Correttivo al Codice appalti e riforma dei Contratti Pubblici

Il correttivo, approvato dal Consiglio dei ministri dello scorso 21 ottobre, nella sua versione bollinata si compone di 87 articoli.

Il provvedimento, approvato in esame preliminare dal Consiglio dei ministri dello scorso 21 ottobre, nella sua versione bollinata si compone di 87 articoli e mira a razionalizzare e semplificare la disciplina recata dal vigente Codice dei contratti pubblici – risolvendo alcune criticità emerse in sede applicativa – introducendo, tra le altre, misure in materia di equo compenso, tutele lavoristiche, digitalizzazione, revisione prezzi e Partenariato pubblico privato (PPP). Al testo del correttivo abbiamo dedicato l’articolo Correttivo Codice Appalti 2024: equo compenso, digitalizzazione e tutele lavorative (testo in PDF).
Il settore dei contratti pubblici in Italia ha recentemente attraversato un’importante fase di riforma grazie all’introduzione della legge 21 giugno 2022, n. 78, che ha conferito al Governo il potere di adottare decreti legislativi per riformare e modernizzare la disciplina degli appalti pubblici. Questa riforma si inserisce nel contesto di un processo di allineamento con le normative europee e le interpretazioni giuridiche delle giurisdizioni superiori, sia nazionali che sovranazionali. Il principale strumento normativo che è scaturito da questa delega è il decreto legislativo n. 36 del 31 marzo 2023, noto come il Codice dei contratti pubblici, che ha introdotto significative novità nella gestione degli appalti pubblici.
Per approfondimenti si consigliano i volumi: Le principali novità del Codice dei contratti pubblici e Nuovo codice dei contratti pubblici per operatori economici

Indice

1. La Delega e il Codice dei Contratti Pubblici


La legge n. 78 del 2022 ha dato al Governo la possibilità di apportare modifiche sostanziali al sistema normativo esistente, per adattarlo alle esigenze contemporanee e alle direttive europee, cercando di risolvere problematiche interpretative che erano emerse durante l’applicazione pratica delle precedenti normative. Il Codice dei contratti pubblici (decreto legislativo n. 36/2023) è il risultato di questo processo, e si propone di razionalizzare e semplificare le norme, creando un quadro giuridico più coerente, efficiente e trasparente per gli appalti pubblici.
Una delle caratteristiche principali di questo nuovo codice è la sua capacità di adeguarsi continuamente alle necessità del settore. Infatti, la legge prevede che, a distanza di un anno dall’entrata in vigore del Codice, il Governo possa intervenire con correzioni e integrazioni per correggere le criticità emerse. È proprio questo l’oggetto del correttivo che si sta preparando, il quale mira a perfezionare ulteriormente il Codice senza stravolgerne i principi fondamentali. Per approfondimenti si consigliano i volumi: Le principali novità del Codice dei contratti pubblici e Nuovo codice dei contratti pubblici per operatori economici

2. Obiettivi del Correttivo: Razionalizzazione e Semplificazione


Il principale obiettivo del correttivo è rendere il sistema degli appalti pubblici ancora più snodato e comprensibile, riducendo la complessità normativa e garantendo una maggiore certezza giuridica. Il correttivo affronta diverse tematiche chiave, come la revisione dei prezzi, la protezione dei diritti dei lavoratori (in particolare per quanto riguarda i contratti collettivi nazionali), e il principio dell’equo compenso. Questi temi sono stati oggetto di un ampio dibattito giuridico e pratico, con l’intento di allinearsi alle migliori prassi internazionali e alle esigenze espresse dagli operatori del settore.
Il correttivo si fa anche carico di risolvere le criticità sollevate dall’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), cercando di dare maggiore uniformità nell’applicazione delle normative e garantire la trasparenza delle procedure, anche alla luce degli orientamenti giurisprudenziali che si sono consolidati dopo l’entrata in vigore del Codice.

3. Dialogo con gli Stakeholder e Consultazioni Pubbliche


Un altro aspetto fondamentale di questo processo di revisione è il dialogo costante con gli stakeholder del settore. Il Governo, attraverso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha promosso numerosi tavoli di consultazione con le amministrazioni pubbliche, le associazioni di categoria e gli operatori privati, al fine di raccogliere input e suggerimenti per migliorare la normativa.
Nel luglio 2024, è stata organizzata una consultazione pubblica che ha visto la partecipazione di 94 stakeholder, tra cui 77 operatori privati e 17 enti pubblici. Questa consultazione ha permesso di raccogliere circa 630 contributi su temi cruciali, come le modifiche testuali, le criticità interpretative, e le modifiche sostanziali necessarie per garantire una maggiore efficienza e coerenza delle normative[1].

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4. Prospettive Future: Qualificazione e Digitalizzazione


Uno degli aspetti più rilevanti delle modifiche normative riguarda la professionalizzazione e la digitalizzazione del settore degli appalti pubblici. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha infatti avviato iniziative per migliorare la formazione delle stazioni appaltanti e degli operatori, con un focus particolare sulla qualificazione delle competenze e sull’introduzione di tecnologie digitali per snellire le procedure e aumentare la trasparenza.
Inoltre, l’implementazione di piattaforme tecnologiche, come il servizio Supporto Giuridico e l’Istituto ITACA, contribuirà a uniformare l’interpretazione delle norme e a promuovere best practices nel settore, con un occhio sempre attento alle esigenze di sostenibilità e compatibilità ambientale.

5. Conclusione: Un Passaggio Cruciale per il Settore Pubblico


La riforma dei contratti pubblici, attraverso l’introduzione del Codice e del suo correttivo, segna un passo significativo verso una maggiore efficienza, trasparenza e adattabilità del sistema degli appalti pubblici italiani. Le modifiche, pur cercando di mantenere l’impianto generale del Codice, intendono rispondere alle nuove sfide normative e pratiche, al fine di costruire una relazione di fiducia più solida tra le amministrazioni pubbliche e gli operatori economici.
Questa continua evoluzione normativa si inserisce nel contesto di un Paese che cerca di adeguarsi alle sfide globali, puntando su un sistema di appalti pubblici che non solo rispetti i principi di equità e trasparenza, ma che sia anche capace di sostenere lo sviluppo economico e sociale nel lungo periodo.

Note


[1] Pellegrino A., Aggiornamento al Codice dei contratti pubblici dal Consiglio dei ministri, www.diritto.it, 2024.

Armando Pellegrino

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