L’evasione fiscale è un grave problema per il Paese, toglie risorse importanti, altera la libera concorrenza e distorce le scelte economiche, creando inefficienze nel mercato e situazioni di non equità.
Per questo, il Governo si prepara ad emanare un secondo provvedimento sulla voluntary disclosure.
Dunque, gli evasori fiscali potranno regolarizzare la propria posizione pagando tasse e sanzioni sui capitali illecitamente detenuti all’estero.
Il provvedimento dovrebbe arrivare entro luglio. Dal decreto dovrebbero arrivare circa 2 miliardi di euro di nuove entrate una tantum, da usare sul 2017 all’interno della prossima legge di Stabilità.
La nuova voluntary funzionerà prorogando lo stesso meccanismo della prima tranche, andando a coprire anche i redditi occultati nel 2015-16.
È invece tramontata l’ipotesi di rendere il rientro dei capitali strutturale, come avviene in altri Paesi europei.
Sul punto, anche l’Agenzia delle Entrate si è mossa pubblicando nei giorni scorsi la circolare n. 16/E, contenente gli indirizzi per la lotta e il contrasto all’evasione suddivisi in sei macro ambiti di azione.
In particolare, tra gli ambiti di attività individuati dall’Agenzia un ruolo centrale ricopre lo svolgimento della ordinaria attività di prevenzione e contrasto, ivi inclusa la gestione delle richieste di voluntary disclosure ed il presidio del territorio.
Gli altri settori individuati sono:
- coordinamento con altri enti;
- contrasto ai fenomeni di frode ed agli illeciti fiscali internazionali;
- implementazione dell’adempimento spontaneo;
- attuazione del programma di cooperative compliance;
- attuazione dei nuovi accordi di ruling internazionale e gestione delle richieste di patent box.
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