Il risparmiatore ha diritto al rendimento dei buoni postali secondo le condizioni riportate sui titoli

Scarica PDF Stampa
Poste Italiane non può riconoscere un rendimento inferiore a quello indicato sui buoni postali fruttiferi  emessi successivamente al giugno 1986,  data in cui l’allora Ministero del Tesoro aveva modificato i rendimenti, con un effetto retroattivo e in misura fortemente negativa, dei buoni fruttiferi stessi.

Il principio si ricava da  Cass. Civ., Sez. Un., 15.06.2007, n. 13979-  che  in motivazione  ha affermato che “nella disciplina dei buoni postali fruttiferi dettata dal testo unico approvato con il d.P.R. 29 marzo 1973 n. 156, il vincolo contrattuale tra emittente e sottoscrittore dei titoli si forma sulla base dei dati risultanti dal testo dei buoni di volta in volta sottoscritti; ne deriva che il contrasto tra le condizioni, in riferimento al saggio degli interessi, apposte sul titolo e quelle stabilite dal d.m. Che ne disponeva l’emissione deve essere risolto dando la prevalenza alle prime”.

Non contrasta con tale statuizione la recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione – Cass. Civ. Sez. Unite, Sent., (ud. 19-06-2018) 11-02-2019, n. 3963  che ha affermato: che “è legittima la variazione del tasso di interesse disposta con decreto ministeriale sui buoni già emessi, la cui conoscenza da parte del risparmiatore è assicurata mediante pubblicazione in Gazzetta Ufficiale..” In quanto tale decisione si riferisce  ai buoni fruttiferi emessi prima del 1986.

Buoni fruttiferi postali: valgono le condizioni riportate sul titolo

Tanto si evince anche dalla stessa lettura della decisione della Corte Suprema che, nel  richiamare  la sentenza delle Sezioni Unite n. 13979 del 2007, rileva che “ in quella controversia si discuteva infatti di una fattispecie diversa in cui si trattava di definire la rilevanza del tasso indicato nel fronte dei buoni fruttiferi postali in misura non conforme a quella precedentemente aggiornata dalla pubblica amministrazione con un decreto ministeriale del 1984”.

Quindi,  se è ormai acclarato  che è possibile modificare  in senso peggiorativo per il risparmiatore le  condizioni del contratto mediante decreti ministeriali successivi alla sottoscrizione del titolo, si deve invece escludere che le condizioni alle quali l’amministrazione postale si è obbligata possano essere invece, sin da principio, diverse da quelle espressamente concordate  con il  risparmiatore e riportate a tergo del buono.

A titolo esemplificativo se i buoni postali fruttiferi sono stati emessi  nel 1988, quindi successivamente all’emanazione del d.m. Del 1986, si applicheranno i tassi di interessi indicati a tergo del buono. Qualora, viceversa, i titoli siano stati emessi precedentemente al decreto ministeriale modificativo dei tassi, vanno applicate, le condizioni stabilite da tale decreto modificativo.

Deve purtroppo rilevarsi  che Poste Italiane non sempre  riconosce ai risparmiatori il rendimento dovuto secondo legge. La questione riguarda in particolare i buoni fruttiferi postali della serie SERIE O, P, Q e P/Q emessi dopo l’emanazione del d.m. 1986.

Diventa, quindi, opportuno per i possessori di buoni fruttiferi postali, i quali sono scaduti o sono prossimi alla scadenza, far verificare i propri buoni e controllare se hanno diritto a ottenere l’applicazione reale dei rendimenti riportati nei medesimi.

 

(Avv. Silvia Vitale) (Avv. Vincenzo Vitale) http://www.avvocatovincenzovitale.it/

Volume consigliato

L’alienazione parentale nelle aule giudiziarie

Questo nuovissimo Manuale esamina lo strumento dell’Alienazione Parentale o “PAS”, adottato espressamente o in modo implicito in sede giudiziaria e approfondisce tutti gli aspetti di questo tema alquanto delicato, in particolare se coinvolge minori vittime di abuso o di violenza assistita. Di taglio interdisciplinare, con contributi giuridici e medico-psichiatrici, la trattazione fa emergere le problematiche relative alla tutela del minore in caso di ricorso, talvolta pregiudiziale e indiscriminato, all’Alienazione Parentale.A tal proposito, il testo fornisce al Professionista legale una panoramica dei diritti dei minori all’interno dei procedimenti e individua le misure e gli strumenti giuridici da adottare, volti alla tutela del fanciullo coinvolto.A cura diGiuseppe Cassano, Paolo Corder, Ida Grimaldi E. M. Ambrosetti, I. G. Antonini, M. G. Castauro, D. Catullo, M. Cerato, F. Fiorillo, E. Gallo.,Giacomelli, I. Grimaldi, C. Isabella, A. Mazzeo, M. S. Pignotti, L. Puccetti, E. Reale.Giuseppe Cassanogià Docente di Istituzione di Diritto privato nell’Università LUISS di Roma, è Direttore del Dipartimento di Scienze Giuridiche di Roma e Milano della European School of Economics. Studioso del diritto civile, con particolare riferimento ai diritti della persona e della famiglia, al diritto di internet e alla responsabilità civile.Paolo CorderMagistrato ordinario, Presidente del Tribunale di Udi- ne, già componente del Consiglio Superiore della Ma- gistratura. Ha svolto, tra le altre, funzioni di giudice della Sezione Famiglia e poi di giudice delegato ai fallimenti del Tribunale di Venezia. È docente di diritto di famiglia e diritto processuale civile presso la Scuola di Specializzazione dell’Università di Padova e Ferra- ra. Autore di diverse pubblicazioni su riviste giuridiche nonché di vari volumi in materia di diritto di famiglia e minori per le principali Case Editrici Giuridiche.Ida GrimaldiAvvocato cassazionista, rappresentante istituzionale dell’Avvocatura italiana, componente della Commissione sul Diritto di Famiglia dell’Ordine Avvocati di Vicenza, nonché del Comitato di redazione della Rivista Giuridica “La Previdenza Forense”. Docente e relatrice in numerosi convegni nazionali e corsi di formazione, scrive per numerose riviste giuridiche ed è autrice e curatrice di diverse pubblicazioni in materia di diritto di famiglia e minorile, per le principali Case Editrici Giuridiche.Prefazione di Fabio RoiaMagistrato, già sostituto procuratore presso la Procura di Milano addetto al Dipartimento “fasce deboli”, componente del Consiglio Superiore della Magistratura e Presidente di collegio nella sezione specializzata del Tribunale di Milano per reati commessi in danno di soggetti deboli, attualmente ricopre la carica di Presidente di Sezione presso il Tribunale di Milano, nella sezione misure di prevenzione ed è componente, quale magistrato designato in rappresentanza di tutti gli uffici giudiziari della Lombardia, al tavolo permanente in tema di “interventi di prevenzione, contrasto e sostegno a favore di donne vittime di violenza” istituito dalla Regione Lombardia, in attuazione della Legge Regionale 11/2012. 

Giuseppe Cassano, Ida Grimaldi, Paolo Corder | 2018 Maggioli Editore

29.00 €  27.55 €

Vincenzo Vitale

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento