Coronavirus, chiuse tutte le attività produttive non necessarie (pdf del decreto)

Redazione 22/03/20
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Coronavirus: la chiusura di tutte le attività produttive non necessarie (lista in allegato)

E’ di ieri sera l’annuncio di Giuseppe Conte, che ha disposto la chiusura di tutte le attività produttive non necessarie, su tutto il territorio nazionale.

Nella serata di sabato, la Regione Emilia Romagna aveva adottato la misura nel proprio territorio, a una settimana dalle restrizioni già in vigore nella limitrofa Repubblica di San Marino. L’estensione all’intero Paese non si è fatta attendere ed è quello che ci si aspettava, alla luce delle considerazioni più volte ripetute in questi giorni da parte del Capo della protezione civile Borrelli, per cui il picco della malattia ancora deve arrivare, e pare essere in ritardo di un paio di settimane.

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Si legga anche:”La responsabilità del fornitore di servizi di pubblica utilità”

Quali attività restano aperte?

L’annuncio di ieri sera è stato pubblicato ufficialmente oggi nel decreto del Presidente del Consiglio 22 marzo 2020, quale unica risposta possibile alla situazione, purtroppo, ancora d’emergenza, in cui il Paese si trova.

Il provvedimento dispone la chiusura di tutte le attività produttive non necessarie e, dunque, resteranno aperti i supermercati, le farmaci e e le parafarmacie e i sistemi produttivi che forniscono beni di prima necessità, nonché i servizi postali e finanziari.

Più precisamente, sono sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali, mentre le attività professionali non sono sospese; comunque le attività produttive che sarebbero sospese ai sensi del decreto possono comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile. Restano consentite anche le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere produttive di beni di prima necessità, nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali.

Le disposizione saranno in vigore fino al prossimo 3 aprile.

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Allegato

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