Il legal in azienda. Attore della complessità

Redazione 24/02/20
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La Fondazione ISTUD, prima Business School indipendente in Italia sorta nel 1970,  ha acquisito una cinquantennale esperienza nel preparare il management italiano contribuendo a diffondere una moderna cultura di gestione. Attraverso il punto di vista privilegiato della formazione, sia di giovani laureati che di professionisti, nel 2017 la Fondazione ISTUD ha avviato programmi formativi, promosso workshop tematici e roundtable con esperti di settore, nonché survey e ricerche, dedicati alla osservazione e definizione del nuovo ruolo del legale d’azienda. Quello che emerge, infatti, è che se fino a dieci anni fa le Direzioni Legali interne erano prerogative di poche realtà aziendali, e dunque spesso assenti anche in aziende grandi e strutturate, oggi anche quelle medie e piccole si stanno dotando in tal senso.

La domanda che viene spontanea chiedersi è: cosa è cambiato? Perché questa necessità di acquisire profili di legal in azienda?

La risposta a questa domanda non può che essere articolata in quanto vede la concomitanza di più fattori eterogenei: quello che è cambiato è senz’altro un livello di complessità crescente, sia interno che esterno alle organizzazioni, con dinamiche sociali e policy che richiedono una crescente ‘sensibilità’ della azienda rispetto all’impatto del loro core business nelle comunità ove operano. In questo senso, la Social Corporate Responsibility, oltre ad essere una terminologia ampiamente in voga, deve produrre effetti concreti nei modelli organizzativi aziendali e, ancora prima, nei valori e principi decantati. La compliance aziendale alle normative e regolamentazioni, sempre più stratificate, ha ricadute importanti sugli asset strategici dell’azienda e dunque sul suo valore. A questo, si aggiungono processi di internazionalizzazione e trasformazione digitale che, oltre a rappresentare grandi opportunità di business, determinano una serie di incognite se mal gestiti o non affatto governati.

In questo scenario, il legale in azienda, in virtù del suo background, è chiamato a fare da intermediario tra la necessità di rispettare la normativa e quella di accrescere il valore aziendale. Il Legal, infatti, non solo apporta un contributo conoscitivo fondamentale, ma garantisce che i processi aziendali nascano ab origine conformi alla normativa vigente. Nel caso specifico di realtà multinazionali che operano in contesti estremamente diversificati, oltre a comunicare il valore agli azionisti internazionali, una Direzione Legale di alto profilo mitiga i rischi e abbatte i costi legati ad eventuali sanzioni e penali.

Il ruolo del legale dentro le organizzazioni

Quello che muta è dunque il ruolo del legale dentro le organizzazioni: lo si desume dalle stesse job description dedicate alla ricerca di questa figura, in passato qualificata come Capo dell’ Ufficio Legale ed oggi in quella di General Counsel, vale a dire, colui che consiglia o che indirizza strategie utili al processo di decision making.  Il legale, in sintesi, è un business partner. Una figura strettamente vicina al business che trova e suggerisce al management soluzioni che consentono di raggiungere decisioni consapevoli.

Conferma questa nuova tendenza del posizionamento del legale in azienda l’indagine di Fondazione ISTUD, lanciata nel 2019, su Servizi legali e l’impatto sul valore dell’azienda”, alla quale il 73% dei giuristi ed avvocati coinvolti nell’indagini hanno prospettato una futura valorizzazione della loro figura a fianco della Direzione, e come promotori nello sviluppo del business. Di fronte alla crescente importanza del ruolo del legale in azienda, la Fondazione ISTUD ha voluto cogliere l’evoluzione dei rapporti tra i servizi legali e le altre funzioni aziendali attraverso survey periodiche, condotte nel 2018 e nel 2019, rivolte sia ai legali che ai manager di altre aree aziendali (in prevalenza risorse umane e marketing); Uno dei risultati più rilevanti emersi nei sondaggi è rappresentato dal riconoscimento da parte del management del forte legame tra qualità dei servizi legali e valore dell’azienda (con un consenso di oltre il 90% dei rispondenti), pur ammettendo una interazione ancora scarsa e discontinua tra le diverse funzioni aziendali e quella dei servizi legali.

Dall’altro canto, in termini di acquisizione di nuove competenze, gli stessi legali manifestano la necessità di cambiare e di saper leggere con maggiore dimestichezza le evoluzioni sociali, in primis, relativamente ai processi di digital transformation (35% dei legali rispondenti) e agli scenari economici e i meccanismi del business (il 54% dei legali rispondenti).  Anche le competenze trasversali, o le c.d. soft skills, diventano importanti nella costruzione di questa nuova figura la quale è chiamata ad una gestione attenta delle tempistiche e dei processi, a definire una efficiente divisione del lavoro e dei compiti, nonché a sviluppare una terminologia sintetica e incisiva che sia accessibile alle diverse professionalità che popolano l’azienda.

Con l’intento di costruire un ponte tra il management e i servizi legali, ISTUD Business School, in collaborazione con Fondazione YMCA Italia, lancia l’Executive master in law and management, in partenza per il prossimo 12 giugno 2020. Lo scopo è supportare i professionisti dell’area legale ad acquisire competenze manageriali e saper leggere a 360 gradi le aziende, proponendosi con il ruolo di business partner. Nel quadro di questo obiettivo, la Fondazione YMCA ha messo a bando 10 borse di studio a copertura totale dei costi di iscrizione (la scadenza per la presentazione delle domande è prevista per il 15 marzo 2020).

https://www.istud.it/imprese/formazione-interaziendale-per-manager/executive-master-in-law-and-management/?utm_source=dirittoit-articolo

Posted by Eva Lo Iacono

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