Convegno sulle prospettive della Difesa civica

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Il 29 novembre, nella Sala Viglione di Palazzo Lascaris gremita di giuristi e di studenti universitari, si è svolto il convegno di studi “Per una Giustizia di prossimità”, promosso dal Consiglio regionale con l’Università di Torino e organizzato dall’Ufficio del Difensore civico della Regione Piemonte, che dal dicembre 2009 è guidato dall’avvocato Antonio Caputo.

Il convegno, oltre a fare il punto sullo stato dell’arte, è servito a presentare il Protocollo di intesa fra la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Torino e il Difensore civico regionale, che si sono impegnati a collaborare nell’approfondimento delle funzioni e delle potenzialità del Difensore civico, nonché nella divulgazione presso gli studenti e la collettività della cultura della Difesa civica.

Il presidente del Consiglio regionale, Valerio Cattaneo, ha portato il saluto dell’Assemblea legislativa ricordando “l’importante attività che il Difensore civico, autorità indipendente ed insostituibile, sta svolgendo nel territorio, con grande competenza e dedizione, in sinergia con gli ombudsman delle otto province piemontesi”.

Il vicepresidente Roberto Placido ha affermato che “la maggioranza qualificata necessaria per l’elezione del Difensore civico – organo previsto dallo Statuto – ne sottolinea il ruolo di garanzia. Un contraltare della debolezza privata nei confronti delle istituzioni pubbliche. La domanda di giustizia rapida e semplificata risulta evidente anche da fenomeni come il fortissimo incremento di richieste di conciliazione con i gestori della telefonia richiesta dai cittadini al Corecom”.

Il vicepresidente della Giunta regionale, Ugo Cavallera, ha espresso “l’intenzione dell’Esecutivo regionale di favorire la difesa civica garantendo la collaborazione con l’Assemblea legislativa, all’interno della dialettica democratica, alla ricerca di convergenze operative per collaborare a progetti di formazione”.

Il preside della Facoltà di Giurisprudenza di Torino, Gianmaria Ajani, in merito alle motivazioni del protocollo d’intesa, ha spiegato che “l’Università è stata motivata dall’intenzione di fornire agli studenti ulteriori strumenti di conoscenza per le varie aree professionali. Questa convenzione, come altre che stiamo stipulando, intende agevolare infatti i contatti tra le due istituzioni e agevolare uno sbocco professionale per i laureandi, poiché è di grande interesse per i giuristi ogni luogo dove si svolgono e si risolvono le controversie giuridiche”.

Dopo gli interventi istituzionali hanno preso la parola i relatori.

Luciano Panzani, presidente del Tribunale Ordinario di Torino, riflettendo sull’intercorrelazione tra giustizia ordinaria e Difensore civico, ha evidenziato che quest’ultimo “in molti casi può intervenire meglio e più agilmente inserendosi prima del ricorso all’Autorità giudiziaria nella tutela del cittadino. Si muove in questa direzione anche la prossima creazione dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico del Tribunale di Torino”

Adolfo Angeletti, ordinario di Diritto amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza a Torino, ha focalizzato il suo intervento sull’importanza del rapporto tra istituzioni e pubblico ricordando che “per avere un’azione incisiva in questo campo è indispensabile un rafforzamento dei poteri del Difensore civico, organo indipendente di controllo amministrativo, non limitandoli solo a quelli di sollecitazione, impulso e vigilanza”.

Sergio Chiarloni, ordinario di Diritto processuale civile, ha affrontato il ruolo del Difensore Civico all’interno dei meccanismi alternativi di conciliazione e confrontando il caso italiano con quello svedese ha sottolineato che “la possibilità di esercitare l’azione penale e disciplinare, come accade in Svezia, significherebbe moltissimo per l’istituto del Difensore civico, soprattutto in termini di autorevolezza”.

Per certi versi il Difensore civico viaggia in parallelo con il giudice amministrativo – ha ricordato Paolo Lotti, consigliere del TAR del Piemonte – ma alcune importanti sentenze amministrative hanno concorso nel delinearne la figura, soprattutto in riferimento alla stessa configurazione dell’istituto in termini di autorità indipendente”. E’ questa l’accezione dell’importante figura del Difensore civico europeo, cioè il mediatore europeo, carica attualmente ricoperta da P. Nikiforos Diamandouros.

Piero Floreani, procuratore della Corte dei Conti presso la sezione giurisdizionale regionale del Piemonte, si è augurato che “l’ufficio del Difensore civico diventi organo denunciante in ambito di illeciti amministrativi. Peraltro la stessa Corte dei Conti quando giudica un contenzioso amministrativo concorre in modo indiretto alla difesa del cittadino”.

Marco Sica, ordinario di Diritto amministrativo presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Insubria, ha rilevato che “in una fase come quella attuale, che sta portando verso il federalismo, è chiaro che il Difensore civico aumenta la propria importanza per cui andrebbero riviste ed ampliate le sue competenze, ipotizzando una competenza preventiva all’emanazione dei provvedimenti, al fine di evitare il contenzioso”.

Antonio Caputo, Difensore civico della Regione Piemonte, ha espresso grande soddisfazione per la riuscita del convegno sottolineando che: “La difesa civica deve essere uno strumento a difesa di tutti i cittadini piemontesi che rivendicano una buona, equa ed efficiente amministrazione”.

 

 

Bruno Alessandro

Bruno Alessandro

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