
170
8.1. (Segue) i documenti accessibili
172
9.L’attività di diritto privato: a) la tesi negativa
176
9.1. (Segue) critica: b) la tesi positiva
178
9.2. (Segue) l’avallo della giurisprudenza. Conclusioni
180

CAPITOLO TERZO

LA RISERVATEZZA QUALE LIMITE AL DIRITTO D’ACCESSO

Giuda bibliografica
185
1. Premessa: il diritto alla riservatezza quale limite al diritto di accesso ai documenti amministrativi

189
2. L’impianto normativo. Il rilievo della riservatezza personale e commerciale191

2.1. La soluzione legale del conflitto
194
3. Le prime elaborazioni dottrinali: a) la necessaria prevalenza del diritto alla riservatezza sulle esigenze eccessive

195
3.1. (Segue) critica: b) l’affermazione del primato dell’accesso sulla riservatezza
197
3.2. (Segue) la tesi eclettica
198
3.3. (Segue) critica
201
4.L’orientamento della giurisprudenza
203
4.1. (Segue) in tema di concorsi pubblici
204
4.2. (Segue) in materia di istruzione scolastica
206
4.3. (Segue) nell’ambito delle delibere collegiali
207
4.4. (Segue) nell’ambito della contrattazione pubblica
208
4.5. (Segue) in materia di sanità
209
4.5.1. (Segue) la prima giurisprudenza
210
4.5.2. (Segue) l’esame casistica
211
4.5.3. (Segue) il riepilogo del T.A.R. Veneto
215
4.6. Un primo quadro riepilogativo .
218
4.7. L’intervento dell’Adunanza Plenaria del 1997
220
4.7.1. (Segue) elementi di critica
223
4.8. Il provvedimento dell’Autorità Garante
224
4.9. La giurisprudenza successiva: la replica del Consiglio di Stato
227
4.9. l. (Segue) i opera mediatrice della giurisprudenza
229
4.9.2. (Segue) la conferma di una regola
232
4.9.3. (Segue) gli altri pronunciati
236
5. La critica della dottrina. Il difficile coordinamento tra la 1. n. 241 del 1990 e la 1. n. 675 del 1996

240
5.1.Il coordinamento tra l’art. 27, 3′ comma della 1. n. 675 del 1996 e l’art. 24 della 1. n. 241 del 1990

242
5.1.1. (Segue) nell’ambito dei dati sensibili
244
5.1.2. I giudizi della dottrina
245
5.2. Una possibile soluzione: la prevalenza della riservatezza nell’ambito dei dati sensibili
248
5.3.(Segue) l’avallo della giurisprudenza. Il primo orientamento in controtendenza
249
5.3.1. L’avallo della sez. VI del Consiglio di Stato
253
5.3.2. (Segue) la pronuncia del Consiglio di Stato n. 115 del 1998
256
6. Nuovi fremiti di novità: il d. lgs. n. 135 del 1999
258
6.1. E provvedimento del Garante
260
6.2. La circolare ministeriale
262
7. Rilievi critici. Nostra opinione
264

CAPITOLO QUARTO

PROFILI RISARCITORI

Guida bibliografica
269
1. La tutela risarcitoria: premessa
273
2. La responsabilità della pubblica amministrazione per illegittimo trattamento dei dati personali

274
2.1. La ricostruzione della fattispecie: aspetti morfologici
276
2.2.La natura dell’attività di trattamento dell’art. 27 della 1. n.675
280
2.2.1. (Segue) le situazioni giuridiche lese
282
2.3. L’art. 18: il rinvio all’art. 2050
285
2.3.1. (Segue) l’attività pericolosa ex art. 2050 c.c
287
2.3.2. (Segue) l’essenza dell’attività del trattamento dei dati personali
291
2.3.3. Compensation e deterrence
295
2.4. La riferibilità del sistema al soggetto pubblico. I principi generali in materia di responsabilità civile della P.A

299
2.4.1. (Segue) il sistema dell’art. 18
302
2.5. L’ipotesi di lesione della riservatezza per accesso illegittimamente concesso
304
3. Il diniego illegittimo dell’accesso. Aspetti morfologici
306
3.1. La tipologia dei danni
310
3.2. La possibilità di qualificare la fattispecie nei termini di illecito contrattuale
313
3.3. (Segue) le ricostruzioni dottrinali della responsabilità per violazione di obblighi
317

APPENDICE

1. D. lgs. Il maggio 1999, n. 135 e successive modificazioni: (d. lgs. 30/7/99 n. 281 e 30/7/99 n. 282). – Disposizioni integrative della legge 31 dicembre 1996, n. 675, sul trattamento di dati sensibili da parte dei soggetti pubblici

321

2.Provvedimento n. 1/P/2000 del 13 gennaio 2000 – Individuazione di attività che perseguono rilevanti finalità di interesse pubblico per le quali è autorizzato il trattamento dei dati sensibili da parte dei soggetti pubblici

333

3.Misure minime di sicurezza nel trattamento dei dati – 29 febbraio 2000

336

4.Circolare 19 aprile 2000 Dagl 1/643 della Presidenza del Consiglio dei ministri. – Ricognizione, ai sensi dell’art. 5 del d.lgs. n. 135/1999, del tipo di dati sensibili e delle operazioni eseguibili sugli stessi da parte dei soggetti pubblici. Chiarimenti

342

5.Autorità Garante per la protezione dei dati personali. – Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili nei rapporto di lavoro. Provvedimento n. 112000. (Pubblicato nella GU n. 229 del 30/9/2000)

345

6.Autorità Garante per la protezione dei dati personali. – Autorizzazione al trattamento dei dati idonei a rilevare lo stato di salute e la vita sessuale. Provvedimento n. 212000. (Pubblicato nella GU n. 229 del 30/9/2000)

351

7.Autorità Garante per la protezione dei dati personali. – Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili da parte degli organismi di tipo associativo e delle fondazioni. Provvedimento n. 3/2000 (Pubblicato nella G.U. n. 229 del 30/9/2000)

359

8.Autorità Garante per la protezione dei dati personali. – Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili da parte dei liberi professionisti. Provvedimento n. 4/2000. (Pubblicato nella GU n. 229 del 30/9/2000)

365

9.Autorità Garante per la protezione dei dati personali. – Autorizzazione al trattamento dei dati sensibili da parte di diverse categorie di titolari. Provvedimento n. 512000. (Pubblicata sulla GU n. 229 del 30/9/2000)

371

10.Autorità Garante per la protezione dei dati personali. –Autorizzazione al trattamento di alcuni dati sensibili da parte degli investigatori privati. Provvedimento n. 6/2000. (Pubblicata sulla GU n. 229 del 30/9/2000)

381

11.Autorità Garante per la protezione dei dati personali. – Autorizzazione al trattamento dei dati a carattere giudiziario da parte di privati, di enti pubblici economici e di soggetti pubblici. Provvedimento n. 7/2000. (Pubblicata sulla GU n. 229 del 30/9/2000) .

387

Indice bibliografico
397
Indice delle fonti
417
Indice della giurisprudenza
419
Indice analitico
423

Redazione

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