Evasione fiscale: la nuova strategia del Fisco spiegata in 9 punti

Redazione 29/04/16
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L’evasione fiscale, come da più parti sottolineato, è un grave problema per il Paese, toglie risorse importanti, altera la libera concorrenza e distorce le scelte economiche, creando inefficienze nel mercato e situazioni di non equità.

Così, l’Agenzia delle Entrate ha elaborato una nuova strategia per la lotta all’evasione fiscale.

Le intenzioni per il 2016-2017 dell’amministrazione finanziaria sono raggruppate in nove punti d’azione, rappresentati in un documento di ben 36 pagine.

Miglioramento qualitativo

Tutta l’attività di prevenzione e contrasto dovrà essere caratterizzata da un miglioramento qualitativo. I controlli dovranno quindi essere sempre più mirati e finalizzati a far emergere la reale capacità contributiva del contribuente, concentrando l’attenzione su concrete situazioni di rischio ed evitando, per converso, di disperdere energie in contestazioni di natura essenzialmente formale o di esiguo ammontare che, oltre a creare inefficienze, determinano una percezione errata dell’operato dell’Agenzia.

Banche dati

Sarà fondamentale procedere con specifiche analisi di rischio, attuate attraverso un uso appropriato delle banche dati e delle applicazioni di ausilio a disposizione, poiché ciò, oltre a garantire controlli efficaci, determina anche una minore invasività dell’azione, grazie ai riscontri effettuabili attraverso l’incrocio dei dati.

Ufficio Anti-frode

Specifica attenzione dovrà essere prestata all’individuazione di false fatturazioni o di false indicazioni di componenti negativi poiché, come emerso anche dalla cronaca recente, si tratta di fattispecie assai insidiose che, oltre ad intenti evasivi in larga parte connotati dalle caratteristiche della frode, possono a volte celare anche veri e propri fenomeni corruttivi, da contrastare con forza e determinazione, richiedendo nei casi più complessi o rilevanti la collaborazione dell’Ufficio Antifrode.

Voluntary disclosure

Gli Uffici competenti alla lavorazione delle pratiche di collaborazione volontaria saranno chiamati ad effettuare, contestualmente allo svolgimento delle fasi istruttorie, un’attività di raccolta digitale dei principali dati e informazioni contenuti nelle istanze presentate per l’adesione alla procedura, strumentale a successive analisi ed elaborazioni per future attività mirate di contrasto all’evasione. A tal fine, è stato realizzato un apposito applicativo in cui devono essere inseriti i dati rilevati dal funzionario nel corso dell’istruttoria delle pratiche di voluntary disclosure, sulla scorta della documentazione presentata a corredo dell’istanza telematica, ossia della relazione illustrativa e dei relativi allegati.

Compliance

L’Agenzia intende stimolare ulteriormente l’adempimento spontaneo. In particolare:

  • entro giugno 2016, partiranno le comunicazioni nei confronti di quei contribuenti con particolari anomalie relative al triennio 2012-2014, rilevate attraverso gli studi di settore;
  • entro dicembre 2016 partiranno le lettere destinate a chi presenta anomalie dal confronto tra la comunicazione annuale Iva la dichiarazione Iva per il 2015.

Debutterà inoltre una nuova comunicazione unica destinata a persone fisiche e imprese individuali.

Accertamenti immobiliari

Per quanto riguarda i controlli relativi ai valori dichiarati, particolare attenzione dovrà essere prestata alla fase della selezione degli atti da sottoporre a controllo concentrando, in tal modo, le risorse disponibili sulle fattispecie con significativi ed elevati profili di rischio ed incontrovertibilmente interessanti, sia dal punto di vista della proficuità che della sostenibilità della pretesa tributaria.

A tal fine, con riferimento agli atti aventi ad oggetto immobili, è opportuno che i responsabili delle Direzioni provinciali favoriscano il coinvolgimento diretto degli Uffici Provinciali-Territorio nella delicata fase degli atti da sottoporre a controllo, mediante la costituzione di appositi gruppi di lavoro, che facilitino lo scambio di informazioni e permettano la condivisione delle conoscenze e delle esperienze.

In ogni caso, sarà opportuno acquisire conoscenza diretta dello stato esteriore e delle caratteristiche degli immobili e della zona in cui sono ubicati, acquisibile anche tramite un sopralluogo o con gli strumenti informatici disponibili in ufficio ed anche accedendo ad Internet.

Indagini finanziarie e presunzioni

L’utilizzo delle indagini finanziarie è da preferirsi solo a valle di un’attenta analisi del rischio dalla quale possano emergere significative anomalie dichiarative e quando è già in corso un’attività istruttoria d’ufficio. Lo strumento delle indagini deve essere appropriato e finalizzato ad attuare ricostruzioni credibili e realistiche.

Terzo settore

Con riferimento al “terzo settore” è necessario che l’analisi del rischio in materia sia eseguita con la massima cura, utilizzando anche gli specifici applicativi disponibili, in modo da ottenere una selezione mirata a individuare i soggetti che apparentemente si presentano come “non profit”, ma in realtà svolgono vere e proprie attività lucrative in settori tipicamente commerciali, come la somministrazione di alimenti e bevande, l’organizzazione di viaggi, l’intrattenimento e spettacolo, ecc.. Particolare attenzione, inoltre, dovrà essere rivolta ai soggetti che pongono in essere transazioni immobiliari sospette o frodi mediante l’utilizzo di false fatturazioni.

Evasione all’estero

È importante inoltre incrementare gli scambi informativi spontanei, ove si acquisiscano dati e notizie che possono essere utili alle Autorità estere, e valutare l’opportunità di attivare controlli multilaterali previsti dagli articoli 29 e 30 del Regolamento (UE) n. 904 del 2010, nonché le misure di assistenza vigenti per la riscossione. Per l’individuazione tempestiva dei soggetti a rischio nell’ambito delle frodi intracomunitarie, saranno pure valorizzati i dati e le informazioni scambiate all’interno del network di EUROFISC. Proseguirà infine la collaborazione nell’ambito della Cabina di regia operativa con gli altri organismi impegnati nella lotta alle frodi fiscali, quali l’Agenzia delle dogane e la Guardia di finanza.

Redazione

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