Congresso nazionale forense: le mozioni all’adesione dei delegati

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Manca oramai meno di un mese all’apertura dei lavori del XXXV Congresso Nazionale Forense, la maggiore assise dell’Avvocatura.

Un momento di riflessione giuridica, espressa con passione e dedizione e permeata dalla convinzione che non esiste giustizia senza un difensore che ne chiami a gran voce l’affermazione.

    Indice

  1. Il senso del Congresso, l’Assise dell’Avvocatura
  2. L’accreditamento delle mozioni
  3. Le mozioni al vaglio delle adesioni dei Delegati

1. Il senso del Congresso, l’Assise dell’Avvocatura

L’avvocatura è ancora la voce per eccellenza della difesa dei diritti.

Come si legge nell’art. 39 della legge 247/2012, al comma 2, “Il Congresso Nazionale Forense è la massima assise dell’avvocatura italiana nel rispetto dell’identità e dell’autonomia di ciascuna delle sue componenti associative. Tratta e formula proposte sui temi della giustizia e della tutela dei diritti fondamentali dei cittadini, nonché le questioni che riguardano la professione forense”.

Al Congresso confluiscono, attraverso un molecolare processo elettorale, i delegati in tutti i fori, le istituzioni ed associazioni forensi e i singoli avvocati. E’ la sede per eccellenza del confronto pubblico dell’avvocatura su tutti i temi più importanti della giustizia e della professione.

E’ il luogo dei perché e dei come. E’ il luogo dell’evoluzione.

Come si legge nell’art. 1 dello Statuto, il Congresso è per l’Avvocatura il “momento di confluenza di tutte le sue componenti”.

Quest’anno il Congresso Nazionale Forense  si terrà a Lecce e senza soluzione di continuità dalla pregressa edizione, ancora urla verso il riconoscimento del ruolo dell’Avvocato in costituzione, un riconoscimento che tarda lamentabilmente ad arrivare.

Così, l’assise è titolata “L’avvocatura e il suo ruolo Costituzionale, risorsa necessaria per un cambiamento sostenibile. L’effettività della tutela dei diritti, garanzia dello sviluppo sociale.”

I temi congressuali non potevano quindi trascendere  dalla necessità di un nuovo ordinamento per un’Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali; l’attuazione delle riforme e gli effetti, anche economici, sull’esercizio della professione; la Giustizia predittiva e salvaguardia del “giusto processo”, tutti temi caldi ed di attualità che chiedono risposte nel confronto con il Ministro della Giustizia, la Magistratura e tutti i vertici del comparto Giustizia.

E’ tempo di riforme, è tempo di cambiamenti.

L’attualità pone i difensori dinnanzi all’evoluzione anche tecnico-informatica della professione, e l’Avvocatura è tutti i giorni, ogni giorno, chiamata a riadattarsi a nuovi modi di praticare la giustizia, nuove strade per promuovere la tutela dei diritti, di dare voce agli indifesi ed ai soggetti vulnerabili. Nulla resta uguale, tutto si evolve e il buon avvocato, chiamato dapprima allo studio approfondito dei testi giuridici, è oggi creatore di nuove vie d’espressione, di nuovi metodi di confronto, di nuove preclusioni, in uno slalom continuo tra tradizione ed innovazione. E’ il tempo dell’Intelligenza artificiale e del ruolo e delle nuove competenze degli avvocati nella tendenziale automazione nell’organizzazione e nella decisione giudiziaria.

2. L’accreditamento delle mozioni

E’ in questo contesto che l’Avvocatura, nella sua eccelsa e plenaria seduta congressuale, si esprime al mondo con i deliberati congressuali (le cd. mozioni), adottati sulla scorta di proposte articolate, specifiche e pertinenti, per contenuto e dispositivo, ai temi congressuali e sulle quali di fatto si lavora lungamente, ininterrottamente, da un Congresso all’altro, attraverso diritto e società.

Le mozioni sono frutto di disciplina giuridica, di studio tecnico, di valutazione esperienziale. Sono il punto di incontro tra teoria e pratica. In esse, anche la voglia di riabilitare l’Avvocatura.

Lo Statuto Congressuale, che determina modi e termini dei lavori congressuali, scandisce una tempistica rigida, necessaria al fine di rendere agevole e possibile l’espressione plenaria, e che deve consentire agli addetti ai lavori la maggior conoscenza e conoscibilità possibile delle proposte che accederanno al deliberato congressuale, già prima dell’apertura dei lavori, affinché dette proposte possano essere comprese, capite, assorbite.

Le mozioni dunque, per trovare la luce congressuale, dovranno superare la rigidità dei requisiti formali e delle modalità di presentazione delle proposte dall’Avvocatura per l’Avvocatura; indi, dovranno superare le verifiche di ricevibilità ed ammissibilità; a quel punto, passeranno al vaglio dei Delegati congressuali per ottenerne l’adesione e raggiungere la possibilità del deliberato congressuale.

In data 12 settembre 2022, si è reso noto quali mozioni verranno sottoposte all’adesione dei Delegati, passaggio necessario per giungere al Congresso. I Delegati congressuali, tramite credenziali personali, sono chiamati a votare le proposte di mozioni presentate e dichiarate ricevibili dopo la verifica dei requisiti di ammissibilità e ricevibilità ai sensi dell’art. 5, comma 4, dello Statuto Congressuale. I Delegati eletti in ogni Consiglio dell’Ordine degli Avvocati potranno quindi accreditare, ai sensi dell’art. 5, comma 5 dello statuto, le proposte al loro vaglio.

Ogni Delegato, liberamente e singolarmente, nel termine di pochi giorni, potrà esprimere la propria opinione e consentire quindi, con ogni singolo contributo di adesione, l’arrivo delle mozioni all’assemblea congressuale. Perché ciò avvenga, ogni mozione deve aver ottenuto l’appoggio di almeno trenta delegati, appartenenti ad almeno cinque Ordini forensi diversi.

Dopo tale voto, ancora la Commissione Verifica Poteri è chiamata ad assicurare che le operazioni di voto dei Delegati congressuali siano avvenute correttamente e liberamente, trasmettendo infine il proprio verbale di verifica all’Ufficio di Presidenza. Indi, tale Ufficio, provvederà alle pubblicazioni delle proposte definitivamente dichiarate ammesse, ai sensi dell’art. 5, comma 7 dello statuto, sul sito web del Congresso.

Le proposte dichiarate ammesse, verranno infine  pubblicate sul sito del Congresso, e verranno esaminate nel corso dei lavori del XXXV Congresso Nazionale Forense.

3. Le mozioni al vaglio delle adesioni dei Delegati

Le mozioni oggi rese note e sottoposte ai Delegati risultano divise in funzione dei temi che cadenzano i lavori del Congresso.

Sul primo tema, Un nuovo ordinamento per un’Avvocatura protagonista della tutela dei diritti nel tempo dei cambiamenti globali, hanno raggiunto il vaglio dei Delegati ben 45 mozioni. Pregnanti i temi dei procedimenti disciplinari, dell’accesso alla professione, della specializzazione.

Sul secondo tema, L’attuazione delle riforme e gli effetti, anche economici, sull’esercizio della professione, sono presenti 50 mozioni. Particolare pregio assumono le mozioni riferite ai temi delle riforme Cartabia, del nuovo diritto di famiglia, della figura del Curatore del Minore,  l’ascolto del minore, del Tribunale Unico della Famiglia,  della violenza domestica e di genere. Trovano spazio anche i temi sul Patrocinio a Spese dello Stato, la riforma tributaria, la giustizia onoraria.

Sul terzo tema, Giustizia predittiva e salvaguardia del “giusto processo”. Intelligenza artificiale: il ruolo e le nuove competenze degli avvocati nella tendenziale automazione nell’organizzazione e nella decisione giudiziaria, 14 mozioni che spaziano su diversi aspetti della giustizia predittiva ed intelligenza artificiale.

Sul quarto tema, Revisione del regolamento – statuto congressuale approvato nel corso del XXXIII Congresso Nazionale Forense di Rimini e successivamente modificato nel corso del XXXIV Congresso Nazionale Forense di Catania, 7 mozioni chiedono la modifica dello statuto congressuale.

Ma di non meno pregio quelle mozioni che hanno perso la qualifica di proposte congressuali, ma che per i loro contenuti, assurgono alla categoria di raccomandazioni, proseguendo ad aspirare al deliberato congressuale. Ben 15 proposte che spaziano dal tema di Curatore del Minore, al diritto all’Oblio, alla Riforma sul processo di famiglia e minori, alla mediazione.

La macchina congressuale è in funzione e prosegue implacabile alla ricerca della luce.

La strada si accorcia e Lecce è ormai all’orizzonte.

L’Avvocatura chiede nuovo riconoscimento e credito.

E’ tempo di cambiamenti.

E’ tempo di riforme.

Cettina Marcellino

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