Il Programma di Ristrutturazione Oneroso Liquidatorio (PRO liquidatorio) è uno strumento previsto dal Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza (CCII) e trova applicazione nell’ambito della liquidazione giudiziale.
Indice
- 1. Il PRO Liquidatorio
- 2. Fondamento normativo
- 3. Contenuto del programma
- 4. L’approvazione del programma
- 5. Effetti e vincolatività
- 6. Il PRO liquidatorio e la prosecuzione dell’impresa
- 7. Distinzione tra PRO liquidatorio e piani di ristrutturazione aziendale
- 8. Strumenti alternativi e interazione con la procedura
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1. Il PRO Liquidatorio
Esso rappresenta un piano dettagliato predisposto dal curatore fallimentare (oggi, curatore della liquidazione giudiziale), volto a massimizzare la soddisfazione dei creditori attraverso la vendita ordinata, programmata e strategica dei beni del debitore insolvente.
Il PRO si colloca all’interno della disciplina della fase esecutiva della liquidazione giudiziale, regolata dagli artt. 213 e ss. CCII, e ha la funzione di assicurare che le operazioni liquidatorie avvengano con criteri di efficienza, trasparenza e rispetto della par condicio creditorum.
2. Fondamento normativo
Il PRO trova la sua principale disciplina nell’art. 213 CCII, rubricato “Programma di liquidazione”, il quale stabilisce che:
“Il curatore predispone un programma di liquidazione dei beni del debitore, contenente tempi, modalità e criteri di liquidazione, da sottoporre all’approvazione del giudice delegato, previo parere del comitato dei creditori.”
Il programma può anche prevedere la prosecuzione temporanea dell’attività d’impresa, nel caso in cui tale prosecuzione consenta una migliore realizzazione dell’attivo.
3. Contenuto del programma
Il contenuto del PRO deve essere articolato e dettagliato, e di norma comprende:
- l’indicazione dei beni da liquidare e il loro valore stimato;
- la tempistica delle operazioni di realizzo;
- i criteri di vendita (es. asta pubblica, trattativa privata, affidamento a società specializzate);
- la possibilità di cessione unitaria dell’azienda o di rami d’azienda;
- l’indicazione degli oneri fiscali e contributivi stimati in fase liquidatoria;
- il criterio di ripartizione delle somme tra i creditori;
- l’eventuale responsabilità ambientale connessa alla proprietà di beni o siti.
Il programma può prevedere anche accordi con soggetti terzi (es. affitti d’azienda, operazioni di spin-off), finalizzati ad aumentare il valore di realizzo.
4. L’approvazione del programma
Il PRO è soggetto a un iter di approvazione che coinvolge:
- il comitato dei creditori, che esprime un parere vincolante o consultivo a seconda dei casi;
- il giudice delegato, che emette un decreto di approvazione del programma o ne richiede modifiche.
Nel caso in cui il comitato non esprima un parere nei termini stabiliti, il giudice può decidere autonomamente, valutando la coerenza del programma con l’interesse dei creditori.
5. Effetti e vincolatività
L’approvazione del PRO ha effetto vincolante per tutte le parti coinvolte. Il curatore è tenuto ad attuarlo fedelmente, salvo autorizzazioni a modificarne i contenuti per esigenze sopravvenute. Le vendite effettuate in difformità dal PRO o senza autorizzazione giudiziale possono essere considerate inefficaci o annullabili, con gravi responsabilità in capo al curatore.
Inoltre, il programma può contenere clausole volte a tutelare creditori privilegiati, anche attraverso vendite condizionate al riconoscimento di determinate prelazioni.
6. Il PRO liquidatorio e la prosecuzione dell’impresa
Uno degli aspetti più innovativi del PRO è la possibilità di prosecuzione provvisoria dell’attività imprenditoriale, non finalizzata al risanamento, ma a un miglior esito liquidatorio. In tal senso, il curatore può gestire temporaneamente l’azienda, proseguendo le operazioni economiche con finalità meramente conservative, per poi cedere l’intero complesso produttivo a condizioni più vantaggiose.
Tale prosecuzione necessita dell’autorizzazione del giudice delegato e deve dimostrare un beneficio economico superiore ai costi di esercizio.
7. Distinzione tra PRO liquidatorio e piani di ristrutturazione aziendale
Il PRO si distingue dai piani di ristrutturazione aziendale in quanto:
- non mira al risanamento dell’impresa, ma alla liquidazione dell’attivo;
- è gestito dal curatore e non dall’imprenditore;
- si applica solo in fase di liquidazione giudiziale, non in contesto di continuità aziendale o concordato preventivo.
8. Strumenti alternativi e interazione con la procedura
Il PRO non esclude l’eventuale trasformazione della liquidazione in una proposta di concordato in continuità, se emergano possibilità concrete di salvataggio, ma tale transizione richiede l’intervento dell’imprenditore e il rispetto delle relative norme.
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